Roberta Carrese è la persona dietro il progetto musicale Carrese. Il suo cognome coincide con il suo nome d’arte: questa scelta è stata dettata dalla volontà di rimanere sé stessa pur con un progetto tutto nuovo. Il suo percorso nella musica comincia a soli undici anni e, da allora, la chitarra non l’ha mai più lasciata sola. Nonostante il sound principalmente cantautorale, le sue produzioni ripercorrono anche le note stiliste tipiche di un pop più elettronico.
“Effetto Speciale” è il titolo dell’ultimo singolo di Carrese, un brano che viene descritto come “asciutto, diretto e un po’ retrò”.
Nome: Roberta
Cognome: Carrese
In arte: Carrese
Età: 26
Città: Roma
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Smart,Vetro,Nodo in Gola, Effetto Speciale
Periodo di attività: dal 2015
Genere musicale: Indie-pop
Piattaforme: Spotify, Apple Music, Amazon Music, Youtube, Itunes Store, Tidal, Deezer

Chi c’è dietro CARRESE?
Sono nata a Venafro (IS) da genitori campani e sono cresciuta a Capriati a Volturno, in provincia di Caserta, fino ai miei 18 anni. Dopo il diploma di Liceo Classico ho deciso di trasferirmi a Roma, pur non potendomelo permettere, perché sapevo che sarebbe stato necessario per crescere sia umanamente che artisticamente. Mi sono iscritta al DAMS di Roma Tre e per i primi due anni mi sono mantenuta con la borsa di studio e con gli aiuti dei miei. Nel 2015 è arrivato il mio momento fortunato con la partecipazione al talent show The Voice of Italy, durante il quale ho avuto l’opportunità di farmi conoscere da un vastissimo pubblico. Dopo la mia classificazione al secondo posto in finale, ho avuto un discreto successo nei mesi successivi che mi ha permesso di lavorare bene con la musica tanto da potermici mantenere. Negli anni successivi ho sentito il bisogno di distaccarmi dal passato, “dall’artista uscita dal talent”, e ho iniziato a lavorare altrove come commessa per avere una base certa e contemporaneamente scrivere le mie prime canzoni. Nel 2018 ho incontrato la mia attuale produttrice Marta Venturini che con la sua passione mi ha aiutata a dare la “veste” giusta al mio progetto che è partito con il primo singolo “Smart” a Gennaio 2020. Oggi sono al quarto singolo pubblicato, continuo a scrivere e a lavorare sulle canzoni e mi mantengo lavorando in altri settori. E sono felice.
Quando e come il tuo cognome è diventato anche il tuo nome d’arte?
Il mio cognome è diventato il mio nome d’arte quando ho capito che non avrei potuto trovare niente che mi potesse rappresentare meglio. È stata una scelta nata dalla volontà di rimanere me stessa pur con un progetto tutto nuovo. Sono anche molto legata alla mia famiglia e ho tenuto il mio cognome come un portafortuna.
Il tuo percorso nella musica comincia a soli undici anni e, da allora, la chitarra non ti ha mai più lasciata sola. Qual è stato il tuo percorso nella musica fino ad oggi?
Ho iniziato a suonare da autodidatta a undici anni e ricordo di essermi innamorata della musica quando ho iniziato a ‘toccarla’ con gli strumenti. Devo anche a mio padre questa passione perché è stato il primo a trasmettermela. Intorno ai 14 anni ho avuto la mia prima band rock e ho iniziato ad esibirmi live. Crescendo sono diventata molto più ‘intimista’ e ho abbandonato gli altri strumenti per esibirmi principalmente voce e chitarra. Oggi, come allora, ho un rapporto molto stretto con il mio strumento e faccio fatica a cantare senza imbracciare una chitarra. Durante il liceo mi sono esibita principalmente per feste di piazza, eventi privati, durante le assemblee d’istituto o in club e locali vicini al mio paese. Trasferirmi a Roma invece è stata un’occasione per confrontarmi anche con un’attività musicale molto più grande e sono cresciuta tanto da questo punto di vista. Dopo The Voice of Italy ho suonato in tutta Italia, soprattutto per feste di piazza, e oggi a distanza di qualche anno calco principalmente i palchi dei locali che caratterizzano il giro della musica live a Roma.
Quali sono gli artisti che più ti influenzano?
Mi piace la musica che trasmette emozioni, sia belle che brutte. Non ho un genere preferito ma sicuramente sono molto attenta al testo. In questo senso amo i cantautori, quelli vecchi come Lucio Dalla, De Andrè, Battisti, Tenco, ecc. e quelli contemporanei come Niccolò Fabi primo fra tutti. Da quando è nato l’indie in Italia, mi sono sentita travolta da un’ondata di musica più ‘vera’ in cui hanno avuto di nuovo spazio le parole e soprattutto gli artisti che non potevano permettersi di avere grandi produzioni alle spalle. Tra questi apprezzo molto Calcutta, Coez, Giorgio Poi, Gazzelle, ComaCose, Carl Brave, Franco126, ecc. Della musica internazionale, che comprende i miei principali ascolti, ne ascolto tantissima sia nuova che vecchia. Una delle mie cantanti contemporanee preferite è stata Amy Winehouse.
Il tuo sound è principalmente cantautorale, ma ripercorre anche le note stiliste tipiche di un pop più elettronico. In cosa si caratterizza la tua musica e quali pensi siano gli aggettivi più idonei per descrivere ciò che fai?
Scrivo le mie canzoni partendo da una sola traccia di chitarra e poi il grande lavoro di sound e arrangiamento è opera di Marta Venturini, di Cristiana Della Vecchia e degli altri bravissimi musicisti che collaborano a questo progetto. Credo che alla fine il sound sia l’insieme dei ‘colori’ di ognuno. Oggi posso classificare ciò che scrivo in indie-pop e questo perché alla base c’è un lavoro totalmente indipendente fatto di gente che lavora soprattutto per passione, con tanto sacrificio e con la speranza di volare in alto. “Pop” perché voglio assolutamente che la mia musica e la mia voce possano arrivare a tutti.
“Effetto Speciale” è il titolo del tuo ultimo singolo, un brano che viene descritto come “asciutto, diretto e un po’ retrò”. In che modo nasce il concept di questo brano e come poi è stato prodotto?
Ho scritto “Effetto Speciale” nel 2019 e l’ho ripreso durante la quarantena aggiungendo e togliendo delle parti. Prima di poterlo registrare definitivamente in studio, è stato prodotto ‘a distanza’ da casa a causa del lockdown ed è stata un’ottima alternativa alla tristezza e alla frustrazione di quei giorni. Credo che la musica in questo caso sia stata la mia ora d’aria preferita e con un sound molto acustico e leggero abbiamo cercato di rappresentare questa freschezza anche nel pezzo.
Il tuo ultimo singolo arriva dopo una serie di progetti rilasciati in questo 2020. Ci daresti qualche informazione in più anche dei singoli che hai rilasciato prima di Effetto Speciale?
Non avrei mai detto di pubblicare il mio primo singolo proprio all’inizio di un anno così inaspettato per tutti. “Smart” è uscita a gennaio 2020 e ci sembrava il pezzo più giusto per un lancio tutto nuovo del mio progetto. È una canzone a cui tengo molto perché mi ha caratterizzata a livello artistico nel momento in cui avevo più bisogno di ‘ritrovarmi’ in questo senso. A marzo 2020 abbiamo pubblicato “Vetro” in piena quarantena e il suo lato intimo e introspettivo è stato sicuramente adatto al periodo che purtroppo stavamo vivendo. A giugno ho finalmente ricominciato a respirare con l’uscita di “Nodo in gola“, una canzone che ho scritto proprio per elogiare l’amore, la serenità e la bellezza delle cose che mi circondano. La sua uscita a ridosso dell’estate è stata perfetta per ritrovare un po’ di serenità.
“Effetto Speciale” arriva a settembre, nel mio mese preferito, portando con sé la leggerezza di pensieri positivi e liberandosi delle ansie degli ultimi tempi.
Prima di salutarci, vorremmo approfondire un’ultima parte del tuo percorso artistico. Tra le tue tante esperienze passate c’è anche la partecipazione alla terza edizione di The Voice of Italy: cosa puoi raccontarci della partecipazione a questo programma e, più in generale, qual è il tuo punto di vista sui talent?
Ho partecipato a The Voice of Italy per gioco senza mai aspettarmi di arrivare in finale. È stato il mio fortunato punto di partenza per farmi conoscere da un pubblico molto grande e devo molto a questa esperienza. Credo che per partecipare a un talent sia necessario sapere bene chi si è da un profilo artistico perché poi lì è facile perdersi. La cosa che mi ha ‘penalizzata’ nel dopo The Voice è stato il fatto di non avere canzoni mie né un team di persone che lavorasse per me. Mi sono ritrovata con una bella vittoria in mano senza sapere come ‘sfruttarla’. Quindi oggi a chi fa un talent consiglierei di provarci avendo le idee ben chiare e di portare sempre se stessi senza snaturarsi.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Attualmente sto lavorando molto sulle mie canzoni. Abbiamo un grande progetto ancora ‘segreto’ in mano che spero avrà la luce che merita.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Cari lettori, se siete arrivati fin qui vi ringrazio per aver letto questo articolo e per esservi interessati alla mia musica!
Carrese forSiloud
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Facebook: @robertacarreseofficial
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Credits: Sara Salaorni, Safe&Sound