SUPERFLUUUO non ha scelto di essere un progetto fin quando non lo è diventato: tre componenti, ognuno fondamentale nel definire la forte personalità di questo loro progetto musicale. Ecco il modo con cui loro stessi si definiscono: “Superfluuuo è la voce di una radio che risveglia atomi di synth in continua oscillazione tra l’onirico e il crepuscolare, contribuendo ad una dialettica, del tutto non necessaria all’immaginario collettivo musicale, tra l’elettronica lo-fi e il synth-pop”.
“Super-ep” è il loro EP d’esordio, capace di traghettare l’ascoltatore in un’Odissea psichedelica dove ogni tappa si colora di nuove sfumature di distorta fantasia. “Cortile”, il loro nuovo brano, rinnova le atmosfere musicali del loro debut EP, proseguendo su sentieri distorti e suadenti.
Band: SUPERFLUUUO
Componenti: Edoardo Castroni, Giovanni Calaudi, Teodoro Giambanco
Città: Roma
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Cortile
Album pubblicati: Super-ep
Periodo di attività: dal 2020
Genere musicale: Lo-Fi
Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music

Chi c’è dietro Superfluuuo?
Caramelle frizzanti, orecchie irrequiete, vettori, synth nuovi ma di un’altra generazione, il do bemolle della marmitta dell’sh 50, corde, acrilici, tasti bianchi e ogni tanto neri, la segatura di certe falegnamerie teatrali e sei occhi con tre bocche. Incollando tutte queste cose insieme esce fuori qualcosa che somiglia a Edoardo, Giovanni e Teodoro.
Il vostro nome d’arte rimanda molto al mondo psichedelico a cui rimandate tanto. Perché proprio “Superfluuuo”?
“Superfluuuo” è in realtà “superfluo”, inteso come non indispensabile. L’uomo è superfluo in una realtà superflua. L’accezione fluorescente che adesso si vede è arrivata dopo per farla giocare un po’ con il nome, non c’è stata una vera e propria ricerca di rimandare ad un mondo psichedelico.
Siete tre componenti, per cui tre percorsi differenti che ad un certo punto hanno trovato una strada comune. Come vi siete conosciuti e perché avete scelto di intraprendere una strada insieme?
Superfluuuo non ha scelto di essere un progetto fin quando non lo è diventato. All’inizio Edoardo e Giovanni s’incontravano per dare sfogo a velleità di evasione dalla nebbiosa realtà pomeridiana generando suoni e immagini. In seguito si unisce Teodoro, voce ridondante da tutta la vita nella testa di Edoardo. Abbiamo scoperto insieme un immaginario felice ma irreale e così, piano piano, sono nati i pezzi.
Quali sono i vostri riferimenti artistici e in che modo questi vi influenzano?
Essendo partiti un po’ per caso non siamo stati in grado di individuare riferimenti artistici ben precisi, ci siamo lasciati influenzare dalle circostanze e dai mezzi sempre diversi che avevamo a disposizione.
Superfluuuo è un progetto audiovisivo DIY (Do It Yourself) costantemente fuori dal normale. Come definireste il vostro stile e in cosa si caratterizza?
È bello non trovare mai le parole giuste per definire uno stile, musicale e non. E appena se ne trova qualcuna è altrettanto bello rimetterla in discussione e re-iniziare tutto da capo.
“Superfluuuo è la voce di una radio che risveglia atomi di synth in continua oscillazione tra l’onirico e il crepuscolare, contribuendo ad una dialettica, del tutto non necessaria all’immaginario collettivo musicale, tra l’elettronica lo-fi e il synth-pop”: questa è la definizione che spiega brevemente i vostri intenti anche in termini di sonorità. Come siete riusciti a definire un sound così personale?
Il progetto si è evoluto seguendo una casualità di elementi che poi abbiamo semplicemente messo in musica e trascritto a parole.
“Super-ep” è il vostro EP d’esordio, capace di traghettare l’ascoltatore in un’Odissea psichedelica dove ogni tappa si colora di nuove sfumature di distorta fantasia. Qual è il filo conduttore dei vari brani?
Probabilmente la produzione e l’immaginario stesso dei testi riesce ad essere sufficiente per creare un filo conduttore tra i brani, ma ci piacerebbe pensare che ognuno possa trovare il proprio così come ciascuno di noi ha trovato il suo.
Da poco avete rilasciato “Cortile”, un brano che rinnova le atmosfere musicali del vostro debut EP, proseguendo su sentieri distorti e suadenti. Come nasce?
Cortile nasce parallelamente all’EP, è stato scritto e registrato proprio insieme agli altri pezzi.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Trascorrere insieme la fine dell’estate in una casa di campagna a registrare musica nuova.
C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?
Ci incontreremo solo prima della fine.
SUPERFLUUUO for Siloud
Instagram: @superfluuuo Credits: Marco Negro, Astarte Agency