Lorenzo Anzini è un amante di qualsiasi forma artistica, ma che lo attrae di più è l’arte dal punto di vista della grafica e dei tatuaggi. Loreprod, il nome dal tono più internazionale con cui Lorenzo è conosciuto in ambito creativo, è un disegnatore molto talentuoso. Ciò che colpisce dei suoi disegni è il modo con cui riesce a mettersi giusto a metà tra il mondo astratto e quello reale, usando ogni volta il colore e la grafica perfetta. Dopo un percorso nel mondo della grafica, Lorenzo ha aperto il suo studio, dove potersi esprimere in maniera libera e fare la sua arte. Il suo stile, che definisce appunto “Loreprod”, di recente è approdato anche alla pittura con un atteggiamento più provocatorio.
Nome: Lorenzo Cognome: Anzini Anni: 35 Città: Cattolica (RN) Nazionalità: Italiana Professione: Artigiano, tatuatore
Chi è Lorenzo Anzini?
Ciao a tutti! Mi chiamo Lorenzo Anzini, ho 35 anni e disegno da sempre. Da piccolo volevo diventare il dj, il prete, il pompiere, il pornodivo (perché abitavo vicino ad un cinema porno), l’astronauta, il pittore, un cartone animato. Tra le opzioni che mi ero proposto ho scelto l’arte. 🙂
Tutto ciò che fai legato all’arte è firmato con “Loreprod”. Perché questo nome?
Quando iniziai a dipingere, verso i 12 anni, mi incantava il suono dei cognomi di alcuni artisti come Dalì, Mirò, Monet… senti come suonano bene? Così decisi di dare un tono più internazionale e meno ‘nostrano’ optando per la fusione di Lorenzo+Production=LOREPROD.
Sei un amante di qualsiasi forma artistica, principalmente però di grafica e tatuaggi, due mondi apparentemente molto simili che siamo convinti avere molte differenze di fondo. Come ti sei appassionato a queste materie e in cosa differiscono?
Volevo tatuare o comunque vivere disegnando sin dalla tenera età, ma per questioni di educazione sono stato consigliato dai miei genitori di seguire una via più concreta e meno evanescente come il disegno (questo a detta di loro ovviamente) per cui ho frequentato l’istituto statale d’arte Federico Fellini e conseguito il diploma di scuola superiore presso la facoltà di Urbino: l’ISIA.
A 27 anni, non appagato dalla vita d’ufficio del grafico, ho deciso di mollare tutte le mie certezze ed iniziare l’avventura nel mondo del tatuaggio. Avendo avuto la fortuna di entrare a far parte della crew di Alex De Pase, un importante tatuatore a livello mondiale, ho iniziato a riportare su pelle quelle che erano le mie visioni di grafico dando un senso preciso al mio stile e alla mia carriera.
Anche se prediligi il mondo grafico, le tue influenze derivano da tutt’altri settori. Per citarne qualcuno: architettura, letteratura, cinema e illustrazione. In che modo metti insieme tutti questi ambiti?
Aggiungerei anche musica e filosofie esoteriche. Sono un assetato di sapere, amo definirmi ignorante perché così ho l’occasione per apprendere. Cerco sempre di informarmi nei limiti delle mie capacità, evitando così di far stagnare il mio pensiero.
Ad un certo punto Lorenzo è diventato Loreprod: qual è stato il tuo percorso nell’arte e quando, da passione e necessità di esprimerti, questa è diventata un lavoro?
In parte ho già risposto a questa domanda. Il disegno mi ha sempre caratterizzato. Alle scuole elementari la mia maestra ha notato la mia sensibilità verso le arti visive incentivandomi non poco a disegnare. Diventai presto l’illustratore ufficiale della classe. Ricordo con piacere che i miei maestri mi avevano comprato i gessetti colorati che potevo usare solo io per poter fare i disegni alla lavagna per tutta la classe. Che periodo magnifico!
Forse Loreprod non era ancora nato come nome, ma il mio Daimon l’avevo già intuito…
Dopo i tuoi studi in grafica hai cominciato a lavorare in uno studio, per poi passare solo in un secondo momento a lavorare come tatuatore. Cosa non ti ha appassionato del mondo grafico e perché la scelta di dedicarti solo ai tatuaggi?
Per quanto la grafica resterà sempre una delle mie passioni, non ero libero e di conseguenza ho preferito cercare la mia strada o vocazione, con annessi rischi di fallimento, ed iniziare la mia via, cercando la mia libertà.
Sei un disegnatore molto talentuoso, non a caso sei stato notato anche da uno dei più grandi tatuatori italiani. Ciò che ci colpisce dei tuoi disegni è il modo con cui riesci a metterti giusto a metà tra il mondo astratto e quello reale, usando ogni volta il colore e la grafica perfetta. Non essendo possibile assegnarti a nessuna ‘categoria artistica’, appoggiamo in pieno la scelta di definire il tuo stile un “Loreprod”. Quali sono i caratteri principali della tua arte?
Ho un approccio lavorativo molto psicologico, nel senso che ascolto molto il cliente, quali sono le sue parole che successivamente le vado a rappresentare. Spesso il risultato finale è un disegno ‘ermetico’ nel senso che non sempre è facile capirlo subito, proprio perché dietro c’è una storia.
A volte mi diverto in primis a renderlo meno comprensibile. Lavorando sul concetto spesso accade che ci vogliano alcune nozioni per carpirne le sfumature interne, altre volte cerco semplicemente di creare visivamente disegni con una logica che ripeto, sembra una cosa ma spesso significa un’altra. Mi piace andare oltre e portare oltre le persone.
C’è una grafica a cui sei particolarmente legato?
Essendo un amante compulsivo della ricerca e della sperimentazione, non riesco ad identificarmi in un lavoro, lo trovo troppo riduttivo. la mia grafica preferita deve ancora essere realizzata.
Di recente ti stai concedendo molto all’arte, intesa proprio come rappresentazione su tela. Come scegli i soggetti da rappresentare e perché hai scelto di dedicarti anche alla pittura?
Osservo molto i comportamenti delle persone, soprattutto i miei. Anche se rappresentano bestie, spesso quelle bestie siamo noi, sono io, sono gli altri. Mi piace sollevare provocazioni, amo provocare. I colori possono assumere una forma isterica anche per raccontare il dramma, non sempre esprimono gioia.
Abbiamo conosciuto molti lati di Lorenzo, scavando molto più a fondo anche in Loreprod. C’è un aspetto che abbiamo lasciato in sospeso: quale messaggio c’è dietro la tua arte?
Con la grafica mi sono sempre molto preoccupato di lanciare messaggi sociali, sollevare il velo delle apparenze… sensibilizzare le persone. Cerco di usare serietà e molta ironia, forse cinismo più che ironia, adoro il cinismo.
Ad oggi hai raggiunto molte persone con la tua arte e siamo sicuri che continuerai a farlo. Di recente hai anche aperto un tuo studio, un luogo che sicuramente ti permette di esprimerti al 100% e senza filtri. Quali sono i tuoi progetti per il futuro e quali, invece, i tuoi sogni?
Sinceramente per il mio futuro mi auguro di continuare a non perdere l’entusiasmo che mi caratterizza. Credo nell’evoluzione del pensiero e nel fare, il mettere in pratica. Sicuramente vorrei poter vivere di arte fino alla fine del mio mandato su questa terra.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Vorrei fare un augurio. Auguro a tutti di essere curiosi, perché la curiosità rende liberi.
Vorrei inoltre ringraziare voi per le bellissime domande che mi avete fatto. Spero le mie risposte siano state all’altezza. GRAZIE.
Lorenzo Anzini for Siloud
Instagram: @loreprod