C’è un ragazzo nato e cresciuto nella ridentissima provincia dei Castelli Romani: Matteo Rotondi, aka Benestare, è un cantautore romano che si dedica alla musica Indiepop e Retrowave. Il suo pseudonimo viene dall’espressione “dare il benestare”. “Se hai paura” è il titolo del suo ultimo brano e segue l’uscita di “TSO“.
Nome: Matteo Cognome: Rotondi In arte: Benestare Età: 29 Città: Roma Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: Se hai paura, TSO Periodo di attività: dal 2019 Genere musicale: Indiepop, Retrowave Piattaforme: Spotify, Apple Music, ecc.

Chi c’è dietro Benestare?
C’è un ragazzo nato e cresciuto nella ridentissima provincia dei Castelli Romani. Quando cresci in provincia di solito hai principalmente due strade davanti a te: in una ti affezioni, ti fai assorbire, coltivi le tue radici aprendo un negozio o un bar e frequenti tutta la vita gli amici d’infanzia; nell’altra inizi a suonare, sviluppi l’immaginazione e sogni di diventare presto grande per scappare via.
Perché questo nome d’arte?
Benestare viene dall’espressione “dare il benestare”, che significa dare il proprio consenso a qualcuno, che da quel momento in poi è autorizzato a fare ciò che si era preposto. È una dichiarazione di libertà, ho ricevuto da me stesso il benestare a esprimermi come voglio e fare la musica che mi piace.
Come ti sei appassionato alla musica?
È una passione che probabilmente mi è stata trasmessa da mio padre. Da piccolo facevamo spesso lunghissimi viaggi in macchina in giro per l’Italia, e lui metteva sempre musica, soprattutto Pink Floyd, Dire Straits, Lucio Dalla e Battiato. Niente male, papà.
Quali sono i generi che più ti influenzano?
Orietta Berti, la prima roba. Scherzi a parte sono cresciuto con la musica alternativa tipica degli anni ‘90 e 2000, come Sigur Ros, Radiohead e Strokes. Attualmente sto esplorando la retrowave e revival anni ‘80, con gruppi come The Midnight e FM-84. In Italia la mia più grande ispirazione è sicuramente Battiato, in particolare quello di “Gommalacca”.
La tua musica è un riflesso degli anni ‘80/’90 fatto di un mix di vestiti, videogiochi e musicassette. Perché proprio questi elementi fanno da protagonista nelle tue produzioni?
È il mondo che ho “ereditato” dai miei tre fratelli, che sono tutti molto più grandi di me. Mi ha permesso in un certo senso di vivere “in ritardo” gli anni ‘80 crescendo insieme ai miei fratelli, tra le loro passioni che erano figlie di quegli anni magici. Nella mia musica mi ispiro spesso a quel mondo, soprattutto alle colonne sonore dei film generazionali degli anni ‘80 e alla meraviglia che suscitavano in me da bambino.
Quali sono i tratti che definiscono la tua musica e in cosa pensi di essere diverso dagli altri artisti italiani?
Penso che ciò che mi differenzia e rende speciale, sia qualcosa che dovrò mostrare nelle mie canzoni, più che con le parole. Per il momento mi piacerebbe invece sentirmi simile, sentire che qualcosa mi accomuna, soprattutto a livello comunicativo, con chi è in questo mondo da più tempo. È bello ogni tanto sentirsi parte di qualcosa.
“Se hai paura” è il titolo del tuo ultimo brano. Come nasce e come è stato prodotto?
È nata immaginando delle parole per una ragazza, per confortarla e provare a farla sentire meglio, ma in realtà è un amore anche un po’ egoista, perché il protagonista è il primo a non riuscire a fare a meno di lei. Come tutte le mie canzoni, l’ho scritta con chitarra e pianoforte per poi essere scomposta e ricostruita insieme al mio tastierista Vittorio e al mio produttore Giovanni.
Quali sono le tue produzioni passate e in che modo queste si sono evolute nel tuo ultimo brano?
Precedentemente ho fatto uscire solo un altro singolo, “TSO”, che è stato il mio esordio effettivo e si può trovare su Spotify, Youtube e tutti i digital stores. Con quella canzone ho cercato di costruire un sound molto particolare a cavallo tra le colonne sonore dei film della mia infanzia e i miei ascolti moderni. Per “Se hai paura” ho continuato a esplorare questo percorso.
Quali progetti hai per il futuro?
Con questo nuovo singolo inizierà ufficialmente la mia avventura con i ragazzi de Le Siepi Dischi. Con loro stiamo già programmando l’uscita di diverse cosette, e sono felice di poter dividere quest’esperienza insieme agli altri artisti molto validi della nostra scuderia. Ho tanti progetti ma un solo desiderio: tornare a suonare dal vivo, che mi manca da morire.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Lo dico a loro e a me stesso: Quando tutto sarà finito, e ci saremo lasciati davvero alle spalle la pandemia e tutto quello che ne consegue, torniamo tutti in massa ai concerti dal vivo, compriamo i dischi degli artisti emergenti, prendiamoci una birra in più nei locali, tratteniamoci mezz’ora in più a concerto finito. Questo settore sarà completamente in ginocchio, e la soluzione è la nostra voce. Impariamo le canzoni a memoria e cantiamo. Riprendiamoci tutto.
Benestare for Siloud
Instagram: @michiamobenestare
YouTube: Benestare
Credits: Morgana Grancia, Conza Press