Diletta Marchetti è una giovane “blogger” (anche se non preferisce farsi chiamare così), talentuosa e amante di ogni forma d’arte.
Oggi ha deciso di raccontarsi a Siloud. Passate a trovarla, ne vale la pena!
“Sarà perché da piccola letteralmente divoravo libriccini, sarà perché amo odorare le pagine ingiallite di un vecchio vocabolario dimenticato in cantina, sarà perché ritengo incantevole osservare come le lettere riescano a collaborare per dare vita ad una armoniosa danza su un palcoscenico bianco. Ho sempre subito il fascino della scrittura.
Sono Diletta, trapassata la soglia dei venti, ancora alle prese con dispense da fotocopiare e, ahimè, da studiare, dubbiosa, talvolta scoraggiata, su un futuro incerto. Insomma una comune ragazza del nuovo millennio.
Decisi tre anni fa di pensare ad un nome alternativo, come si divertivano e lo fanno tutt’oggi molti artisti. Il motivo? Semplicemente un vestito nuovo da indossare, essenziale, ma impreziosito da un decoro in più che mi facesse sentire MAIDILETTA. Tre possibili opzioni di interpretazione da questa parte, la libera scelta dall’altra. Ecco un punto fondamentale della mia “semi-scrittura”: la libertà di creazione ed interpretazione. Non a caso il blog che gestisco, a fasi molto alterne, è stato intitolato: MAIDILETTA – liberoscrivere.
Sono io che mi metto in gioco con l’arte scrittoria, uscendone quasi sempre da perdente, ma si sa: la parola riesce a mettere all’angolo del ring anche il pugile più scaltro del mondo. Si tratta di un progetto partito un po’ casualmente: avevo una cartella piena di file con pezzi scritti durante gli anni e un giorno mi domandai se qualcuno si sarebbe mostrato curioso di potervi accedere. La risposta a cui pensai dentro me stessa fu negativa, ma decisi comunque di mettermi in gioco visto che la posta non era sicuramente alta.
È soprattutto una palestra per la mia mente, in modo che si tenga allenata, ed una finestra per coloro che vogliono affacciarsi su un mondo di parole in libertà. Non so ben spiegare quali siano le modalità con cui confeziono gli articoli che pubblico sul blog: succede che viva un instante sorprendente davanti ad un paesaggio che non avevo mai avuto occasione di vedere, scatti una foto e, una volta impressa sulla memoria digitale e rivista e quasi rivissuta, faccia sgorgare fuori di me pensieri e parole. L’altra componente essenziale dei pezzi che si alternano sul blog è l’immagine poiché credo che tutto sia più percettibile visivamente, tutto sia più liberamente interpretabile con qualcosa di tangibile davanti. Frammenti di realtà vissuta o soltanto immaginata, echi lontani di suoni intrappolati, personaggi che si allontanano, si amano, si scontrano, evaporano: tutto questo popola il mondo di MAIDILETTA e, forse, perché no, anche il mondo di tutti noi.”
LL