Eleonora Iamonte, in arte Helen, ha 22 anni e vive ad Aosta. È un’appassionata di arte in generale, ma soprattutto di musica: scrive e compone le sue canzoni e ha cominciato da poco ad approfondire anche il mondo della produzione musicale e dell’effettistica. Definisce la sua musica come una miscela di stili, cercando di ricreare diversi sound e spaziando dal mondo elettronico a quello acustico.
“Aria” è il tuo ultimo album e nasce dalla tua esigenza artistica di trattare tematiche riguardanti l’amore, la libertà, i sogni e di trasmettere positività e ottimismo attraverso la sperimentazione e la ricerca del suono.
Nome: Eleonora
Cognome: Iamonte
In arte: Helen
Età: 22
Città: Aosta
Nazionalità: Italia
Brani pubblicati: Now I See, Sunflowers in my Gun, Walking on Clouds, Ça Suffit, Cher Journal
Album pubblicati: Helen, Clouds, Aria
Periodo di attività: dal 2018
Genere musicale: Folk, R&B, Alternative, Pop
Piattaforme: Spotify, Amazon, iTunes, Apple Music, Deezer, ecc.

Parlaci di te Eleonora!
Mi chiamo Eleonora Iamonte (in arte Helen), ho 22 anni e abito ad Aosta, una piccola città francofona nel Nord Italia. Nella vita sono una studentessa, sono appassionata di arte in generale, ma soprattutto di musica: scrivo e compongo le mie canzoni e ho cominciato da poco ad approfondire anche il mondo della produzione musicale e dell’effettistica.
Quando, come e perché ti sei avvicinata la mondo della musica?
Il mio amore per la musica nasce insieme a me e non riuscirei ad immaginare la mia vita senza di essa. È stato mio padre a trasmettermi questa passione: quando ero piccolina ci sedevamo insieme davanti al giradischi ad ascoltare la sua collezione di vinili. Ho cominciato a suonare piano e chitarra da autodidatta e all’età di 15 anni ho deciso di prendere le prime lezioni di canto moderno approfondendo in seguito gli studi in qualità di allieva di canto lirico. A 18 anni ho cominciato ad esibirmi in diversi live show e nel 2018 ho deciso di dar vita a “Helen”!
Nel 2018 hai deciso di cominciare da solita, ma quali sono le esperienze precedenti che in qualche modo hanno segnato il tuo percorso nella musica?
Sono stata fortunata perché le scuole che ho frequentato (sia le elementari che le medie) includevano numerosi laboratori musicali che mi hanno permesso di sviluppare delle conoscenze teoriche fin da bambina. Ho deciso in seguito di proseguire in questa direzione studiando flauto traverso, canto moderno e poi lirico presso il conservatorio della Valle d’Aosta e approfondendo lo studio di altri strumenti da autodidatta. Il mio progetto solista ‘Helen’ nasce appunto nel 2018 e unisce tutte queste esperienze. La prima collaborazione artistica che ha segnato il mio percorso è stata quella con Momo Riva (TdE ProductionZ) nata con l’inizio di questo progetto quando ho deciso di recarmi presso il TdE Studio per registrare alcuni inediti.
In che modo descriveresti il tuo sound?
Definisco la mia musica come una miscela di stili, cerco di ricreare diversi sound spaziando dal mondo elettronico a quello acustico. Per me è un po’ complicato dovermi identificare in un solo genere musicale. Vedo il mio percorso come un’evoluzione: il mio primo EP “Helen” era più legato al folk, l’album ‘Clouds’ è stato concepito più in chiave R&B e quest’ultimo disco “Aria” è frutto di una sperimentazione più approfondita che strizza l’occhio all’alternative. Ho composto i brani utilizzando ogni tipo di strumento a mia disposizione (loop station, pianoforte, synth, chitarra, basso e flauto traverso) e ho cercato di mettermi alla prova stravolgendo gli arrangiamenti che ritenevo più scontati e banali.
Prima di “Aria”, hai già pubblicato due album, il più recente “Clouds”. Com’è stato mettere insieme tutti i brani e cosa c’è dietro la produzione di un EP?
È stato molto gratificante. Per me scrivere canzoni è una necessità, creare mi aiuta ad esprimere me stessa e a comunicare. Il primo EP “Helen” è composto da 4 inediti + una cover (Don’t Let Me Be Misunderstood di Nina Simone): sono brani che ho scritto durante l’adolescenza e che ho deciso di tirare fuori dal cassetto dopo un po’ di tempo. ‘Clouds’ invece è una raccolta di 7 singoli + 1 cover (Honky Tonk Women) scritti in collaborazione con Momo Riva. Abbiamo deciso di concentrarci minuziosamente su ogni brano pubblicandone uno al mese durante il corso del 2019.
“Aria” è il tuo nuovo album: cosa puoi dirci su questo progetto?
“Aria” è un album che nasce dalla mia esigenza artistica di trattare tematiche riguardanti l’amore, la libertà, i sogni e di trasmettere positività e ottimismo attraverso la sperimentazione e la ricerca del suono. Ho scritto la maggior parte dei brani durante il lockdown, periodo in cui la situazione di difficoltà ha stimolato ulteriormente la mia necessità di creare. Ci terrei a sottolineare la collaborazione con Momo Riva (TdE ProductionZ) che è stato al mio fianco nella realizzazione di ogni brano, ha arrangiato, prodotto e suonato con me i pezzi dandomi sempre ottimi consigli.
All’album hai accompagnato un singolo, “Ça Suffit”, che tratta di una tematica ricorrente nella storia dell’umanità: la violenza. Come nasce il brano?
Il testo nasce da una riflessione personale: troppo spesso ci si dimentica che il tempo a nostra disposizione è breve e prezioso. Quante volte accecati dall’odio e dalla rabbia ci si perde in atti di violenza? Non sarebbe meglio vivere la nostra vita in maniera costruttiva anziché distruttiva per rendere speciali gli attimi che compongono la nostra esistenza?
Qual è il file rouge di tutte le tracce dell’album?
Sicuramente le tematiche trattate: “Aria” è un album che parla di sogni, libertà e amore e ho cercato di ricreare diversi sound che conferissero una sensazione di speranza e ottimismo. L’altro elemento unificante sono le scelte musicali: l’album è stato interamente scritto in chiave sperimentale unisce suoni e arrangiamenti trap con sonorità pop e prevede una grande ricerca del suono, dei riverberi, delle armonie e delle melodie vocali.
Hai programmi per il futuro?
Il mio sogno più grande è quello di poter vivere di musica e di arte. Per me creare è sempre stata una necessità che nasce dal profondo e lavorerò sodo ogni giorno, continuando a suonare, a scrivere e a studiare per costruire il mio futuro artistico.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
C’è un messaggio che mi piacerebbe lanciare, quello di continuare a lottare per realizzare i propri sogni e per trovare la propria forma di espressione senza aver il timore di sbagliare, di infrangere le regole o di essere giudicati negativamente dagli altri. Come diceva Antoine de Saint-Exupery: “Creare forse significa sbagliare quel passo nella danza. Significa dare di traverso quel colpo di scalpello nella pietra”.
HELEN for Siloud
Sito: www.mynameishelen.com Instagram: @mynameishelenofficial Facebook: @mynameisHELENofficial YouTube: My name is HELEN Credits: Sara Salaorni, Safe&Sound