Eccoci al nostro consueto appuntamento… ormai i nostri appuntamenti stanno quasi diventando una rubrica, non pensate?
Apro questo articolo, ringraziandovi come sempre. Le vostre coccole, sopratutto in questi periodi cosi “freddi”, riscaldano. Vi racconterò del mio ultimo lavoro, pre Covid-19, visto che questa situazione ha praticamente destabilizzato il mondo intero: vi parlo dell’equilibrio, quindi di “B A L A N C E“.
Ho disegnato questo sketch per un amico fraterno, Gianmarco. Mi chiedeva: “Dai Mighel, disegnami qualcosa che ricordi l’equilibrio. In questo periodo avrei voglia di stabilità, sento di dovermi fermare in un posto con tutto, con il lavoro, situazione sentimentale. Ho qualcosa che brucia dentro, un qualcosa quasi di spirituale, mi viene voglia di viaggiare, ma vorrei un posto dove sapere che è casa… Stabilità“.
Ho messo le mani tra i capelli e dentro di me dicevo: “E mo che faccio?“. Al che ho iniziato a pensare a cosa poter incastrare tra tutti questi suoi pensieri… Ammetto che l’inizio è stato un attimo traumatico, perché non sapevo da cosa iniziare, ma dopo poco sono partito da una fiamma, che è stato il centro dello sketch per i primi 20 minuti. Mi immaginavo qualcosa che bruciasse dentro, un tormento… Ma dopo un po’ mi sono detto: “Più che un tormento, dovrebbe essere una guida, un lume, un qualcosa che indichi la strada”. Così mi è arrivato alla testa un faro, anche perché, essendo “uomini di mare”, nati e cresciuti tra le coste del profondo sud Salento, non poteva che starci a pennello! Mille volte lo abbiamo guardato tornando dalle nostre battute di pesca, passione che ci lega entrambi. Ho iniziato a costruirci tutto il resto attorno. In realtà quello che ne è seguito è venuto fuori davvero spontaneamente.
Pensando alla situazione sentimentale, qui apro una piccola parentesi: pensiamo sempre ad un’altra persona (mi metto in mezzo anche io), però dovremmo guardare da un altro punto di vista questa cosa diventata un po’ ovvia; non sempre la situazione sentimentale riguarda l’altro/altra, ma può anche essere il rapporto che abbiamo con noi stessi. Infatti, Gianmarco non ha un partner da molto tempo, quindi ho colto quello che stava cercando di dirmi. Voleva qualcosa che lo guidasse, quindi ho inserito il faro dentro ad un cuore anatomico, ma molto grafico, perché i miei sketch sono prevalentemente grafici. Ho unito il cuore ad un cervello a simboleggiare la testa, quando ti dicono “mettici la testa in quello che fai“: ecco volevo raccontare questo, ma tutto unito al cuore e alla strada che uno cerca di percorrere, al viaggio che fa nella sua vita.
Poi mi sono messo a pensare che noi siamo gli artefici della nostra vita, noi abbiamo in mano tutto ciò che facciamo, che ci accade e che costruiamo, quindi ho pensato ad una mano che teneva il controllo e che sosteneva tutto quello che accadeva tra testa e cuore e tutto il resto che accade nel mezzo della nostra vita, come viaggi (che ho sintetizzato in un piccolo aereo di carta), incontri e lavoro, insomma credo cose che siamo tutti, tutti i giorni.
Spero di essere riuscito a dare un’idea ben chiara di questo progetto. Il bello che però vi sto per dire è che alla fine il mio amico non lo ha più fatto per problematiche di lavoro, ma in men che non si dica un ragazzo che lo ha visto per caso lo ha voluto come suo primo tatuaggio… che dite è una bella soddisfazione? Io sono stato tanto contento. Ogni lavoro ha una sua piccola storia da raccontare e credo che tutti i tatuaggi, come tutti i tatuati, hanno qualcosa da raccontare. Il lavoro mi piace sempre di più!
Grazie ragazzi per avermi dedicato un altro articolo sul vostro splendido blog, a presto!
Michele Sansò for Siloud
Michele Sansò nella sua vita ha fatto mille lavori. Noi lo abbiamo apprezzato da subito per le sue doti artistiche. Appassionato fin da piccolo all’arte e alla street art, il suo amore per i tatuaggi nasce facendosi tatuare. Oggi il suo sogno è creare uno studio di tatuatori professionisti e nel frattempo si dedica ai suoi particolarissimi disegni che molte persone hanno già deciso di farsi imprimere sulla pelle.
Il suo simbolo preferito è il cactus: spinoso all’esterno ma tenero all’interno.
Instagram: @mighelink
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