Band: KEEMOSABE Componenti: Alberto Cottafavi, Sebastiano Vecchio, Andrea Guarinoni, Giuseppe Muscatelli Età: 24-26 Città: Gozzano (NO), Sesto Calende (VA), Comignago (NO), Divignano (NO) Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: Stay Awake, All Is One, Out of the City pt.1 Album pubblicati: KEEMOSABE EP Periodo di attività: dal 2017 Genere musicale: Modern Rock Pop Piattaforme: Spotify, YouTube, Apple Music, Deezer, Amazon Music, ecc.
Chi sono i KEEMOSABE?
Noi KEEMOSABE siamo innanzitutto quattro ragazzi: Alberto, Sebastiano, Andrea, Pino. Sommando le nostre età abbiamo circa 100 anni e proveniamo dal Lago Maggiore, “casa”, dove abbiamo un piccolo studio disperso nei boschi in cui ci troviamo a creare musica, a scambiare idee, a ritrovare noi stessi.
Nella vita inseguiamo il sogno di essere musicisti e cerchiamo il più possibile di lavorare nel settore musicale come insegnanti di musica, tecnici del suono, produttori, artisti e performer. Buona parte della nostra giornata è dedicata alla band, alle prove per i live shows, alla creazione di nuovo materiale e in generale a coltivare il nostro sogno lavorando senza sosta.
Qual è il significato del vostro nome d’arte?
KEEMOSABE significa letteralmente “fratelli da madre diversa” nel dialetto Comanche dei Nativi Americani. Ci sentiamo un po’ così, fratelli mancati, uniti dalla musica e dalla consapevolezza di voler lasciare un segno nel panorama artistico contribuendo con la nostra piccola parte. Ci rappresenta proprio perché nella vita quotidiana siamo spesso insieme nel bene e nel male, nelle gioie condivise e nelle litigate più pesanti… Insomma, come buoni fratelli ci supportiamo e ci sopportiamo, senza mai perdere di vista il nostro obiettivo e la voglia di mettersi in gioco.
Ci piacerebbe sapere di più su di voi: come vi siete conosciuti, quando avete deciso di formare una band e anche da quanto tempo siete in attività insieme!
È stato tutto così rapido. Guardandosi indietro, un buon riassunto potrebbe essere una storia di questo genere: “Alberto e Sebastiano tornano dal loro periodo di studi musicali a New York con la pazza idea di formare una band avendo in testa vari brani e idee sparse. Dopo mesi passati rinchiusi nella casa nel bosco ad organizzare jam con vari musicisti del novarese trovano Pino e Andrea e dopo poche note insieme subito si percepisce una grande alchimia. Il quartetto è ben presto definito e le nuove aggiunte portano il loro contributo artistico. Correva l’anno 2017 e in quella casetta stava nascendo un sound strano, fresco, forse nuovo – non possiamo dirlo noi – ma sicuramente per noi è stato così esaltante da spingerci a partire per Londra dove abbiamo iniziato a suonare ogni settimana, partendo dai locali più sconosciuti fino a registrare un paio di sold out e una performance in Studio One degli Abbey Road Studios”. Da qui in poi abbiamo combinato una marea di casini, ma per noi questo è solo l’inizio di una lunga gavetta. Abbiamo dentro molte esperienze e contaminazioni raccolte sia dalla più desolata periferia sia dalla più tentacolare città.
Sicuramente ognuno di voi avrà avuto una motivazione diversa per avvicinarsi alla musica: siamo curiosi di sapere le vostre singole storie! Come vi siete avvicinati alla musica e cosa rappresenta per voi?
Cercheremo di dare una risposta unica a questa domanda che spesso ci viene legittimamente posta, essendo forse il punto cardine su cui si fonda una band. Noi siamo “KEEMOSABE”, fratelli, ma ognuno, appunto, ha la sua madre diversa. Sebbene il nostro stile ci accomuni adesso, partiamo da storie individuali completamente diverse. Andrea proviene dal mondo delle colonne sonore e della produzione Rap/Hip Hop; Pino è sempre stato attivo nella scena underground Stoner delle nostre zone, Alberto e Sebastiano sono cresciuti con il Blues e il Rock prima di studiare Jazz e musica contemporanea negli States.
Ad ogni modo, tutte queste influenze sono per noi l’essenza della musica e della condivisione. Proprio questo mix di esperienze ci rende entusiasti di confrontarci e trovare un punto comune che speriamo di trasmettere con i nostri brani.
Quali sono le vostre influenze musicali?
Le nostre influenze sono tante, tantissime. La questione interessante è che non smettono mai di arrivare nuovi spunti perché cerchiamo sempre di stare al passo con i tempi, con le nuove produzioni, con le nuove band famose o emergenti. Per citare alcuni dei più famosi potremmo nominare i Foals, Queens of the Stone Age, Tame Impala, John Mayer, Nothing But Thieves, Snarky Puppy… Ma in realtà ciò che ci ispira nel quotidiano non si limita alla musica, ma al mondo dell’arte a tutto tondo, dalla letteratura, alla poesia, alla pittura, e ogni forma artistica.
Vogliamo ora concentrarci sulla vostra musica: come la definireste? Cosa vi ha portato al voler essere una rockband?
Proprio per le diverse influenze di generi musicali da cui ognuno di noi proviene, la band è un’esplosione di sound diversi che cercano di coesistere. Ci siamo divertiti – e ci divertiamo tuttora – a sperimentare e sperimentarci senza limitazioni di genere o stile musicale. Specialmente nei live ci sbizzarriamo nel rivoluzionare e stravolgere i brani ogni volta. Ogni live ha qualcosa di diverso; ogni sera abbiamo la necessità di mostrare una faccia nuova, di scoprire significati nuovi nascosti nei nostri brani. ‘Metamorfosi’ è un termine che può forse esprimere bene il concetto. Per queste ragioni il pubblico e gli addetti ai lavori hanno sempre avuto difficoltà ad etichettarci con un genere specifico, ma il termine che più sentiamo nostro è “Modern Rock Pop” – groove profondo, melodie pop e riff talvolta aggressivi.
Le tematiche che affrontiamo per il momento riguardano il contrasto tra natura e città, la riscoperta del proprio IO interiore e il sentirsi UNO di un tutto. Per noi è importante guardarsi dentro e scoprire che siamo lo specchio di un Universo più grande per poi condividere il messaggio alle persone più care.
Siamo sinceri, prima di X Factor non avevamo mai ascoltato nulla di vostro. Sono diverse le cose che ci hanno colpito nel guardarvi: la vostra musicalità, il vostro stile, il vostro modo di stare sul palco. Non è da poco! Come vi è sembrata questa esperienza? Prima di questa, avevate avuto anche altre esperienze simili?
Innanzitutto grazie per le belle parole, significano molto per noi. X Factor è stata un’esperienza singolare. Siamo sempre stati lontani dall’idea di partecipare ad un talent show. Tuttavia, il nostro credo è che prima di avere un giudizio definitivo è buona norma provare le esperienze sulla propria pelle. E quindi eccoci qui, un paio di passaggi televisivi dopo, con nuovi fan! Ne siamo molto felici.
Abbiamo ottenuto molta pubblicità, ricevuto molto affetto, conosciuto veramente tantissimi artisti fenomenali e toccato con mano cosa avviene in una produzione televisiva. Onestamente, nel 2019/2020 molti ragazzi si approcciano alla musica seguendo ciò che passa in televisione. Quindi perché no? È un’ottima vetrina per arrivare al pubblico. Ci auguriamo, però, che possa passare un messaggio importante: la musica è soprattutto fuori dalla TV, è nei palchi, nei club, nei festival. La musica è un’esperienza indimenticabile dal vivo e non può restare chiusa in uno schermo tra le pareti di casa o sul divano.
Keemosabe è il vostro ultimo EP. Ci dite qualcosa in più su questo progetto?
L’EP di debutto è stato il nostro battesimo di fuoco. Rappresenta il periodo londinese in cui abbiamo provato di tutto, ci siamo buttati sulla psichedelia, gli anni ’70, ’80 con un mix tra rock funk ed ipnosi. È uno spaccato reale della nostra ricerca stilistica e spazia tra diversi generi senza legarsi ad una particolare corrente musicale. È stato il modo in cui siamo partiti e vuole rappresentare il nostro bisogno di indagare la musica nelle sue varie sfaccettature.
Il nostro primo EP è stato realizzato presso gli Abbey Road Studios di Londra. Abbiamo un ricordo bellissimo di quel luogo, del suo profumo, della storia che si respira nelle sale, delle persone che ci gravitano attorno. Registrare lì è stato indimenticabile e formativo, ma soprattutto una grande responsabilità per noi, sentendo il peso sulle spalle della storia e delle leggende che sono passate di lì. Ormai è anche un progetto che sentiamo lontano e appartenente al nostro passato artistico. Non vediamo l’ora di farvi sentire qualcosa di nuovo!
Sappiamo, almeno dando uno sguardo sui vostri social, che siete già a lavoro. Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Esatto. Siamo sempre al lavoro! Spoiler alert: stiamo ultimando il nostro primo full length album. Sarà un disco particolare che vi fornirà uno spaccato del nostro mondo musicale. Vogliamo farvi viaggiare con noi e farvi sentire chi siamo come persone e come artisti. Nell’ultimo anno abbiamo lavorato duro nella produzione di questo progetto. Ci teniamo a ringraziare Luca ed Enry dello studio di registrazione La Sauna che hanno collaborato alla produzione e il grandissimo Tommaso Colliva. Stay tuned!
E poi, ovviamente, non molliamo sul fronte live. Sempre impegnati nella preparazione e nel perfezionamento dello show, nel 2020 punteremo ad esibirci dal vivo il più possibile. Dopo quest’anno che siamo stati in tour tra Roma, il nord italia e i Paesi Bassi, abbiamo in programma un calendario molto interessante. Seguiranno aggiornamenti.
C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?
Certo! Brevemente… Il 15 novembre ci sarà il nostro concerto presso il Serraglio di Milano. Specialmente dopo X Factor ci avete scritto in tanti e ci auguriamo di vedervi e conoscervi di persona in questa occasione. Sarà una festa più che un concerto: uno di quei festini in casa dei tempi del liceo. In fondo è così che ci sentiamo al Serraglio. Ci sentiamo a casa e vogliamo invitarvi a festeggiare con noi. Ci saranno ospiti di primo ordine ed una buona dose di follia.
Seguite gli amici di Siloud e soprattutto seguite il loro motto “thinking outside of the box” (che spacca) e che noi KEEMOSABE condividiamo in pieno. È una vision potente, perché solo pensando fuori dagli schemi si può innovare e restare creativi. Grazie e alla prossima!
KEEMOSABE for Siloud