InchiostroMalleabile sta diventando un vero e proprio trend sui social. Crediamo che Lorenzo, l’autore e il creatore di questo canale di comunicazione, abbia tanto da dire a voi lettori e per questo gli abbiamo fatto qualche domanda.
Da oggi Lorenzo entra a far parte della grande famiglia e noi non potremmo che esserne contenti! Enjoy it!
Ciao Lorenzo, ti abbiamo conosciuto tramite i tuoi post: brevi, concisi ma intensi. Prima di chiederti qualcosa in più sulla tua “arte” raccontaci chi sei!
Mi chiamo Lorenzo Ricci, ho ventitré anni e sono nato a Viterbo. Attualmente vivo a Roma dove studio giurisprudenza. Ogni tanto scrivo. Ogni tanto disegno.
Scrivi, disegni, fotografi. Come ti definisci in realtà?
Credo semplicemente di essere una persona instabile. Detesto le etichette, per cui non saprei(e soprattutto non voglio) racchiudermi in un singolo concetto. Mi fa un po’ arrabbiare chi lo fa, specie chi lo fa con se stesso. Mettersi un’etichetta addosso equivale a dire – Ok, ci sono riuscito. Ora posso rilassarmi.
Credo che quel momento non arriverà mai per me. Purtroppo, ho la fortuna (sfortuna) di sentire quest’energia dentro che mi spinge a fare sempre meglio (soggettivamente parlando) e sempre di più, fino a quando probabilmente non mi toglierò la vita data la frustrazione nel non poter superare il mio lavoro precedente.
Ci siamo resi conto che la scrittura è per te un’arma, cosa c’è dietro ai tuoi racconti?
“Arma” è una definizione molto colorata e, sotto alcuni punti di vista, coerente. Però non la considererei un’ unica definizione tassativa. Mi arrivano spesso messaggi di persone che trovano conforto nelle mie parole. Altri ci trovano forza o diversi punti di vista. In parole povere, non scrivo sempre allo stesso modo e non cerco di veicolare continuamente lo stesso messaggio. All’inizio non ci facevo caso, ora è una delle cose che più apprezzo. Credo che sia la differenza tra una scrittura amatoriale e una più professionale.
Quanto ti risulta spontaneo scrivere?
Più che spontaneo direi fisiologico. Scrivere è come pisciar* .Può capitare in qualunque momento. Per il disegno o per lavori più lunghi invece può essere diverso. Anche questi comunque, spesso e volentieri, nascono dall’illuminazione di un’istante.
Quando e come è nata l’idea di @inchiostro_malleabile?
L’idea mi é venuta nell’autunno del 2016. Un po’ per noia, un po’ perché avevo da poco compiuto vent’anni (e mi sentivo pazzerello), decisi di aprire questa pagina Facebook totalmente anonima su cui condividere “foto belle” con annessi miei pensieri in descrizione. Dopo alcuni nomi random tipo “do ut des” (terribile) o “Scrivere” ho scelto quello di Inchiostro Malleabile. “Inchiostro” perché, vabbè neanche lo spiego, “malleabile” invece, perché era un termine che avevo risentito da poco in una canzone di Mad man e niente, ci stava bene.
Comunque, raggiunti i 15mila follows su Facebook, ho creato un profilo parallelo su instagram che ha raggiunto gli stessi numeri in metà del tempo. Ora come ora la pagina fb é Inattiva.
I tuoi progetti futuri riguardano anche @inchiostro_malleabile?
A questo punto potrei dire che la pagina @inchiostromalleabile sia l’equivalente di un ipotetica pagina @lorenzoricci. È praticamente il mio profilo personale per cui si, la vedo nel mio futuro, almeno fino a quando sarò in vita.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Se intendi realizzabile no. Non ho sogni, ma obiettivi. Una cosa fighissima sarebbe potersi muovere nel tempo, ma mi sono informato ed è un po’ un casino. Prima o poi ci scrivo un libro.
I social sono stati fondamentali per farti conoscere, è una sorta di esperimento o credi davvero di poterne fare qualcosa di più solido e duraturo?
Quella che sto per rivelarvi è una verità che forse non tutti sanno e, a mio avviso, una verità che chi conosce, tende a scacciare costantemente dalla sua testa.
C’è un enorme differenza tra essere famosi sui social, ed essere famosi nel “mondo reale” oltre che sulla piattaforma digitale X.
Tipo: Will Smith non smetterebbe di essere famoso se domani tutta le gente abbandonasse Instagram per trasferirsi su un nuovo social strafigo. Perché lui é ed era famoso anche da prima . Questo vale per lui come per migliaia di altri. Invece, molte persone “celebri dei social” dovrebbero quasi ripartire da zero o comunque con numeri molto più bassi se accadesse la fattispecie suddetta.
Non mancano le eccezioni, ad esempio Frenk Matano o Favij, ma anche la più nota Chiara Ferragni sono prove viventi di come si possa portare la popolarità dei social ad un livello più “concreto”.
Per concludere comunque, a me non interessa essere famoso, voglio solo poter vivere tranquillo grazie al lavoro che mi sto creando.
Sei molto attivo su Instagram. Com’è il tuo rapporto con i follower?
Non saprei dare una definizione di rapporto con i follower. Essendo comunque persone la casistica é troppo varia. Come nella vita di tutti i giorni c’è quello più cortese, quello fomentato, il triste ecc.
Io cerco di ascoltare un po’ tutti dato che inspiegabilmente la gente mi chiede consigli o pareri su questioni che spesso ritengo molto più grandi di me, ma è ok. Ultimamente faccio un po’ fatica a leggere tutti, ma in teoria è un dato positivo, perché vuol dire che quello che faccio, sta arrivando a più persone.
Ps: finita l’intervista mi dovrò dedicare totalmente allo studio e al mio prossimo libro per cui sarò un po’ meno raggiungibile.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Si. Leggete e dubitate. Quindi dubitate di quel che vi sto dicendo e non leggete. Poi dubitate anche di voi stessi e tornate a leggere. Informatevi c***o! Oppure no?
InchiostroMalleabile for Siloud