InTheMusic: Pattoni, interview

Pattoni è un progetto nato nel 2019 tra le mura domestiche di Mattia, 31enne di Biella. Una musica nuova, tutt’altro che banale: il suo sound è riconoscibile perché ha un carattere cantautoriale che si distingue dalla scena musicale attuale. Dopo “Oceano”, singolo d’esordio, pubblica “Ho bisogno di parlare con qualcuno”, finisce nelle playlist Scuola Indie di Sposity e nel 2020 pubblica il primo album “Oceano, ora”. Una track list molto varia, nella quale si intravede un filo conduttore sottile ma ben definito.

Nome: Mattia
In arte: Pattoni
Età: 31
Città: Biella
Nazionalità: Italiana
Album pubblicati: Oceano, ora
Periodo di attività: dal 2019 
Genere musicale: vocal
Piattaforme: Spotify, Youtube, etc.

Ciao Mattia, chi sei e cosa fai nella vita?

Ciao a tutti, non so bene chi sono, ho 31 anni, sono di Biella, nella vita cerco di provare emozioni.

È chiaro che hai un legame viscerale con la musica ma com’è nata questa passione?

Nasce credo alle medie, una bella scottatura su MTV con “Stop crying your heart out” degli Oasis. Da lì in poi è una continua ricerca.

Sappiamo che Pattoni è un progetto nato nel 2019 tra le mura domestiche. Cosa c’è dietro questo personaggio artistico?

Prima avevo una band, che brutalmente si è presa una pausa. Tutte le ore che dedicavo a questa cosa sono improvvisamente diventate tempo libero ed ho avuto modo di pensare ed annoiarmi. Poi sono nate le canzoni, tutte insieme in pochissimo tempo, è stata una sorpresa anche per me, mai avevo scritto musica e testo! Erano sfoghi personali per cui non avevo l’intenzione di farli sentire in giro. Poi un amico particolarmente insistente mi ha convinto, così ascolta queste cose, poi chiama un suo amico, perchè non ci lavoriamo su ed eccoci qui.

Una musica nuova, tutt’altro che banale: il tuo sound è riconoscibile perché ha un carattere cantautoriale che si distingue dalla scena musicale attuale. Se dovessi dare un nome al tuo stile, quale sarebbe?

Ma grazie davvero! Credo che una buona idea nasca veramente in poco tempo per cui forse quella che sento davvero mia potrebbe essere l’urgenza, non nel senso di fare le cose in fretta, anzi, ma quel tipo di urgenza che ti obbliga a fare quella cosa perché sei quella cosa.

“Oceano” è il tuo singolo d’esordio. Come nasce il pezzo e chi ti ha aiutato nella produzione?

L’idea nasce dopo aver letto Moby Dick, su alcune riflessioni sul romanzo e su altre cose mie personali. 

Tutti i pezzi nascono chitarra e voce per cui c’è un punto in cui mi trovo con un amico, Andrea, Lemura/Sabbia, gli dico le mie idee ed insieme buttiamo giù delle linee di piano. Per tutto il disco abbiamo fatto così. Insieme ad un altro amico, Filippo, FBYC/Vrcus, poi abbiamo completato tutte le arie e gli strumentali.

Dopo “Oceano” pubblichi “Ho bisogno di parlare con qualcuno”, finisci nella playlist Scuola Indie di Spotify e nel 2020 pubblichi il tuo primo album. Cosa puoi dirci su “Oceano, ora”?

“Oceano, ora” sono di base le menate di uno. Per questo Davide di Vina mi ha davvero aiutato a portare a termine questo lavoro. Insieme ad Andrea e Filippo abbiamo creato l’ambiente giusto.

Una track list molto varia, nella quale si intravede un filo conduttore sottile ma ben definito. “Cinzia”, per esempio, è uno sfogo, una liberazione. Qual è la storia che volevi raccontare ai tuoi ascoltatori?

Questo brano aveva un altro titolo prima dell’uscita, nel mentre ho deciso di cambiarlo per non urtare la sensibilità del diretto interessato. Fa palesemente riferimento ad una persona in particolare, lo sappiamo davvero in pochi chi è.

Domanda sicuramente scomoda: qual è il pezzo a cui sei più legato presente nella tracklist?

Non ci penso, chissà perchè ora mi viene da dire “Così vicini, così liberi”.

Quali sono i tuoi prossimi programmi?

 Spero di riuscire a gestire meglio l’emotività e buttare fuori qualche brano nuovo.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

 Un abbraccio davvero sincero e grazie per il tempo che mi avete dedicato, ascoltando i brani e leggendo quest’intervista.

Pattoni for Siloud

Instagram: @pattoni_
Facebook: 
@pattoni

Credits: Rosina Bonino, Sollevante Press

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