InTheMusic: Dile, interview

Nome: Francesco
Cognome: Di Lello
In arte: dile
Età: 30
Città: Francavilla al Mare
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Rewind, La verità, finoallesette, Perdersi
Album pubblicati:
Periodo di attività: 2019
Genere musicale: indie/pop
Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music, ecc.

Dile

Chi è Dile?

Il mio nome è Francesco Di Lello, da sempre chiamato “Dile”. Sono abruzzese, 30 anni e nella vita provo a mettere in musica le mie parole.

Cosa ti ha spinto ad avvicinarti alla musica?

Ho sempre ascoltato musica già dalla tenera età, non seguivo uno schema, passavo da Lucio Battisti a Kurt Cobain senza farmi domande.
Ho iniziato a scrivere, credo per esigenza, le prime cose quando non sentivo ancora il bisogno di capire il motivo per cui stessi scrivendo.

La tua voce graffiante si pone esattamente al centro tra il tuo aspetto angelico e la tua anima tormentata. Come definiresti il tuo stile e quanto è influenzato dalle tue origini abruzzesi?

L’Abruzzo ha sicuramente influito tantissimo nella mia scrittura e nella mia stessa vita, amo il mio paese e amo il buon vino.

Non so definirmi in nessun genere onestamente, non mi piace categorizzare quello che è il gesto più naturale del mondo. Quando scrivo un pezzo non mi preoccupo di rispettare una modalità di scrittura. Semplicemente credo che sia il risultato di una non patologica (spero) bipolarità che mi appartiene. C’è tanta speranza nei miei testi ma anche tanta rabbia, e forse è proprio questo binomio che li rende intimi e aggressivi.

I tuoi testi scendono nella tua intimità, raccontano di te e della tua vita: quale messaggio vuoi trasmettere tramite la tua musica? Come nasce questa tua voglia di raccontarti?

I miei brani nascono in maniera molto naturale, non so spiegare che tipo di meccanismo si va ad innescare in quel momento. I miei testi sono completamente autobiografici, forse per quello quando mi ascolto mi sale l’ansia.

Sono molto riservato, parlo poco delle mie cose, per questo ho iniziato ad inserire tutto quello che forse non ho il coraggio di dire all’interno dei miei testi.

 Quali artisti generalmente ascolti e quali influenzano di più la tua musica?

Nella mia vita ho avuto la fortuna di ascoltare tanta musica, passando da un genere all’altro senza troppi perché. La mia crescita è stata sicuramente influenzata da Kurt Cobain, la sua musica, i suoi testi o semplicemente il suo comportamento sul palco o lontano dai riflettori mi hanno portato a vedere la musica con occhi diversi.
Ho sempre avuto un debole per i cantautori, credo che ci vogliano le palle per prendere carta e penna e raccontarsi dentro una canzone. In Italia ho avuto molti esempi come Battisti, Lucio Dalla, De Andrè, Califano, ecc.

Il 2019 ti ha permesso di affermarti come artista, di ampliare e consolidare la tua fanbase, di portare la tua musica in giro per l’Italia. Come sono cresciute la tua musica e la tua figura artistica in questo anno appena concluso?

Passare da cantare con la maglia sporca della sera prima in cameretta ad un palco con persone che ti guardano negli occhi mentre cantano le tue canzoni è un emozione indescrivibile. 

Indubbiamente è una cosa che ti fa crescere, i primi riscontri da parte degli ascoltatori sono veri e propri atti di fiducia, e questo ovviamente responsabilizza sempre di più la mia figura artistica.

I brani pubblicati nel 2019 sono quattro e hanno permesso di delineare il tuo stile, il tuo sound… insomma il “dile” come artista. Cosa accomuna questi brani?

La cosa che più di tutto accomuna i brani finora pubblicati è sicuramente la sincerità, sono veri e propri pezzi della mia vita raccontati senza filtri.

Il tuo ultimo singolo, il primo di questo 2020, si intitola “La verità”: ci parli di questo brano? Anticipa in qualche modo i tuoi progetti futuri?

La verità” è un brano leggermente diverso dagli altri, apparentemente triste e malinconico ma in realtà pieno di speranza. Non mi piace molto spiegare perché io abbia scritto questa canzone e cosa volevo raccontare, mi piace invece lasciare spazio all’immaginazione e dare la possibilità a chi lo ascolta di sentirci la propria storia.
Scritto insieme ad Alessandro Di Domizio e prodotto dal mio più caro amico Francesco Rigon ormai trasferito di base a Los Angeles.

Sicuramente insieme ai precedenti singoli pubblicati (“Rewind”, “finoallesette”, “Perdersi” e “Giganti”) è un’anticipazione di un progetto che pian piano sta prendendo forma. 

Sappiamo che stai già lavorando ad un album e che ci saranno molte novità prossimamente: quali sono i tuoi progetti per il futuro? 

Non riesco ancora a crederci, ma si sto lavorando ad un album, il mio primo album. Mi piace scriverlo per intero e rileggerlo perché non ancora credo sia possibile, è un primo sogno che si avvera. Nel mio futuro mi auguro tanta musica e tanti live, spero di poter cantare le mie canzoni in ogni posto il più presto possibile.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Ciao lettori di SILOUD, riempite sempre le vostre giornate con la musica e andate ad ascoltare i miei brani, sperando di poterci incontrare presto! 

Dile for Siloud

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