InTheMusic: Punk, Gazzelle

[Indie, 2018]

Oggi vi parlerò di Punk, il nuovo album rilasciato da Gazzelle. Il cantautore romano che tanto ho apprezzato nei lavori antecedenti, con il brano Tutta la vita aveva aumentato notevolmente la mia curiosità sul nuovo progetto. Una diversa musicalità stava avvolgendo le recenti produzioni, discostandosi dalla visione che conoscevo, rendendo ancora più autentico l’immaginario targato Gazzelle.

Come dichiarato nell’intervista per Noisey, l’artista ha abbandonato leggermente l’uso dei suoni elettronici aumentando lo spessore della strumentale, che si avvale dell’uso di pianoforte e violino per creare nel sound un impulso eterno. Tale concetto viene facilmente spiegato prendendo in considerazione Claudio Baglioni, in particolar modo Questo piccolo grande amore. Nonostante la data di pubblicazione risalga al 1972, il peso musicale dell’opera lo rende continuamente contemporaneo. Tutto ciò funge da metafora per rappresentare la passione che Gazzelle ha riversato nella musica, una freschezza dal tono vintage.

La prima delle 9 tracce è SmppColpisce molto l’unione del timbro con l’arpeggio di sottofondo, la chitarra e la nostalgia danno quella sensazione appartenente agli anni 90′. Il testo descrive la contrapposizione della persona successivamente ad una rottura. Nonostante la vita e il successo vadano avanti, tralasciando in maniera apparente il passato, internamente si ricercano attimi lontani, emozioni che hanno smosso l’ordine del suo comportamento.

Il mood malinconico è il viaggio che percorriamo ascoltando l’intero disco. Proseguendo, Smpp crea uno scenario delicato sulla quale poter ascoltare il brano Punk. Ma cosa c’entra il Punk con Gazzelle? Perchè usare questo termine? L’artista ha identificato un periodo della propria vita in aspetti e parametri appartenenti al filone musicale dominante degli anni 70′. Il senso di ribellione, l’indipendenza e la solitudine sono le sfumature con la quale crea il parallelismo. Traspare che da sempre si è mostrato di difficile lettura, tentando la ricerca di sé stesso in altri. E’ una sorta di doppelganger, dove la diversità si trasforma in complicità e proprio in mezzo al caos esistenziale riesce ad incontrare una donna che vive medesime fasi.

“Tu sapevi un po’ di punk

di fissa coi Nirvana

di metropolitana a mezzanotte e mezzo

un’occhiata dentro casa

un bacio senza pausa, sapeva di Long Island”

Di conseguenza al vissuto avutosi tra essi, il periodo di abbandono genera nell’artista un’analisi psicologica del senso di colpa. Vengono giustificati tutti i dettagli, in quanto entrambi subiscono le stesse sensazioni.

Facendo questa lieve anteprima, ho voluto lasciarvi una crepa di curiosità nella vostra coscienza, una crepa che può essere risanata solamente ascoltando interamente il disco di Gazzelle. Per gli amanti del batticuore, per rivivere le emozioni in rewind.

Buon ascolto lettori di Siloud!

CM

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