InTheMusic: Eleonora Elettra, interview

È da sempre che Eleonora Elettra ama la musica: ha cominciato a cantare per passione, ma ormai questa si è trasformata in un vero e proprio bisogno di comunicazione. Ha da poco ufficializzato il suo ingresso nella musica: “Quanto di noi sono io” è il primo singolo, proprio quello che segna il debutto. La ricerca del nostro vero io e del rapporto con gli altri è una questione su cui presta molta attenzione. La sua musica ha un carattere indie-pop, impreziosito da sfumature folk/country. Scoprite di più!

Nome: Eleonora 
Cognome: Zanotti
In arte: Eleonora Elettra
Età: 23
Città: Rimini
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Quanto di noi sono io
Periodo di attività: dal 2015
Genere musicale: indie, pop
Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Amazon Music, Tidal, Itunes, Tim Music

Chi c’è dietro Eleonora Elettra?

Mi chiamo Eleonora, vengo da Rimini, ho 23 anni. Nella vita attualmente sono musicista, laureata in lingue orientali e in procinto di iniziare gli studi in magistrale.

Come è avvenuta la scelta del tuo nome d’arte?

Il mio nome d’arte, più che essere nato da qualche ragionamento in particolare è semplicemente il mio nome. Eleonora è il mio primo nome, Elettra è il mio secondo nome, alla quale sono molto legata perchè lo ho sempre considerato un nome particolare ed imponente, che mi riporta anche alla cultura greca antica, parte fondamentali dei miei studi liceali. 

È da sempre che ami la musica: hai cominciato a cantare per passione, ma ormai questa si è trasformata in un vero e proprio bisogno di comunicazione. Qual è il tuo percorso nella musica e in che modo si è evoluto il tuo rapporto con essa?

È proprio così, la musica è la mia passione da sempre. Sono cresciuta con la musica in ogni suo genere, e ho da sempre coltivato dentro di me il desiderio di cantare. Ho iniziato a studiare nel 2014 e da lì ho conosciuto tanti musicisti. Ho capito che nonostante fosse un mondo totalmente fuori dagli schemi, era il mio mondo. Ho avuto diversi gruppi, sono passata dal suonare rock, funk al soul fino ad arrivare al punto di sentire la necessità di scrivere la mia musica. 

Quali sono gli artisti a cui ti ispiri per ciò che fai?

Sono molto legata fin da quando ero piccola al cantautorato italiano, in particolare al maestro Lucio Dalla. Se penso però ad artisti anche che mi hanno condizionato molto ci sono Daniele Silvestri e Max Gazzè. Per quanto riguarda il panorama più fresco e nuovo sicuramente le figure di Margherita Vicario, Ghemon e Willie Peyote mi incuriosiscono e piacciono molto.

Hai da poco ufficializzato il tuo ingresso nella musica: “Quanto di noi sono io” è il tuo primo singolo, proprio quello che segna il tuo debutto. Come nasce questo brano?

Nasce dalla necessità di dare una risposta alla ricerca di noi stessi.
Quello che penso io è che, oltre che a capirci relazionandoci con le altre persone, dobbiamo prima relazionarci con ogni parte del nostro essere, con ogni specchio che incontriamo, di qualsiasi tipo e forma esso sia.

La ricerca del nostro vero io e del rapporto con gli altri è una questione su cui presti molta attenzione. Che relazione c’è tra questo argomento e le tematiche trattate nel brano?

Mi piace molto riflettere ed analizzare i rapporti umani, i gesti, il perché delle azioni. L’inizio del brano è molto criptico e vuole quasi estraniarci dal nostro essere e confondere; infatti il percorso che compie “Quanto di noi sono io” e un perdersi per ritrovarsi in tutta completezza. 

Passando al lato sound, “Quanto di noi sono io” ha un carattere indie-pop, impreziosito da sfumature folk/country. Come hai lavorato ad un sound che ti rappresentasse al meglio e in che modo si relaziona con i tuoi riferimenti musicali? 

Mi piace legare il lato profondo e intenso a quello più giocoso. 
Il folk è per eccellenza la gioia, il ballo in compagnia. 

Il pezzo invece ha un testo introspettivo e richiede attenzione. 
Come dicevo prima, amo da sempre Lucio Dalla e lui era, è, e sempre sarà maestro in questa unione. Basti ascoltare “Attenti al lupo”, un brano giocoso, che attraverso la favola parla della sofferenza della vita. 

Un aspetto molto importante della tua vita è la forte connessione che hai con la cultura cinese. In che modo il tuo legame con il mondo orientale si ripercuote sulla tua musica?

Sì, la cultura orientale fa parte della mia vita in quanto sono laureata in lingua cinese.
Mi sono appassionata molto anche al pensiero filosofico daoista e buddhista e le tematiche influiscono molto sulla mia scrittura. “Quanto di noi sono io” è influenzato dalla lettura di un libro di Gao Xingjian, famoso scrittore cinese, intitolato “La montagna dell’anima”, un viaggio fisico e spirituale alla ricerca della propria anima.

La tua carriera artistica è ormai cominciata e siamo certi che avrai tanto da dare alla musica italiana. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? 

Sicuramente a breve usciranno altri pezzi sui quali sto lavorando. 

Quello che vorrei più di tutto è tornare live, ho voglia di far sentire la mia musica e di stare sul palco.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Grazie per aver dedicato la vostra attenzione alle mie parole, spero ne possiate dedicare altrettanta alla mia musica e che la possiate apprezzare. Non è un mondo facile, ma siamo tutti dei lottatori buoni. 

Eleonora Elettra for Siloud

Instagram@eleonoraelettraoff
Facebook@eleonoraelettraoff
YouTubeEleonora Elettra

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