Zafa è un producer, cantautore e autore romano classe 95. Come molti artisti il suo percorso musicale comincia negli anni del liceo dove si susseguono gruppi e cambi di formazione. La svolta avviene nel 2016 quando abbandonata la facoltà di Architettura decide di aprire insieme al amico e producer G Ferrari il suo studio dove comincia prima a scrivere e produrre i suoi brani e poi a dedicarsi anche alla produzioni per altri, su tutte spiccano le collaborazioni con Pretty Solero e Gianni Bismark oltre tantissimi artisti emergenti.
Nel 2019 pubblica i suoi primi due singoli – A tempo di gambero e Boogie boogie, successivamente le pubblicazioni si interromperanno per lasciare spazio alla realizzazione del primo vero progetto discografico di Zafa.
A più di un anno di distanza dall’ultimo singolo, Zafa decide di tornare con Ma tu, fuori il 7 dicembre per Artist First, singolo particolarmente emotivo che segna, nonostante l’assenza, un gran ritorno. Cantautore e Producer (Pretty Solero, Gianni Bismark, Yukatan, Pgreco ecc), il poliedrico Giovanni Zaralli, al secolo, scrive e ci mette il cuore.

Quindi, gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscere qualche curiosità sul pezzo dopo averlo già intervistato un pò di tempo fa.
Com’è nato questo brano Zafa?
Questa canzone è stato un fulmine a ciel sereno come mi è capitato poche volte.
Ho scritto “Ma tu” prima di raggiungere dei miei amici in vacanza, mi sentivo molto solo quei giorni a Roma non c’era nessuno e io vagavo in macchina dalle parti dell Appia Antica, ce una strada con la ghiaia bianca li, ci vado spesso per staccare dalla città e scrivere, mi ricorda il paese dei miei nonni dove passavo ogni estate da bambino.
É venuta fuori di getto, foglio sul cruscotto e portiera aperta, tutti ricordi, e più la scrivevo più avevo voglia di scriverla, avrei potuto continuare per ore con quel motivetto in testa, le parole si scrivevano da sole tanto che quando ho finito e ho riletto pareva non fosse roba mia. Sono partito e in vacanza avevo sempre in testa quel motivetto che mi martellava, l’ho fatta sentire ai miei amici.
Tornato ho cominciato a produrla ed è stata la parte più complicata perché nella mia testa sapevo perfettamente che suono dovesse avere
Hai creato un sound tipicamente retrò, perché questa scelta?
ll sound è appunto volutamente retró perchè quel motivetto che avevo in testa mi richiamava proprio quelle situazioni senza tempo che abbiamo vissuto un po tutti. Volevo fare una canzone che era come se ci fosse sempre stata nell’ immaginario di tutti, una sorta di “fatti mandare dalla mamma a prendere il latte” però drammatica, come Boys don’t cry dei The Cure. Volevo fosse appunto sospesa,senza tempo, e spero sia arrivato il concetto.
Com’è stato scrivere e produrre il brano dopo un anno di pausa?
Guarda in realtà non te lo so dire perchè non mi sono mi fermato nel produrre anzi nell’ ultimo anno fortunatamente ho lavorato come un ossesso, sia sul progetto mio sia su tanti brani di altri artisti che hanno deciso di collaborare con me. Ora ho tanto materiale e sono pronto a farlo uscire.
Ti posso dire invece che è stato davvero emozionante uscire di nuovo e rimettersi in pista con le cose nuove,non vedo l’ ora di farvi sentire ance tutto il resto.
Ma tu è un brano che parla letteralmente di cosa si prova durante una rottura, di quel momento in cui capisci che l’irrimediabile sta accadendo e che tornare indietro sarà impossibile; le immagini, le sensazioni e tutte le emozioni del brano sono compresse in una corsa frenetica lanciata verso l’irreparabile.
Instagram: @zafa___
Credits: Giorgia Groccia