Alessandro Travaglio, in arte Travis, è un giovane artista di Torino. Si è ritrovato dentro la musica fin da quando era piccolo, essendo questa sempre esistita nella sua famiglia. Scrive testi inerenti alla vita di un qualsiasi ventenne, dalla ricerca di una spensieratezza che a volte manca in ogni persona a storie amorose. Abbiamo pensato ad alcuni aggettivi che possono rappresentare la sua musica: attuale ma avveniristica, energica ma leggera. Al percorso da solista affianca anche la presenza nel collettivo Bilogang.
“Londra” è il suo ultimo singolo, accompagnato anche da un video uscito su YouTube, che anticipa ciò che sarà del progetto Travis a partire da settembre.
Nome: Alessandro
Cognome: Travaglio
In arte: Travis
Età: 25
Città: Torino
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Londra, Ex, Air BnB, Whisky & Siga, Ragazzino
Album pubblicati: Ragazzino, Travis Scottex
Periodo di attività: dal 2013
Genere musicale: Rap, Pop
Piattaforme: Spotify, YouTube, Apple Music, ecc.

Chi c’è dietro Travis?
C’è un semplicissimo ragazzo di Torino, di 25 anni e laureato in comunicazione che, per ora, oltre a provare a scrivere belle canzoni fa il cameriere e il barman. Con la musica devi davvero fare tanti numeri e fin’ora non ci ho campato molto.
Com’è avvenuto il passaggio da Alessandro a Travis?
Non penso ci sia mai stato un passaggio. Da piccolo, per farmi stare tranquillo, mi piazzavano davanti allo stereo con le canzoni di De Gregori, Battiato e Renato Zero a palla e ci passavo ore. Inizialmente i miei brani uscivano come “Trava”, poi ho cambiato in “Travis”, un po’ perché i miei amici mi chiamavano così e un po’ per scollarmi di dosso il collegamento diretto con il mio cognome. Ho pensato che se avessi ricominciato da zero con un nome diverso, e avessi spaccato, avrei zittito poi tante persone che si divertivano a straparlare.
Perché ti sei avvicinato alla musica e quando poi hai deciso di voler intraprendere un tuo percorso artistico?
Mi ci sono ritrovato dentro fin da piccolo, più che altro. Come dicevo, nella mia famiglia è sempre esistita la musica: mio zio è un autore e compositore musicale di spettacoli teatrali, mio padre uno scrittore, mio cugino produce musica rap ed elettronica.
A 9/10 anni mi scambiavo i dischi di Fabri Fibra e Mondo Marcio con mio cugino, li sentivamo nei walkman e da lì è nato il mio amore per la musica rap. Con gli anni ho imparato a maturare nella scrittura e attualmente sto studiando chitarra e canto per ampliarmi sempre di più.
Immaginiamo che i tuoi riferimenti artistici siano abbastanza contemporanei, facendoti portavoce tu stesso di un genere fresco e innovativo. Quali sono i generi (e i rispettivi artisti) da cui sei influenzato per le tue produzioni?
Il mio rapper preferito è Chief Keef e, anche se può sembrare distante dal mio mood musicale, ho preso tanta ispirazione da lui. Un altro per cui impazzisco è Iann Dior. Di artisti italiani invece stravedo per Achille Lauro.
Abbiamo pensato ad alcuni aggettivi che possono rappresentare la tua musica: attuale ma avveniristica, energica ma leggera. Se ti dovessi presentare a chi ancora non ti conosce, come definiresti ciò che fai?
Sono un ragazzo semplice. Scrivo testi inerenti alla vita di un qualsiasi ventenne, dalla ricerca di una spensieratezza che a volte manca in ognuno di noi a storie amorose. Non sono solito trattare tematiche inerenti alla vita di strada o presentarmi agli occhi delle persone come un ‘rapper spaccone’. Spesso i ragazzi narrano di spaccio o quartieri semplicemente perché fa figo dirlo… e poi purtroppo gli stereotipi influenzano le persone.
Vogliamo ora fare una panoramica dei tuoi ultimi progetti. Nel 2018 hai esordito con l‘album “Travis Scottex” e nel 2019 hai pubblicato un EP intitolato “Ragazzino”, la cui cover art è stata realizzata da Luca Arancio. Cosa puoi dirci di questi due progetti?
Travis Scottex è stato concepito in un periodo di vere good vibes. Io giravo con G Pillola a Torino, stava per nascere la Bilogang e registravamo tutti a Genova da Demo Studio Ostile, quindi eravamo sempre in giro e sempre molto gasati.
Ragazzino è nato invece in un periodo un po’ chiuso della mia vita e sentivo l’esigenza di comunicare la mia voglia di spensieratezza. E sì, la copertina è stata curata da Luca Arancio che penso sia uno dei più grandi artisti che abbia mai conosciuto.
“Londra” è il tuo ultimo singolo, accompagnato anche da un video uscito su YouTube, che anticipa ciò che sarà del progetto Travis a partire da settembre. Come nasce questo brano?
Londra è nata in maniera molto spontanea un giorno in studio con Bluejeans, che oltre ad aver curato la produzione musicale ha curato anche il videoclip insieme a Marco Scarfo (Krokodil House). È stato super divertente girare il video, soprattutto recitare, che a me piace molto.
Il brano anticipa un progetto molto figo, soprattutto maturo a livello di testi e produzioni musicali, a cui stiamo lavorando ormai da mesi con Bluejeans e Moka, i miei produttori. Sarà tutto molto diverso ancora da ciò che è Londra, sto lavorando a brani con sonorità e melodie molto più punk rispetto a tutto quello che ho fatto uscire fin’ora e non vedo l’ora possiate ascoltarlo.
Vorremmo approfondire ora un ultimo aspetto del tuo percorso nella musica. Sei parte di un collettivo, chiamato “Bilogang”, che negli ultimi anni ha avuto molti riscontri positivi e che noi di Siloud abbiamo sempre apprezzato per la capacità di produrre continuamente roba fresca e con una propria identità. Quando hai cominciato a farne parte e cosa ti lega ai vari componenti?
La Bilogang inizialmente era l’unione di quattro artisti: Travis, G Pillola, Jack Out e Bluejeans. Con il tempo si sono aggiunti componenti affiliati come Peezza, un produttore e altri ragazzi come grafici e videomaker.
Quando abbiamo scritto il nostro primo brano, Cucù Settete, abbiamo raggiunto numeri notevoli e una buona posizione nella Viral 50 Italia di Spotify. Ovviamente non ci aspettavamo tutto questo riscontro. Siamo tutti quanti ragazzi facenti parte di uno studio che si chiama Krokodil House e la costanza di vivere sempre insieme le giornate ha fatto sì che potessimo realizzare diversi brani insieme. Attualmente ognuno sta lavorando a progetti solisti e non so ancora quando potrebbe uscire una nuova collaborazione tra di noi, ma ci amiamo sempre tanto.
Stai facendo esperienza nella musica sia come Travis che come parte della Bilogang. Quali sono le differenze, in termini di dinamiche, tra un percorso da solista e un percorso da solista ma all’interno di un collettivo?
Noi siamo sempre stati degli artisti solisti all’interno di un collettivo. Abbiamo sempre vissuto la nostra musica come un divertimento e una libertà nel fare le cose. Sicuramente lavorare in tre o quattro può risultare più complesso o lungo, ma sicuramente hai un supporto notevole dalle persone con cui stai lavorando, un confronto immediato. Lavorando da solo hai forse più libertà ma maggior responsabilità e devi avere più attenzione in tutto.
Viviamo in una società dove la musica sta acquisendo un ruolo sempre più importante nell’influenzare le masse e, soprattutto, le nuove generazioni. Quale pensi sia il ruolo di un artista oggi e quanto credi sia importante trasmettere un messaggio positivo?
Oggi un artista dev’essere, oltre alla musica, un bravo intrattenitore, presente sui social, creatore di contenuti… Il pubblico richiede molti retroscena della vita di un artista e bisogna essere bravi a stare al passo con tutto questo. Non mi sento di dire quanto sia importante o meno trasmettere un messaggio positivo, purtroppo in questo mondo ci sono anche tante cose negative che vanno raccontate e penso che ci siano molti artisti in Italia che lo facciano bene.
Quali sono i tuoi progetti futuri e qual è il tuo sogno nel cassetto?
I miei progetti futuri sono giornate in studio, scrittura, arrangiamenti musicali e tanta musica. Ho diversi piani B, ma ancora non mi interessa considerarli.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Spero che le mie risposte siano state interessanti e che vi divertiate a guardare il mio nuovo videoclip!
Travis for Siloud
Instagram: @travisscottex
Credits: Paolo Canto