InTheDesign: Teresa Del Prete, interview

Abbiamo conosciuto Teresa Del Prete grazie a Salvatore Izzo, un designer di interni che abbiamo intervistato qualche tempo fa. Ad accomunarli, la capacità di arredare case in stile americano come nessuno in Italia. Teresa è dolce, fragile ma determinata, una forza della natura che conosce bene i suoi limiti e fa di tutto per superarli. Oggi abbiamo scambiato qualche parola con lei ma anche il suo collega Salvatore le ha voluto lasciare un piccolo vademecum.

Salvatore:
“Descrivere una persona non é mai semplice, siamo tutti stratificati sotto decine di sfumature, paure, una corazza di protezione per nascondere la pelle scorticata e piena di lividi. Ma nel tuo caso quelle ferite si sono letteralmente  trasformate in linfa vitale. Sei cambiata, ti sei contraddetta, ricreduta e sporcata con le tue stesse inquietudini ma alla fine come un’araba fenice sei risorta dalle macerie. Ti ci sei trovata sotto e non per tua scelta, ma per altruismo. Le buone azioni compiute  si sono trasformate in macigni troppo ingombranti per la tua anima. Così per un pó ti sei chiusa, per proteggerti, salvaguardati. Poi hai capito che ti stavi solo nascondendo e che la tua vita non poteva ruotare solo intorno alla paura. È stato in quel momento che hai avuto un cambiamento significativo, viscerale e autentico. Sei diventata più forte e questo aspetto si è trasportato su tutta la tua vita, nel lavoro, nelle relazioni e nel superare un dolore lancinante come quello della morte di un padre. Un rapporto difficile ma senza filtri che ti porterai dentro per sempre, perché sei consapevole che al di là di tutto quello che resta è l’amore. Un’energia per te imprescindibile, vera locomotiva della tua creatività. C’è amore in una risposta gentile che dai a un passante nello stesso modo in cui ti dedichi anima e corpo ad un progetto. Catturarle, quelle sfumature, non é  cosa facile ma tu ci riesci senza sforzo perché l’empatia è la tua lettera scarlatta, il peso che devi trascinati dietro per sempre ma con orgoglio. Non puoi restituirla la compassione perché é parte di te, nel codice del tuo DNA. In definitiva hai due occhi cristallini ma una sola verità: questa sei tu e non c’è cosa più bella.”

Nome: Teresa
Cognome: Del Prete
Età: 32
Città: Napoli
Nazionalità: Italiana
Professione: Interior Designer e Art Director

Ciao Teresa, parlaci di te! 

Parlare di sé è sempre molto difficile. Sono una persona che ama il bello ed il buon gusto.

Quando sono immersa nella bellezza, la mia anima si sente a casa, il respiro si calma, non provo disagio alcuno, ogni muscolo del mio corpo si rilassa. Mi sento libera. Libera di sentire, provare e vedere tutto quello che mi circonda secondo il mio codice di equilibrio, che non è perfezione. È semplicemente bellezza. Dell’anima, delle cose, del mondo. Emozioni e sensazioni che sento vibrare in me anche ogni volta che viaggio.

Chi sono?

Bella domanda! So chi sono stata e so chi voglio essere ma…mi sento ancora così “in costruzione” che trovo difficile definirmi. Scopriamolo insieme in quest’intervista. Ho letto già le domande e le trovo molto interessanti.

Progetti case americane e hai dedicato la tua vita all’interior design. Com’è nato il tuo amore per questo mondo?

Devo il mio amore per l’interior e l’home decor alle Domeniche con mia madre, in edicola, a comprare riviste di arredamento. Ricordo che ad ogni pagina patinata, ad ogni dettaglio, mia madre si riempiva gli occhi di meraviglia mostrandomi tutto quello che le sarebbe piaciuto possedere. Sognare non ci costava nulla, così lo facevamo insieme. Ho dedicato i miei studi futuri all’arte, ho studiato al Liceo Artistico e mi piacevano tantissimo le lezioni di architettura. Potevo disegnare e immaginare quello che io e mia madre sognavamo. I miei obiettivi universitari erano rivolti verso l’interior design ma…ahimè…come troppo spesso succede, non avevo un buon rapporto con il mio professore di architettura. Era così ostinato verso di me tanto da spingermi ad inutili lezioni private solo per il gusto di mettermi i bastoni fra le ruote su progetti che poi nemmeno visionava. Così ho odiato il mio sogno e mi sono dedicata alla facoltà di comunicazione e marketing. Quando penso al passato non posso fare a meno di chiedermi se fosse andata diversamente se solo avessi scelto la facoltà di architettura. Ma poi rifletto e penso che, dopo tutti questi anni, dopo un periodo di profonda crisi personale, il mio sogno è tornato a me e non ho potuto fare altro che arrendermi ad esso ed accoglierlo perché è quello che oggi mi rende felice. Ciò che è destinato a noi, arriva a noi.

L’american style è una tra le tendenze più recenti nel mondo dell’interior. Quando e perchè hai scelto di arredare “americano”?

Il design delle case americane ha ereditato elementi dello stile britannico e dello stile francese e racchiude diverse influenze etniche che definiscono l’architettura con forme coloniali, vittoriane, neoclassiche e rustiche. 

Perché si amano le case americane? Semplice, perché i suoi elementi distintivi (le rifiniture, i dettagli degli arredi, gli elementi coloniali, la palette cromatica e materica,) rendono una casa, una casa CALDA ed ACCOGLIENTE.

Quando, nella fase brief, chiedo alle mie clienti di pensare a qualcosa di tipicamente americano mi rispondono sempre; cucina, camino e porticato. Tutti elementi tipici di una casa americana che, se riflettete bene, richiamano momenti di condivisione, famiglia, calore.

È uno stile che amano tutti ma che purtroppo, in Italia, è difficile da replicare. Questo succede perché molti colleghi “subiscono” e, di conseguenza propongono, influenze di mode passeggere che muoiono nel giro di qualche anno. Cosa accade poi? Ci si ritrova ad avere case fuori moda in cui si respira già aria di passato. Io ho seguito quello che amo fare perché per me è un processo creativo naturale, un’attitudine spontanea. Spero, nel mio piccolo, di migliorare le cose e di rendere lo stile americano più presente nelle case italiane.

La Teresa che conosciamo oggi è il frutto di un cambiamento importante nella tua vita. Raccontaci…

Conoscete “Mezzogiorno” di Jovanotti? Ecco, quella è la mia canzone. 

“Nessun filo spinato potrà rallentare il vento. Non tutto quel che brucia si consuma”.

Quando ho capito che il vento non era contro, quando ho capito era lì, sul mio cammino, affinché il mio fuoco ardesse, allora mi sono arresa al flusso della vita. Quando ci si trova ad attraversare una tempesta, tutto è poco chiaro e la malattia di mio padre è stata la tempesta più fitta che abbia mai attraversato. Le nuvole, la pioggia, il vento, offuscano la strada ed avanzare diventa sempre più difficile. Si è travolti dalle emozioni e non si riesce a razionalizzare.

Respiravo solo paura. Paura del presente. Paura del futuro. 

In quei due anni avrei dovuto dedicarmi al mio matrimonio. Doveva essere il mio anno ma tutte le energie servivano per combattere la malattia così il matrimonio passò in secondo piano.

Ad un certo punto, anche con l’aiuto della terapia, ho capito che dovevo reagire e dovevo essere io il faro per avanzare nella tempesta. Ognuno di noi ha dentro una forza, un fuoco, una luce, che aspettano solo di essere scoperti. È come un interruttore dell’anima che tutti possediamo, dobbiamo solo decidere di accenderlo. E vivere.

Il tuo stile ruota intorno alla bellezza, all’equilibrio. Quanto è importante questo concept per te?

Equilibrio e bellezza sono valori che o possiedi o non possiedi. Parlo di valori perché per me non si tratta solo di un concetto di stile ma di un modo di essere. Che si parli di estetica o di prospettiva di vita, questi valori determinano cosa sai fare e chi sei. Il mondo, il web, la vita, sono pieni di squilibrio e di disarmonia, è l’altra parte della medaglia. È la vita. Quando sono immersa in situazioni, in posti o semplicemente quando vivo e sento vibrazioni che oscillano tra questi due valori, mi sento in pace con me stessa. Circondata di bellezza io mi sento in equilibrio. Come quando torni a casa dopo una giornata di lavoro, varchi il portone, apri la finestra, respiri e ti senti esattamente dove vorresti essere.

Il tuo profilo Instagram è un insieme di consigli ed ispirazioni per i tuoi follower. Quando hai deciso di utilizzare i social come strumento per il tuo lavoro?

Sono su Instagram dal 2011, scaricai l’app dopo aver letto un articolo su Glamour sulle app più famose del momento. Da lì a poco sarei partita per Santorini e avrei iniziato a condividere le foto scattate con l’iPod (allora non avevo ancora un iPhone). Non avendo ancora una casa tutta mia e amando fotografare, cominciai col condividere consigli per i viaggi. Sono sempre alla ricerca di posti diversi e poco turistici e soprattutto INSTAGRAMMABILI. Ho iniziato ad utilizzarlo come strumento di lavoro quando ho cominciato a far entrare le persone a casa mia condividendo stories e consigli di home decor. Insomma, dimostrando quello che sapevo fare e soprattutto mostrando me stessa con trasparenza e sincerità. Ho avuto molto seguito perché, amando lo stile americano, proponevo contenuti diversi dal solito. Instagram è come una vetrina su strada del proprio negozio e, anche se spesso risulta come un contenitore di televendite di cattivo gusto, è anche un ottimo strumento di vendita per se stessi. Sei tu e quello che sai fare. Cosa fai e come lo fai dipende da te.

Quando sei diversa, quando comunichi in maniera diversa qualcosa, le persone lo percepiscono e il rapporto di fiducia che si è instaurato con la mia community è davvero speciale. Sapere di essere seguite da persone sensibili ed intelligenti e, soprattutto, da persone che si pongono domande, per me è emozionante. 

Siamo persone oltre profili. Lo dico sempre.­­­­

Consulenze a distanza, il servizio che offri ai tuoi clienti online. Di cosa si tratta esattamente?

 L’idea è nata durante il lockdown e mi ha permesso di aiutare le mie clienti anche a distanza. Durante la consulenza, lavoro alla personalizzazione della casa attraverso uno studio di arredi e di accessori home decor. Ricevo tantissimi messaggi in cui mi viene chiesto di intervenire su case anonime o case che, nel corso del tempo, hanno assunto un’identità diversa da quella desirata. Questo accade perché, non avendo una visione d’insieme degli spazi e del design, si comprano oggetti con istinto compulsivo dettato dal desiderio di vedere la casa “finita”. Ecco, attraverso le consulenze online di home decor, aiuto le persone ad avere, finalmente, una casa in perfetto STILE AMERICANO.

Hai seguito diversi progetti nella tua carriera. Qual è quello che ti ha entusiasmato di più?

Mi sento ancora così giovane (professionalmente parlando) tanto da pensare di non aver ancora realizzato “il progetto della svolta di vita” ma sicuramente il penultimo lavoro è stato molto appagante. Progettare una dimora privata in Costiera Amalfitana in pieno stile americano è stato un lavoro che ha portato via molto tempo ma che mi ha riempita di meraviglia e felicità.

E poi, casa mia. È esattamente come volevo che fosse. Mia.

C’è un interior designer a cui ti senti particolarmente vicina come stile e modus operandi?

Oddio, vicina a lei come stile sarebbe davvero un punto di arrivo per la mia carriera, mi auguro di arrivarci un giorno. Parlo di Sophie Paterson, interior designer londinese specializzata nell’arredamento di lusso.

Per me è una vera icona di eleganza e buon gusto, prendere ispirazione da lei è motivante. Spero di conoscerla un giorno.

Hai progetti per il futuro?

Credo molto nel principio buddhista secondo il quale porre delle cause genera conseguenze, quindi si, ho molti progetti per il futuro. Il mio presente si sta concentrando su questo ma…non posso svelare nulla. 

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Vorrei dire qualcosa sulla vita e su quanto sia incomprensibilmente meravigliosa ma rischierei di scrivere una cosa lunghissima. In alternativa potrei cercare una citazione su Google ma poi non sarebbe una cosa mia. This is us. Posso lasciarvi questo. Una drama serie che ti mostra tutto quello che la vita può darci e che può toglierci e che ti dice “ecco, è esattamente così che si fa”. Per me è psicoterapia pura. Grazie Salvatore per avermela fatta conoscere.

Teresa Del Prete for Siloud

Instagram: @teresadelprete

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