Salve a tutti lettori di Siloud.
Come primo appuntamento con il cibo più gustoso di sempre vi parleremo di un’attività sostanzialmente recente, che non ha puntati su di sé i riflettori del successo, non è acclamata dalle folle, e non può sicuramente godere di una posizione di “status symbol”; o almeno non ancora.
Ma iniziamo dal principio.
C’era una volta un ragazzo che fin dalla più tenera età ha scoperto in lui un’innata passione per la cucina, un mondo incantato abitato da misteriosi oggetti dalle funzioni sconosciute che avevano su di lui una potente attrazione; un mondo fatto di nomi complessi e alle volte anche incomprensibili per un bambino; un mondo fatto soprattutto di odori, che dal più al meno gradevole erano tutti in grado di suscitare nel suo piccolo animo le più forti sensazioni.
Crescendo il nostro ragazzo ha sempre portato con sé e cercato di coltivare la sua passione sfruttando tutte le possibilità che gli si presentavano davanti, nel tentativo di far sbocciare da questa pura e semplice attitudine un qualcosa di più stabile e concreto. E’ così che ha iniziato a lavorare in diversi ristoranti, alternando il lavoro alla scuola, per imparare da coloro che nel suo piccolo mondo erano considerati i migliori.
Come per tutti coloro che nascono e crescono in un piccolo paese, arriva un momento in cui i suoi confini cominciano a star stretti, in cui le aspirazioni e le ambizioni diventano più grandi delle possibilità concretamente offerte: il momento in cui si prende consapevolezza della necessità di cambiare la propria condizione, di tagliare il cordone ombelicale e dispiegare le proprie ali.
È così che il ragazzo, divenuto ormai un giovane uomo, decide di lasciare la sua casa, i suoi affetti e la sua vita, per incominciarne una totalmente nuova, dedita alla realizzazione del suo sogno più grande: la cucina.
Così comincia a farsi strada, tra cadute e sgomitate, nel mondo non più tanto incantato della ristorazione. Viene svezzato, plasmato e istruito da una realtà che si rivela più crudele e spietata di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Conduce una vita completamente dedita al suo lavoro, senza concedersi svaghi e distrazioni, perché tra i vari lividi e scottature dell’animo, ha capito che nella vita si può solo e sempre contare sulle proprie forze, in una sorta di lotta titanica contro gli altri e contro se stessi.
Ora questo ragazzo è divenuto uomo, e tornato nella sua terra natìa ha deciso di realizzare un progetto, avvincente quanto rischioso, che mette in ballo tutta l’esperienza accumulata nel corso degli anni e cerca di ricostruire quel mondo incantato che tanto l’aveva attratto da bambino.
Il nostro ragazzo ha un nome, ed è Vincenzo.
Lo stesso che nella sua piccola frazione, Ospizio, nel comune di Mercato San Severino, in provincia di Salerno ha avviato la sua “piccola” attività: Street & Route.
Si tratta di un vecchio pulmino di linea, per molti anni abbandonato a se stesso, che fin dalla prima occhiata ha fatto breccia nel cuore del nostro Chef, ci riferiremo a lui con questo simpatico epiteto anche se so bene quanto non ami essere chiamato in questo modo. Dopo mesi di lavori di manutenzione, modifiche, installazioni e ristrutturazioni, ecco che la nostra Cenerentola si trasforma in una principessa: un piccolo furgoncino dei desideri.
Ma veniamo ora all’aspetto che più ci interessa, il cibo.
Street&Route è uno street food che nasce dall’esigenza di conciliare i prodotti locali e i piatti della tradizione con i nuovi ritrovati dell’industria culinaria, l’obiettivo è quello di creare pietanze, panini principalmente, che siano in grado di meravigliare ad ogni morso e di far rivivere i momenti felici del passato, attraverso l’utilizzo e la riedizione di cibi che per quanto il mondo possa cambiare non saranno mai fuori moda.
Qui non troverete i soliti panini ma delle vere e proprie opere d’arte, ideate con pazienza e attenzione, studiate in modo da esaltare e rendere riconoscibile ogni singolo ingrediente, assemblate con una cura certosina affinché, oltre che ad essere una delizia per il palato, lo siano anche per gli occhi.
Sapori nuovi e originali, creati da accostamenti azzardati che però valgono assolutamente il rischio. Non troverete sapori che si annullano o limitano a vicenda, perché, come ho già detto l’obiettivo principale è quello di creare un’armonia di profumi, sapori e fragranze che costituiscano effettivamente un’inebriante esperienza extrasensoriale.
Non troverete nomi altisonanti e difficili da pronunciare, ma solo ingredienti di altissima qualità, prodotti freschi e di stagione che vi catapulteranno indietro nel tempo, a quando la domenica mattina ci si svegliava con il profumo del sugo e delle polpette preparate dalla nonna, alle lotte per avere il pezzo più grande di parmigiana o per accaparrarsi la porzione più grande di “sasicc e friariell”.
Si tratta di un vero e proprio mondo incantato, forse come quello che Vincenzo sognava fin da bambino, in cui a ciascuna personalità è possibile adattare una specifica tipologia di pane e di ingredienti.
Come ho detto, ai sapori della tradizione si aggiungono anche le novità introdotte dalla sempre maggiore omogenizzazione dei gusti e dei consumi, con prodotti conformi alle necessità di ogni singolo cliente: carnivori, vegetariani, vegani e chi più ne ha più ne metta.
Oltre ai panini che sono il vero e proprio elemento caratterizzante della sua produzione, alternati nelle loro sfiziose varianti stagionali, vi sono anche altri tipi di street food come chips di patate, chicken wings, corndogs, polpette e altre deliziose invenzioni ideate dalla prolifica mente dello Chef, tutto realizzato con la stessa minuzia e attenzione nella loro primissima qualità, e i dolci, piccoli semifreddi che richiamano la capacità di realizzare con pochi e semplici ingredienti un dessert appetitoso per ogni occasione.
Dopo tutto questo parlare vorrete sicuramente entrare in prima persona in questo mondo magico e ‘piastrato’ e noi non potevamo non augurarci che ciò accadesse.
Street&Route vi aspetta!
EatDifferent for Siloud
Marianna e Pasquale sono stati la scoperta più gustosa che noi di Siloud potessimo fare. Con il loro progetto EatDifferent, nato dall’amore per il buon cibo, faranno conoscere a voi lettori i migliori posti dove mangiare in giro per il mondo.
Attenti al mondo della cucina, i due foodlover hanno fatto visita (insieme o anche da soli) a tantissimi locali e hanno partecipato a diverse serate di inaugurazione o di presentazione di nuovi menù. Sono stati in Italia e all’estero, in città e regioni differenti, conoscendo e assaggiando diverse culture culinarie.
Instagram: @eat_different_
Cerca “Eat Different” su http://www.siloud.com per leggere l’intervista dei ragazzi e per vedere tutti gli articoli in collaborazione con loro!