Dietro i Lapsus ci sono quattro ragazzi fiorentini con un’età media di 22 anni che, accomunati dalla musica, nel 2015 hanno deciso di unirsi per concretizzare i propri sogni. Il loro è un rock italiano, non più molto comune, con dei tratti riconducibili alla musica dei primi anni ’90 accompagnato da un sound fresco e giovanile.
“Meteoropatia” è il loro album d’esordio disponibile dal 9 ottobre.
Band: Lapsus
Componenti: Riccardo Boldrini, Cosimo Valenti, Niccolò Nesi, Andrea Bomberini
Età: 22, 23, 21, 22
Città: Firenze
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: In testa ho il sole, Vivere
Album pubblicati: Meteoropatia
Periodo di attività: dal 2015
Genere musicale: Pop rock
Piattaforme Spotify, Youtube, Apple Music, Dreezer, Amazon music

Chi c’è dietro i Lapsus?
Dietro i Lapsus ci sono quattro ragazzi fiorentini con un’età media di 22 anni, studenti dell’Università di Firenze. Accomunati dalla musica, nel 2015 abbiamo deciso di unirci per concretizzare i nostri sogni. Il 9 ottobre è uscito il nostro primo album di inediti “Meteoropatia”.
La vostra band ha un nome molto particolare: com’è nata l’idea di Lapsus?
Noi prima che band siamo amici da sempre, ma il giorno in cui abbiamo deciso di formare il gruppo ognuno di noi doveva portare un nome. Quando ci siamo trovati per la prima prova, Riccardo (il cantante) si era scordato il nome che aveva pensato ed esclamò: “Lapsus”. Fu chiaro fin da subito che quella dimenticanza involontaria era una certezza che sarebbe durata nel tempo.
Nel 2015 avete deciso di creare i Lapsus, ma cosa vi ha spinto a creare la band?
“Athazagorafobia”, la paura di essere dimenticati. Questo ci ha spinto ad unirci per fare musica, l’esigenza di comunicare, di far uscire le proprie idee dal nostro piccolo.
Il vostro è un rock italiano, non più molto comune, con dei tratti riconducibili alla musica dei primi anni ’90 accompagnato da un sound fresco e giovanile. Quali sono i generi musicali che vi inspirano maggiormente?
Noi siamo una band pop rock. Per la parte Rock ci ispiriamo a band come Biffy Clyro, Kings of leon, The killers, U2 e in particolare ad una band italiana, i Fast animals and slow kids. Per quanto riguarda la parte pop ci ispiriamo al Pop e Pop rock italiano, ad artisti come Ligabue, Elisa, Negramaro, Negrita, Pinguini Tattici nucleari, Cremonini.
Nel 2019 siete arrivati finalisti all’Emergenza Festival e nel 2020 avete pubblicato il primo album. Come si è evoluto il vostro progetto musicale nell’arco di questi cinque anni?
Come tutti, abbiamo iniziato dalle cover. Quando abbiamo fatto emergenza per la prima volta nel 2016, l’organizzazione ci disse di portare dei brani inediti, ma noi non avevamo niente di nostro. Quindi ci siamo messi subito a scrivere e in pochi giorni abbiamo tirato su i primi inediti che abbiamo subito portato ai live. Il riscontro è stato molto positivo, così abbiamo abbandonato le cover per metterci a scrivere, fino ad arrivare a quello che oggi è diventato Meteoropatia.
“Meteoropatia” è il vostro album d’esordio, disponibile dal 9 ottobre. Qual è la storia che volete raccontare?
La meteoropatia è l’insieme dei disturbi psichici e fisici determinati dalle variazioni meteorologiche e il disco nasce proprio da questa sindrome, ma con lo scopo di curarla.
Nel 2018 ci siamo dedicati alla scrittura dei brani e questa secondo noi è la parte più bella, perché la musica non è altro che un mezzo con cui noi comunichiamo quello che abbiamo da dire, solo con la musica riusciamo ad esprimere a pieno quello che abbiamo dentro. Nel 2019 invece ci siamo rinchiusi in studio per la produzione e la registrazione dell’album.
Il vostro pezzo di punta è “Caipiroska”: di cosa parla e com’è stato produrlo?
Apri la valigia e ci trovi dentro la sabbia dell’estate, le serate opache fatte di sigarette, amici e qualche drink di troppo, ma soprattutto la nostalgia di un amore durato fin troppo poco. Questo è Caipiroska. Una canzone nata dalla malinconia di un momento triste, scritta da Cosimo, il nostro batterista. Caipiroska è il pezzo che ci ha richiesto più impegno, perché dentro a questa canzone c’è la nostra essenza riassunta.
Domanda sicuramente difficile: tra le tracce dell’album, ne avete una preferita?
La domanda non è per niente banale, ma se dobbiamo scegliere un pezzo, come forse avete capito dalla riposta precedente, Caipiroska è la canzone che racchiude la nostra essenza per intero e per questo è la nostra traccia preferita.
Cos’hanno in cantiere i Lapsus per i prossimi anni?
Meteoropatia è il nostro punto di partenza, con questo album abbiamo costruito le fondamenta. La situazione attuale non c’è d’aiuto, perché il nostro habitat naturale è il live. Nell’attesa di tornare sul palco cerchiamo di valorizzare al meglio questa uscita.
C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?
Se avete ascoltato il disco scriveteci, siamo curiosi di sapere il vostro punto di vista.
Lapsus for Siloud
Instagram: @lap.sus
Facebook: @lapsusbandofficial
Link per "Meteoropatia": https://lnk.to/Meteoropatia