Nome: Il Piano di Sopra Componenti: 4 Età: 22, 27, 28, 31 Nazionalità: italiana Brani pubblicati: 7 Album pubblicati: 1 (EP di 3 canzoni – Chi L'avrebbe mai detto) Periodo di attività: dal 2015 Genere musicale: Indie Pop Piattaforme: YouTube, Spotify, ecc.
Chi è il Piano di Sopra e come nasce?
Il Piano di Sopra è una band formata da quattro ragazzi romani: Alex (batteria), Leo (Voce), Jimmy (tastiere, basso, voce) ed Erixiii (chitarre, basso, tastiere). Io (Erixiii) ho conosciuto Jimmy un numero di anni fa che di preciso neanche ricordo, grazie ad un amico in comune, Francesco Boi (che tra l’altro ha girato il nostro primo video, Canzone per Te). Abbiamo suonato tanti anni insieme in diverse formazioni e con diversi nomi fino a diventare il Piano di Sopra, il cui nucleo iniziale non vedeva la presenza Leo. Avevamo un chitarrista molto bravo, Antonio Mantino, e Jimmy era la voce del gruppo. Poi Antonio ha lasciato, Jimmy ha preferito focalizzarsi più sulle parti strumentali ed è arrivato Leo. Insieme ci troviamo molto bene, c’è molta sintonia, c’è amicizia, che serve molto per suonare tranquilli e rilassati divertendosi.
Da dove viene il nome “Il piano di sopra”?
Se diventeremo abbastanza famosi da poter raccontare aneddoti e farli piacere ad un pubblico, lo spiegheremo.
Come vi siete avvicinati al mondo della produzione musicale?
I primi brani li registravamo in presa diretta in sala, poi abbiamo iniziato a capire che era meglio fare uno strumento per volta. Alla fine abbiamo trovato, grazie a conoscenze di Leo, due bravi ragazzi tra Ostia e Spinaceto, Andrea e Riccardo, ovvero il Fonografo Recordings, con cui si è creato subito un buon rapporto.
Come descrivereste la vostra musica?
Descrivere la musica è ostico in generale, non per il fatto che si creda spesso che le proprie cose siano originali e uniche, ma perché le parole non riescono a descrivere bene. Però in generale pensiamo possa essere una musica semplice da seguire, con qualche tocco particolare.
Quali sono le tematiche che trattate nei vostri brani?
Dipende da chi scrive i testi. Nei rari casi in cui scrivo io tendo a mettere insieme frasi più o meno sconnesse, concentrandomi più sul suono della parola che sul significato stesso. Jimmy sotto sotto ha sempre avuto una vena più romantica, mischiandola però con una certa dose di violenza. Leo invece rappresenta meglio quella che è la contemporaneità della musica, con temi particolari più che generali.
Quali sono state le vostre maggiori influenze?
Una buona fetta del gruppo è legata a sonorità di un mondo rock del passato. Proviamo a mischiare una parvenza di Prog con la scena attuale italiana, che oramai è inutile definirla Indie. Più o meno siamo però tutti d’accordo che I Cani siano un buon punto di riferimento.
Come sono divisi tra di voi i vari compiti?
Per quanto riguarda i testi, generalmente sono Jimmy e Leo ad occuparsene, molto raramente ci proviamo io e Alex. Anche la musica parte spesso da un’idea di Jimmy e noi ci adattiamo con i nostri strumenti. A volte, invece, tutto inizia da una linea vocale che ha in mente Leo e da lì si costruisce il resto. Per fortuna poi abbiamo tanti amici a cui piace fare video.
Qual è la vostra produzione fino ad ora è dove è possibile trovarla?
Con la formazione attuale abbiamo registrato 6 pezzi. I primi 3 legati più ad un vecchio concetto di “Il Piano di Sopra”, di cui avevamo girato anche due video, e poi c’è l’ultimo Ep con i 3 brani usciti il 21. Sono tutti reperibili sul canale ufficiale YouTube del gruppo e su Spotify dal 4 giugno.
C’è un brano a cui siete particolarmente legati?
Dopo che abbiamo registrato per la prima volta in sala, con qualità da telefono, “In Tutti I Bar”, ci siamo messi a sentirla e cantarla in macchina come se fosse il pezzo della nostra vita. Quello è un momento che rimarrà nei nostri cuori.
Il 21.05.2018 è uscito il vostro EP. Come è avvenuta la produzione?
Come dicevo prima, ci siamo rivolti ai nostri fedeli Andrea e Riccardo, Il Fonografo Recordings. Oltre ad essere molto bravi a fare magie di produzione e post produzione, e pazienti con le nostre richieste, ci mettono anche del loro a livello di arrangiamenti, perché comunque sono bravi musicisti che conoscono l’ambiente. E poi si è creato un buon clima tra tutti noi, sono a tutti gli effetti parte del Piano di Sopra.
Vi siete posti qualche obiettivo per il futuro?
Mettere un piede dopo l’altro prima di tutto. L’obiettivo è sempre quello di provare a migliorarsi con l’esperienza e con le nostre capacità, senza andare mai troppo di fretta.
Secondo voi, qual è la chiave del successo?
Tentare, tentare, tentare e sbattere tante volte la faccia. Credere in quello che si sta facendo e convincere gli altri di quanto sia buono il proprio prodotto. Una cosa più a livello di sapersi vendere che di talento stesso. Se si ha talento ma non ci si sa vendere, è difficile. Anche se non avendo noi riscontrato un reale successo, penso che questa cosa detta sopra debba essere presa quantomeno con delle belle pinzette.
Per chi volesse sentirvi da vicino, avete date live in programma?
Al momento ci siamo concentrati maggiormente sull’Ep, ma sicuramente a breve dovremmo metterci a lavorare anche sui live.
Cosa vorreste dire ai nostri lettori?
Che, se avete letto l’intervista intera, avete ottenuto il nostro rispetto, e per questo vi ringraziamo. Ma anche se avete letto solo quest’ultima risposta avrete comunque la nostra più profonda gratitudine. Perché poi generalmente le cose importanti della vita stanno all’inizio e alla fine.
Il Piano di Sopra per Siloud