InTheMusic: Grem, interview

Grem è cattiveria e sensibilità allo stesso tempo, un progetto che vuole trasmettere e richiamare sensazioni nei brani con maggior sincerità possibile. Dietro di esso c’è Andrea Guazzini, artista 31enne di Sinalunga, in provincia di Siena.
Vita di Campagna” è il suo ultimo EP composto da quattro inediti autobiografici, ognuno dei quali scritto al culmine di una precisa emozione; il legante tra i pezzi è il modo di vedere le cose attraverso gli occhi e la pelle di un ragazzo di provincia, con tutti i suoi pro ed i suoi contro.

Nome: Andrea
Cognome: Guazzini
In arte: Grem
Età: 31
Città: Sinalunga (SI)
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Farfalle, In Valdichiana Oggi, Vorrei, Vita di Campagna
Album pubblicati: Vita di Campagna
Periodo di attività: dal 2021
Genere musicale: Pop, Indie-rock
Piattaforme: Spotify, YouTube Music, Deezer, Tidal, Pandora, iTunes, Apple Music, Deezer, Amazon Music, ecc.

Chi c’è dietro il progetto Grem?

Sono Andrea Guazzini, ho 31 anni e vengo da Sinalunga in provincia di Siena. A differenza di molti miei coetanei, ho iniziato a lavorare subito dopo il diploma facendo il geometra, il commesso ed ora l’insegnante di chitarra.

Ho suonato come chitarrista in diversi gruppi, frequentato il conservatorio, suonato a vari eventi più o meno importanti e conosciuto vari musicisti, ma a fine 2019 ho sentito il bisogno di creare un progetto tutto mio per dar vita alle mie emozioni, creare un qualcosa che mi rappresentasse totalmente. Con pazienza ho scritto gli arrangiamenti di ogni strumento all’interno dell’EP e fatto delle prove di registrazione da solo, utilizzando il programma Logic e provando una marea di suoni per capire cosa mi piacesse veramente. Quando tutto era più chiaro, ho registrato presso la Blue Dot Productions di Arezzo spalla a spalla con Enrico Zoi che ha curato le rec, mix e master del disco.

Come significa questo nome d’arte?

Il nome “Grem” nasce dall’abbreviazione di “Gremlin”: dicono che quando bevo divento una di queste creature oscure e combina guai. Ho scelto questo nome proprio perché io, come i Gremlin, quando scrivo e suono faccio emergere la parte più sensibile o più oscura di me; voglio usare questo nome come monito per me stesso, per ricordarmi di essere trasparente quando faccio musica e di non trattenere mai le emozioni, qualunque esse siano.

In passato ero molto timido, questo aspetto del mio carattere non mi piaceva ed in troppe occasioni mi ha penalizzato. Timidezza mista a senso del dovere, due barriere che ho deciso di frantumare definitivamente con Grem.

Quando ti sei avvicinato alla musica e quando hai poi avvertito la necessità di prenderne parte attiva?

Amo la musica fin da quando ero piccolo, mi ha sempre dato una ‘scossa’ emotiva enorme; a 17 anni ho preso in mano una chitarra per la prima volta. La voglia di far musica propria è nata senza che io me ne rendessi conto.

A metà 2012, un mio amico batterista mi invitò a suonare in una sala prove di 10 mq sopra al cantiere edile dove lavoravo. Registrammo ogni prova e mettendo insieme tutti i riff di chitarra e le parti di batteria con Logic, creai delle parti di canzone alle quali tenevo più di ogni altra cosa; tutto il giorno pensavo a come avrei potuto sviluppare al meglio i brani ed in poco tempo arrivai a dedicare ogni secondo libero della settimana alla creazione di musica originale. Ecco, credo sia in quel momento che ho preso parte attiva nella musica e da allora non ho più smesso. Tutto ciò mi ha portato a fare delle scelte drastiche in questi 10 anni, ma sono davvero contento di averle fatte. La musica ha preso un posto fondamentale nella mia vita, non è solo una valvola di sfogo immensa, ma anche una specie di Credo.

Le tue influenze musicali maggiori immaginiamo che siano legate per lo più i mondi rock e cantautorale. Quali sono, invece, i tuoi artisti di riferimento?

Il gruppo che amo di più sono senza dubbio gli AC/DC da sempre. Nonostante la loro discografia sia molto ampia e nonostante usino gli stessi tre accordi dal 1973, io, non riesco proprio a smettere di ascoltarli.

Detto questo, non saprei elencare gli artisti più importanti per me, in ogni periodo della mia vita ho preso una sbandata enorme per un gruppo diverso e le sbandate sono state tante.

Posso dirvi i miei ascolti. All’inizio in cuffia c’erano i Led Zeppelin, Yardbirds, Motorhead, Sum 41, Nirvana, Linkin Park, un sacco di Tecno ed House, Ramazzotti, Celentano, Fabri Fibra, Vasco, Ligabue, 883, poi dopo i 20/25 anni Arctic Monkeys, Audioslave, Radiohead, John Mayer, Stereophonics, Eddie Vedder. I più fighi attualmente in Italia per me sono Giogieness, Coez, Salmo, Calcutta e Motta. Negli ultimi anni ho ascoltato molto jazz come per esempio Pat Metheny, Robben Ford, Jim Hall, Bill Frisell, Kurt Rosenwinkel, Snarky Puppy ecc. I brani dell’EP sono un modesto insieme di tutti questi ascolti e vorrei osare ancora di più nel mixare i generi di questi fantastici artisti.

Immagina di parlare con qualcuno che non ha mai sentito di te. Come racconteresti del progetto Grem e quali pensi siano le sue caratteristiche principali?

Grem è cattiveria e sensibilità allo stesso tempo, un progetto che vuole trasmettere e richiamare sensazioni nei brani con maggior sincerità possibile. Un punto a favore del progetto potrebbe essere allo stesso tempo un difetto, ovvero il fatto che ogni brano è diverso dall’altro. Non vorrei incanalarmi troppo in un unico genere perché sono iperattivo e mi annoio facilmente, non riesco a fare le stesse cose troppo a lungo.

Parliamo ora di sound e, più in generale, di brani: come sei riuscito a definire negli anni il sound che oggi ti caratterizza e come nasce generalmente una tua produzione?

Per il sound la mia ricetta è composta da: mille ore di prove, curiosità e ‘mentalità aperta’. Il ‘non precludersi soluzioni’ e ‘non fermarsi al primo arrangiamento’ sono stati essenziali per Grem, a costo di estendere i tempi di produzione, ma soprattutto essere convinti al cento per cento di ogni parte del brano.

Le canzoni possono nascere chitarra e voce, da una linea melodica che mi frulla in testa, da un testo o da un riff di qualsiasi strumento, non c’è una regola precisa. A volte mi capita di essere in un posto e spunta un’idea senza che io la cerchi, registro con il cellulare e appena arrivo a casa aggiungo uno strumento, poi l’altro ed il pezzo prende vita. Nasco dal rock, studio jazz e mi piace il “nuovo” cantautorato italiano, quindi utilizzo le caratteristiche sonore che mi piacciono di questi generi, nel tentativo di trovare un sound mio che però si evolve continuamente.

“Vita di Campagna” è il tuo ultimo EP composto da quattro inediti autobiografici, ognuno dei quali scritto al culmine di una precisa emozione. Cosa puoi dirci di più?

Il legante tra i pezzi è senza dubbio il modo di vedere le cose attraverso gli occhi e la pelle di un ragazzo di provincia, con tutti i suoi pro ed i suoi contro. Vengono raccontati i rapporti personali con gli altri, ma anche il modo in cui ti vedono le persone vicine, tenendo conto la mentalità di provincia, nello specifico una provincia toscana con un passato contadino (con tutto il rispetto del mondo).

Sentirsi fuori posto non è una bella sensazione, credo che tutti noi cerchiamo una centralità in questo universo, qualunque essa sia. Il mio desiderio era quello di condividere queste sensazioni, per sfogo ma anche con il desiderio di sentirmi meno solo o magari compreso.

In che modo questo tuo ultimo progetto si relaziona con il tuo passato musicale e in cosa, secondo te, anticipa quello che sarà di Grem?

Si relaziona con il passato per l’attitudine che ho sempre avuto nei confronti della musica, un’“arma” di espressione e comunicazione molto potente per me e per gli altri.

Grem sono convinto che sarà una soddisfazione enorme, perché al di là del riscontro più o meno positivo dei brani, ogni volta che li suono e li suonerò avrò il mio posto nel mondo, la mia casa dove sentirmi in pace ed al sicuro, quello che un po’ cerchiamo tutti.

Quali progetti hai per il futuro?

Il futuro prevede la pubblicazione di due video ufficiali realizzati con la Empire Studio di Sinalunga, alcuni live in studio e l’uscita di un album a fine 2021/inizio 2022. Vorrei arrivare al prossimo anno con una scaletta abbastanza ampia in modo da permettermi di realizzare un altro mio sogno: un piccolo tour italiano on the road. Il lavoro è molto ma sono sicuro che ci riuscirò.

Ho altri progetti che prenderanno vita nel 2021 ed includeranno indirettamente Grem, come la realizzazione di tutorial, blog, eventi, tutti realizzati a quattro mani con la Empire Studio di Edoardo Terrosi.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Spero che i brani siano di vostro gradimento. Se volete, fatemi sapere cosa ne pensate sui social e, appena possibile, spero di veder tante persone partecipare a qualsiasi live soprattutto locale o organizzato da band/etichette indipendenti.

La musica nasce dal ‘basso’ e va in qualche modo sostenuta con un seguito di persone, altrimenti le band non possono investire in nuovi dischi, i locali non organizzano, gli studi e gli uffici stampa/booking soffrono e la giostra dei ‘piccoli’ si ferma, mentre quella dei grandi non si fermerà mai. Per questo dobbiamo sostenere il più possibile gli emergenti perché sono molti di più rispetto a ‘chi ce la fa’ e sono proprio loro a far girare le cose. Quindi, mi raccomando a voi che siete parte di noi.

Grazie mille a Siloud per avermi dato la possibilità di raccontare la mia storia. Un saluto grande, Grem.

Grem for Siloud

Sito: www.grem.site
Instagram: @grem.genesi
Facebook: @grem.genesi 
YouTube: Grem Genesi
TiKTok: @grem.genesi
Soundcloud: Grem

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