Sin dalla tenera età soffre di emicrania, che, così come la musica, è una costante della sua vita: Francesca, in arte Cranìa, è un’artista bresciana trasferitasi a Milano. Ha intrapreso un po’ per caso il suo percorso nella musica, eppure mai nulla accade per caso. “Stomachion” è il suo singolo di debutto.
Nome: Francesca
Cognome: Cominassi
In arte: Cranìa
Età: 28
Città: Berzo Demo (BS)
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati:Stomachion
Periodo di attività: dal 2020
Genere musicale: Alternative (ambient, indie pop)
Piattaforme: Spotify, Apple Music, Deezer, Pandora, Google Play, Groove, Tidal, Napster

Chi c’è dietro il progetto Cranìa?
C’è una bresciana, nata e cresciuta sulle montagne della Valcamonica, che si trasferisce a Bareggio (MI) nel 2017, dopo aver conseguito la laurea in Musicologia.
Perché questo nome d’arte?
Sin dalla tenera età soffro di emicrania, che, così come la musica, è una costante nella mia vita. Sembra assurdo, ma ho deciso di dedicare a questa malattia il mio nome d’arte, sia per non prenderla troppo sul serio, che per identificarmi.
Come ti sei avvicinata alla musica e qual è stato il tuo percorso in essa?
Ho sempre avuto un rapporto di amore ed odio con la musica, in quanto ho intrapreso e mollato gli studi da piccola, per poi recuperarli durante l’adolescenza. Sicuramente il momento in cui ho preso coscienza di ciò che avrei fatto nel futuro è stato l’arrivo alla Mirò Music School di Sedriano. Per me non è soltanto un luogo di formazione, ma una casa, dove la sua direttrice artistica, Rosa Bulfaro, mia manager, ha saputo stimolarmi nella creazione del mio progetto musicale.
Quali sono i tuoi riferimenti musicali?
Mi piace ascoltare le novità che circolano in Italia, ma ho sempre un occhio di riguardo nei confronti della tradizione; Tenco, De Andrè, per fare due nomi. Gli artisti che amo ascoltare oggigiorno però sono Ryx e Bon Iver, per le loro sfumature sonore.
Hai intrapreso un po’ per caso il tuo percorso nella musica, eppure mai nulla accade per caso. Cosa cerchi di comunicare con la tua musica?
Semplicemente vorrei mostrarmi per come sono, senza filtri né sovrastrutture.
Riusciresti a definire i tratti principali della tua musica, sia a livello tematico che sonoro?
Il mio vissuto, sentire ed osservare ricade nelle mie canzoni. Mi piace fare attenzione ai dettagli, rubare dalle storie degli altri. Questo mio modo di essere non si trova solo nel testo, ma anche nell’arrangiamento: tutto ha un suono malinconico.
“Stomachion” è il tuo singolo di debutto. Come nasce e come è stato prodotto?
È nato come tutti gli altri brani, ovvero al pianoforte. È un testo giocoso (da qui il titolo), pur mantenendo un tono piuttosto scuro. Questo ricade nella produzione molto varia, per certi versi dissonante ed inquieta.
In che relazione Stomachion si porrà con le tue produzioni future?
Tutto il mio progetto è legato dal fil rouge di sonorità cupe, che mescolano l’ambient all’indie pop ed all’elettronica.
Quali progetti hai per il futuro?
Ho intenzione di far volare Stomachion insieme al resto del progetto, il tutto senza mai smettere di scrivere, confrontarmi, emozionarmi.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Stomachion è sui generis. Ascoltare per credere!
Cranìa for Siloud
Instagram: @crania.francicomi
Facebook: @crania.franciconi
Credits: Cassandra Enriquez, Conza Press