Definisce il suo modo di far musica una stratificazione di anni di esperienza, collaborazioni, indole personale e gusto: Cristallo è il nuovo stile di cantautorato femminile italiano. Il suo Ep omonimo è il frutto di un lavoro fatto in completa autonomia, partendo sempre da brani scritti dall’artista al basso. Il sound, poi, è ancora molto influenzato dalle tinte più scure che caratterizzavano i Melampus, il progetto precedente di Cristallo. Speriamo che le nostre domande vi aiutino a scoprire qualcosa in più su quest’artista.
Nome: Francesca Cognome: Pizzo In arte: Cristallo Città: Bologna Nazionalità: italiana Brani pubblicati: 3 Album pubblicati: Ep omonimo. Periodo di attività: dal 2018 Genere musicale: pop, indipendente, cantautorato Piattaforme: Spotify, Youtube, Apple

Chi c’è dietro Cristallo?
Dietro Cristallo c’è Francesca. Vengo da Bologna ma la mia famiglia è siciliana. Vivo da sempre a Bologna. Nella vita oltre a suonare sono tatuatrice e collaboro con Ateliersi, una compagnia teatrale, con la quale vado in scena in qualità di interprete.
Perché questo nome d’arte e in che modo si lega alla tua vita di tutti i giorni?
Sono un’amante di cristalli e pietre dure e quando mi sono trovata a sfogliare il mio libro di minerali per cercarne uno che facesse al caso mio, ho deciso che uno in particolare non bastava. Il nome Cristallo per me suggerisce una pluralità, una possibilità di trasformazione. Credo mi rappresenti per la trasparenza che suggerisce, e anche perché è al contempo fragile ma antico, volendo tagliente.
Quella verso la musica è una predisposizione naturale, anche se c’è sempre qualcosa che fa ‘accendere la scintilla’. Nel tuo caso, come è avvenuto l’avvicinamento a questo mondo e come si è evoluto poi il tuo percorso?
Fin da bambina mio padre mi ha fatto ascoltare molta musica. Lo stereo era sempre acceso e non ricordo weekend senza almeno qualche ora di ascolto dei Beatles. Ho iniziato ad andare a scuola di canto da ragazzina e nel giro di poco a mettere assieme le mie prime band. Prima di Cristallo ho fondato il duo Melampus in cui cantavo in inglese. Con Cristallo ho sentito il bisogno di iniziare a scrivere nella mia lingua.
Qual è il tuo genere musicale preferito e quali sono gli artisti a cui ti ispiri?
Questa è una domanda molto difficile a cui rispondere. Ascolto molta musica, senza soffermarmi molto a ragionare sul genere. Ultimamente mi sto concentrando sulle autrici femminili. In Italia le cantautrici non sono moltissime e quindi risulta facile guardare all’estero. Ultimamente sto ascoltando molto Self Esteem e Fiona Apple, mio vecchio grande amore.
Hai un modo di fare musica molto personale ed efficiente: ritmi decisi, strumentale delicata e vocale leggera. Come definiresti il tuo stile?
Lo definirei lo stratificarsi di anni di esperienza, collaborazioni, indole personale e gusto. I miei brani nascono sempre voce e chitarra, o voce e pianoforte, poi vengono portati ai produttori che mi stanno affiancando di recente, ovvero Samuele Cangi e Lorenzo Buzzigoli, che lavorano sull’arrangiamento.
Le tue sonorità sono a cavallo del pop moderno, ma ci sono molti elementi che si riferiscono ad uno stile più elettronico. In che modo sei riuscita a definire questo sound?
Ho espresso il desiderio di muovermi proprio in questo range, con la commistione di pop ed elettronica, e la mia etichetta, Black Candy, assieme alla produzione, hanno lavorato perchè fosse possibile.
Dal tuo EP omonimo d’esordio ad oggi, la tua musica è andata affinandosi sempre di più. Come si è evoluta la tua musica attraverso le tue varie produzioni?
L’ep omonimo è stato registrato da me e Angelo, che all’inizio condivideva con me il progetto. Ciò che è stato registrato è il frutto di un lavoro fatto in completa autonomia, partendo sempre da brani scritti da me al basso. Oltre a questo, il sound era ancora molto influenzato dalle tinte più scure che caratterizzavano i Melampus, il mio progetto precedente. Da quando Cristallo sono io e io soltanto, i brani nascono nel modo più semplice possibile, ovvero in versione unplugged, per poi trovare il pieno compimento in fase di arrangiamento coi produttori.
“Casa di vetro” è il tuo nuovo singolo che racchiude distanza, immaginazione e intimità. Come nasce questo singolo e in che modo è poi diventato un videoclip?
Il brano è stato scritto diversi mesi fa e non parla direttamente della dimensione di isolamento forzato che ci siamo trovati a vivere di recente. Ci è sembrato però giusto farlo uscire in questo periodo perché in fondo, come dici tu, tratta il tema della distanza, dell’immaginazione e dell’intimità. Ciò di cui parla originariamente è una dimensione che in prima persona mi trovo a vivere in alcuni momenti della vita. Una ricerca di raccoglimento e di solitudine che spesso porta alla scrittura di musica nuova. Il videoclip è stato girato proprio all’inizio della fase due. Giuseppe Lanno, il regista, ha scritto personalmente il soggetto ed è venuto a casa mia a girare ogni scena. Il risultato mi sembra molto fedele al tema trattato.
Quali progetti hai per il futuro?
Il futuro prevede l’uscita del disco che doveva essere pubblicato ad aprile ma purtroppo a causa dell’emergenza è stato posticipato all’autunno. La cosa che più desidero è che al momento dell’uscita in Italia si sia già trovato il modo di riprendere a suonare dal vivo. Per artisti indipendenti come me, la dimensione del live è indispensabile e non si può immaginare di sostituirla alle esibizioni sul web.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Non mangiate troppo pesante la sera, altrimenti digerite male e al mattino non ricordate i sogni.
Cristallo for Siloud
Instagram: @cristallo__ Facebook: @cristallomusic Credits: Safe And Sound Communication, Sara Salaorni