InTheMusic: Un soffio di città, Saint Pablo

Un soffio di città è ciò di cui ora, più che mai, abbiamo bisogno. Si è avviata una nuova fase della nostra quotidianità, dove tutti siamo anche più consapevoli dell’importanza di appartenere ad una comunità, di vivere la città e non in una città.
Un soffio di città è anche il quarto singolo di Saint Pablo, l’artista che c’è dietro Pierpaolo Pingitore. La data di uscita è stata pensata proprio per dare a tutti la possibilità di andare oltre le proprie mura di casa.

Saint Pablo

Dopo Solo un uomo, questa volta il cantautore nato a Lamezia Terme si presenta in compagnia di Peter White, un nome che ormai tutti conosciamo. Il brano è stato prodotto a quattro mani da Madd3e e Polare (già chitarrista di Peter) e la melodia, che si muove su sonorità indie impreziosite da un soffio di R&B, ci fa vivere già l’estate.

“Un soffio di città” è il quarto singolo di Saint Pablo. Come nasce?

Una sera ci becchiamo in pizzeria io, Pietro e Paolo Canto (il nostro manager) in zona loro; io ero in abito ancora perché tornavo da lavoro e stavo a pezzi. Durante la cena, tra una battuta e l’altra, esce fuori il discorso: “oh ma facciamo un pezzo insieme!”. Il brano è nato in pochissime ore con Madd3e e Polare, praticamente di getto. Per quanto riguarda il titolo, viene fuori da un’immagine presente nel ritornello che richiama molto il concept del brano: “un soffio di città” è una cosa immateriale, astratta, ma al contempo, in una macchina chiusa, una boccata d’aria fresca che ti fa respirare e ti fa sentire vivo.

La melodia del brano ci fa assaporare l’estate, soprattutto grazie ad un indie misto R&B. Come definiresti lo stile del brano?

Il brano è una fusione perfetta tra il mio genere, molto proiettato al nuovo R&B, e quello di Pietro, molto più cantautoriale. Volevamo fosse una traccia fresca, che ci portasse l’estate in anticipo e l’abbiamo scritta pensando proprio ai finestrini abbassati, alla brezza d’inizio estate, al sole e alle serate piene di luci. Come sempre, non amo dare etichette o, quanto meno, le faccio mettere agli esperti, però il brano è Itpop a tutti gli effetti, come tutto ciò che troviamo nella nuova scena romana e italiana.

Il brano è stato prodotto a quattro mani da Polare e da Madd3e: in che modo hai lavorato con i due produttori per definire un sound così unico?

Con Mauro (Madd3e) ormai c’è un rapporto simbiotico ed è la forza del mio progetto: ci capiamo al volo, ci influenziamo e ci scanniamo anche. Paolo (Polare) è diventato un amico, oltre che essere un fenomeno con le sei corde. Diciamo che quando ti trovi a lavorare con persone che vivono la musica come la vivi tu e con le quali vai d’accordo, è tutto più facile. La parte più bella della creazione di questo singolo è stata sicuramente il pomeriggio chiusi tutti in studio con birre e musica. È stato un flusso di idee che si mescolava e che dava vita a questo pezzo. Fantastico!

Saint Pablo è ormai conosciuto da tanti, ha ricevuto molte attenzioni negli ultimi tempi. Cosa è cambiato nel tempo e cosa ha portato ad Un soffio di città?

Saint Pablo è cresciuto, come è cresciuto Pierpaolo. La crescita artistica è legata sicuramente alla crescita personale che a sua volta è legata alle esperienze. Ho raggiunto consapevolezza dei miei mezzi, delle mie capacità, ma non smetto mai di studiare e di imparare. Ho ripreso dopo forse 10-12 anni a suonare la chitarra, sto cercando di imparare a suonare meglio anche la tastiera e sento di aver migliorato anche la sensibilità di ascolto che è fondamentale per avere l’intuizione giusta. In “Un soffio di città” si sente molto di tutto ciò, ma il merito è da dividere in quattro, tra me e i tre artisti e musicisti che mi hanno accompagnato nel viaggio che ha portato a questo brano.

Quelli che stiamo vivendo sono tempi particolari, ci siamo dovuti adattare e riadattare in una nuova quotidianità. In che modo hai voluto farci riassaporare la città?

Volevo, insieme a Pietro, dare un’immagine di vita quotidiana che si sposasse con il concetto di “soffio di città”, e la possibilità di perdersi in giro in macchina, con un po’ di vento e di città che entra dal finestrino, è senza dubbio quello che cercavamo. Sicuramente il testo di questa traccia racconta delle scene e delle immagini comuni e familiari a tutti e “Un soffio di città”, anche con il suo sound, vuole riportare quella normalità nelle vite di tutti, anche in un momento difficile come questo. Il brano si sposa perfettamente con la Fase 2 del lockdown, dove il soffio di città è quello spiraglio di luce come, ad esempio, il poter ricongiungersi ai propri affetti.

Il brano è in collaborazione con Peter White, sicuramente tra gli artisti più talentuosi del panorama musicale italiano e, effettivamente, anche l’artista più adatto su queste note. Perché hai scelto di farti affiancare proprio da lui?

Come detto, era da tempo che io e Pietro accarezzavamo l’idea di un brano insieme. Ho scelto lui perché è un artista che stimo, canto i suoi pezzi da “Birre chiare” e ho avuto il piacere di vivere con lui l’uscita del suo “Primo Appuntamento”. Il rapporto che ci lega ha, indubbiamente, facilitato il tutto perché è stato bellissimo scrivere a quattro mani insieme un brano del genere. E poi è un botto forte e scrive da paura, quindi…

Quali sono i tuoi progetti nel breve termine?

Sto facendo un percorso a singoli che vedrà altre uscite nei prossimi mesi, per arrivare poi al primo vero lavoro con l’album. Nel brevissimo termine, ci sarà un’altra sorpresina che ancora non abbiamo svelato ma che sarà una bomba! Inoltre, come anticipato più volte, le collaborazioni saranno diverse ed alcune sono già avviate da tempo. La quarantena non mi ha fermato, anzi, mi ha dato modo di aver più tempo da dedicare alla musica ed è uscito fuori qualcosa di molto bello. Per il momento, però, mi godo “Un soffio di città” insieme a voi! Grazie regà!

Saint Pablo, Un soffio di città

Saint Pablo è stato capace di farci ritornare alla normalità con un brano e di farci vivere l’estate solo grazie a delle note. Su di lui non si può dire nulla se non che non ne sbaglia una! Secondo voi, è riduttivo dire lo stesso anche per Peter?

DA

Credits: Paolo Canto, Riccardo Zianna

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