Gbresci è un progetto che fa capo a Niccolò e Edoardo, romani, coinquilini, ex compagni di scuola. Niccolò è fotografo e giornalista freelance, Edoardo è cantautore e produttore. Hanno scelto di incanalare una parte di loro in questo personaggio, GBRESCI, per poter al meglio esorcizzare le loro ansie e i loro timori in un momento difficile, dando fuoco a tutto come in un rito pagano, ed è per questo che “Niente” (il loro singolo d’esordio in fet. con Adelasia) sembra non avere una via di uscita.
Band: GBRESCI
Componenti: Edoardo, Niccolò
Età: 26, 27
Città: Roma
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Niente
Periodo di attività: dal 2020
Genere musicale: urban; lo-fi
Piattaforme: Spotify, Apple Music, Amazon Music, Deezer, Tidal ecc.

Chi c’è dietro il progetto Gbresci?
Il progetto fa capo a Niccolò e Edoardo, romani, coinquilini, ex compagni di scuola. Niccolò è fotografo e giornalista freelance, Edoardo è cantautore e produttore, anche se per guadagnarci da vivere abbiamo fatto e facciamo ancora i lavori più disparati. Durante il lockdown entrambi ci siamo ritrovati disoccupati e senza certezze, abbiamo provato a mettere questa cosa in musica ed è venuto fuori GBRESCI, che non è una band ma una persona non-fisica, in cui entrambi (e tutti quelli che poi hanno partecipato alla costruzione del progetto) hanno messo un pezzo di sé.
Qual è il significato di questo nome che utilizzate?
GBRESCI è Gaetano Bresci, anarchico e tirannicida. Pensava di poter uccidere un principio uccidendo un re. Il nostro GBRESCI si è risvegliato nel XXI secolo scoprendo che il re non ha forma ed è ovunque. Da qui deriva lo sfondo pessimistico dei testi. Però è importante ribadire che il nichilismo ha il fine di distruggere per far spazio a qualcosa di nuovo, anche se non descriviamo cosa questo sia. Anche noi siamo veicoli di potere e una nostra idea di futuro non può che riprodurlo: per questo bisogna imparare a mettere sempre tutto in discussione, a volte anche facendo tabula rasa.
Musicisti, grafici, videomaker e fotografi: come vi siete conosciuti, cosa vi accomuna e perché avete scelto di avviare un progetto artistico insieme?
Molti di noi si conoscevano prima della nascita del progetto, legati anche e soprattutto dall’amore per la musica, sia ascoltata che suonata. Altri, come il grafico (@tulliodrome), si sono uniti una volta che la parte musicale stava volgendo al termine. Per ora GBRESCI ruota principalmente intorno alle figure di Niccolò e Edoardo, ma l’ambizione dall’inizio è stata quella di gettare basi sempre più solide per la formazione di un collettivo, che metta in comune il processo creativo, permettendo a persone dai mondi più disparati di entrare ed uscire, contribuendo ciascuna a modo proprio all’evoluzione del progetto. Ci piace l’idea di sciogliere il legame ormai indissolubile tra l’individuo e la sua opera. In più, non è solo la parte musicale che ci interessa: abbiamo curato passo per passo anche il progetto fotografico e grafico, di cui si può avere un assaggio su instagram, e vorremmo tenere in casa anche la creazione dei video.
Quali sono i vostri riferimenti artistici?
I vari collaboratori e collaboratrici a questo progetto vengono da percorsi musicali incredibilmente diversi, tanto che a volte pensiamo sia un miracolo che abbiamo trovato uno stile che li includesse tutti. Il risultato è un incrocio tra due anime. La prima ha i suoi referenti in gruppi punk contemporanei come Show Me The Body e nella reincarnazione grunge di Yung Lean, che prende il nome di Död Mark, il tutto costruito su anni di ascolto dei Nirvana, soprattutto quelli dei primi album. La seconda viene dal mondo dell’elettronica, da cui deriva il nostro amore per i bassi, i beat accelerati e i synth. Siamo tutti grandi fan di Shlohmo e della Wedidit Collective di Los Angeles, attraverso la quale abbiamo anche conosciuto Corbin, che è stata un’altra ispirazione importante per il progetto.
Visto da fuori, il vostro progetto sembra avere una linea ben definita. Qual è la vostra mission e in che modo cercate di comunicare con i vostri ascoltatori e followers?
Speriamo di non suonare arroganti quando diciamo che facciamo fatica a capire in che genere inserire la nostra musica e quindi a che tipo di ascoltatori rivolgerci. Questo almeno per quanto riguarda l’aspetto musicale. A livello di contenuti è evidente che ci inseriamo in una traccia preesistente e forse sempre verde di messa a nudo delle emozioni più scure e disperate che si nascondono in tutti noi. Abbiamo scelto di incanalare una parte di noi in questo personaggio, GBRESCI, per poter al meglio esorcizzare le nostre ansie e i nostri timori in un momento difficile, dando fuoco a tutto come in un rito pagano, ed è per questo che Niente feat. Adelasia sembra non avere una via di uscita. Noi però crediamo fortemente nella fertilita’ delle ceneri, e vorremmo che lo facesse anche ci ascolta.
Quale pensate che siano le caratteristiche che vi contraddistinguono e in che modo le vostre influenze si incontrano nel vostro sound?
Questa risposta ce la dividiamo.
EDOARDO: La forza di GBRESCI secondo noi sta nella diversità dei mondi di provenienza dei suoi componenti. Niccolò intanto non è musicista, ma per me è stato un compagno di produzione incredibile. Ascolta una quantità di musica allucinante, pensa e suggerisce a mille all’ora. Pur non avendo competenze tecniche, e forse soprattutto per questo, ha uno sguardo unico sulla musica. Ci sono vari musicisti a cui suggerirei di farlo sedere accanto a loro per farsi consigliare nella produzione.
NICCOLO’: Adesso sembra che ci siamo organizzati per farci i complimenti a vicenda ma è bello riconoscere l’equilibrio su cui si è retto questo progetto. Edo ha la capacità di trasformare qualsiasi cosa gli dici, canticchi o mugugni in musica. Era incredibile per me vedere un’idea trasformata in suono in due secondi dalla sua realizzazione. Mi svegliavo al mattino e Edo aveva un nuovo giro di piano, gli giravo una traccia e mi rispondeva con un riff su cui scrivere qualcosa: forse non gliel’ho mai detto ma era uno dei miei sogni da sempre.
“Niente” è il vostro ultimo singolo, che viene descritto come un downtempo tra urban e wave che brucia i contorni del pop, avvolgendoli di colore. Come nasce e in che modo è stato prodotto?
Ogni traccia di GBRESCI è nata in un batter d’occhio, il nostro istinto musicale sempre più rapido della nostra capacità di razionalizzarlo. Eravamo pieni di idee diverse e ce le siamo suonate addosso senza tregua per quasi un mese, finito il quale avevamo 8-9 tracce che ci piacevano parecchio. Era Aprile a quel punto e da allora fino a Dicembre non abbiamo smesso un secondo di perfezionarle, aiutati da innumerevoli collaboratrici e consiglieri. Le tracce in genere nascevano su un giro di chitarre, prendevano forma con un beat e trovavano un senso con un testo, che quale è sempre venuto dopo. Abbiamo prodotto e registrato tutto sottoterra, in un garage sulla Tuscolana a Roma, prima con una stufetta, poi con un ventilatore, e un via vai di amici mascherati e pizze da asporto.
In che modo questo brano si relaziona con le produzioni passate?
È la nostra traccia di esordio!
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Se il futuro era un’incognita un anno fa, oggi è una foglia marcia in balia del vento. Di sicuro abbiamo un EP pronto e molta fiducia che spaccherà, insieme a tanta voglia di portare avanti la componente grafica che per noi è cruciale come accompagnamento. Vogliamo creare un ecosistema per GBRESCI e abbiamo intenzione di farlo in molteplici dimensioni. Per questo vogliamo dare un contorno più nitido alla nostra idea di collettivo, trovando altri membri e cercando di crescere in mille direzioni diverse.
C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?
Di non fermarsi a quello che abbiamo detto noi finora. GBRESCI è un significante vuoto, prende la forma di quello che ci metti dentro. Quello che ci vediamo noi non è assolutamente definito, ognuno ha il diritto di riempirlo del proprio significato. Noi in GBRESCI abbiamo messo una parte di noi; vorremmo che potesse essere uno spazio in cui gli ascoltatori possono incanalare una parte di loro.
Gbresci for Siloud
Instagram: https://www.instagram.com/gbresci_/
Credits: Nina Selvini, Astarte Agency