Dellai è un progetto che parte dalla passione di due fratelli per la musica. Già in adolescenza i due si divertivano nello scrivere canzoni ma con il passare del tempo le due strade si divisero, mantenendo la composizione e la scrittura musicale come unico collante. Luca, dopo aver frequentato il liceo musicale ha proseguito gli studi presso il Conservatorio Rossini di Pesaro, parallelamente ad un percorso di laurea in economia, Matteo, invece, interessato al mondo dell’architettura, ha continuato gli studi presso l’Università di Ferrara. Nonostante la distanza i due hanno sempre coltivato l’interesse per la musica, la scrittura e la composizione. Dal 5 febbraio è disponibile in rotazione radiofonica Io sono Luca, il loro ultimo brano che sarà in gara al prossimo Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte.
Band: Dellai Componenti: Matteo Dellai, Luca Dellai Età: 24 Città: Cattolica Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: Io sono Luca, Non passano gli aerei Periodo di attività: dal 2020 Genere musicale: Pop/Cantautorale Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music, Youtube

Chi c’è dietro il duo Dellai?
MATTEO: Siamo due gemelli, veniamo da Cattolica, abbiamo 24 anni, e fine a qualche mese fa studiavamo ognuno nella propria città universitaria, Luca a Roma e io a Ferrara.
LUCA: Siamo due gemelli di Cattolica in provincia di Rimini, abbiamo 24 anni, solitamente viviamo fuori sede a causa degli studi Universitari che io sto completando all’ Università Sapienza di Roma, e mio fratello Matteo a Ferrara, rispettivamente studiamo Economia aziendale (Luca) e Architettura (Matteo). A tutto ciò si aggiunge il percorso musicale che seguiamo dall’età adolescenziale, tra scuole di musica, conservatorio e scrittura.
Il vostro è un nome d’arte è in realtà il vostro cognome, essendo fratelli: come mai avete scelto di mantenerlo come nome d’arte?
MATTEO: A dire il vero non abbiamo mai pensato ad utilizzare un nome d’arte, ci siamo trovati subito d’accordo entrambi su “Dellai”.
LUCA: Siamo sempre stati legati al nostro cognome da un fattore di gusto, insomma, ci piace. Oltre a questo, ci dava anche una rappresentanza anagrafica che in qualche modo, nessun altro nome avrebbe potuto darci.
Ovviamente siete cresciuti insieme, quindi sarebbe inutile chiedervi come vi siete conosciuti. Siamo curiosi di sapere, invece, quando avete deciso di cantare insieme: quando è cominciato il vostro percorso insieme nella musica?
MATTEO: In realtà non molto tempo fa, a inizio quarantena è nata la necessità di ritrovarsi in questo progetto musicale, ed è nata “Non passano gli aerei”, seguita poi da “Io sono Luca”.
LUCA: Il nostro percorso insieme con la musica è iniziato solo l’anno scorso anche se in realtà tutto è cominciato in età adolescenziale. Nei primi 10 ( o circa ) anni siamo stati in “competizione” tra di noi e questa cosa ci è servita per migliorarci ogni volta, poi abbiamo capito che mettendo insieme le forze funzionavamo meglio, e cosi è stato.
Quali sono i vostri riferimenti musicali e quali le vostre maggiori influenze?
MATTEO: I riferimenti sono vari, negli ultimi mesi sto cercando di approfondire la conoscenza della musica cantautorale, rimanendo comunque aggrappato alle nuove sonorità di oggi.
LUCA: Francesco Guccini e Lorenzo Jovanotti sono state le mie più grandi influenze, devo dire però, che faccio ascolti sempre più eterogenei e che spesso mi muovo anche su generi completamente diversi.
Quali sono i tratti che maggiormente caratterizzano ciò che fate?
MATTEO: Dovessi trovare un sinonimo alla nostra musica direi “serendipità”, perché è spensierata, non nasce da un pensiero criptico, ma quasi per caso, è sempre una nuova scoperta. I brani che scriviamo, infatti, tendono ad essere sempre autobiografici, come se ogni testo raccontasse un po di noi.
LUCA: La nostra musica cerca di essere emotivamente forte, mantendendo comunque una leggerezza di sottofondo. Cerchiamo la verità di ognuno di noi in quello che scriviamo, vogliamo scrivere la vita di tutti sottoforma di musica, non per dare soluzioni, perchè non ne saremmo in grado, ma per far sentire ogni ascoltatore meno solo nel mondo.
Come si sono evolute le vostre produzioni negli anni brano per brano?
MATTEO: Diciamo che essendo il nostro duo molto giovane, avranno ancora molto tempo per evolvere. Oltre agli scherzi, la nostra unica produzione passata: “Non passano gli aerei”, era sicuramente più semplice di “Io sono Luca”, era un brano che si rifaceva alla condizione di “clausura” che avevamo imparato a conoscere in quelle settimane, e cercava, anche in quel caso, di regalare agli ascoltatori un appiglio di speranza.
LUCA: Le nostre produzioni si sono evolute in termini qualitativi, ovviamente la centesima volta che fai una cosa, probabilmente ti riesce meglio della prima. Dobbiamo dire che in questo brano la produzione finale ha mantenuto melodicamente e armonicamente le nostre scelte nella loro interezza, ma è stata realizzata da degli studi separati. Siamo contentissimi e grati dell’attuale produzione che contraddistingue il brano che porteremo sul palco dell’Ariston, ed è sicuramente la miglior riuscita.
“Io sono Luca” è il vostro ultimo singolo che sarà, tra le altre cose, in gara al Festival di Sanremo 2021. Come nasce questo brano e come siete arrivati a questa versione finale, sia in termini di sound che ti titolo?
MATTEO: È nata quasi per gioco, avevo voglia di raccontami un po di più del solito ed è nata “Castelli di Carte”, poi, durante l’estate, è stata limata in vista dell’iscrizione ad areasanremo, con l’aiuto di Luca. Solo dopo la prima fase di selezione è cambiato il titolo, pensavamo che la canzone avesse ancora qualcosa da esprimere, che ci fosse un non detto, è quindi è diventata “Io sono Luca”.
LUCA: Il brano nasce da Matteo, lui l’ha scritto in prima stesura per poi finalizzarlo insieme, siamo arrivati a questo sound grazie al lavoro di professionisti come Davide Tagliapietra, e ovviamente grazie al supporto della Virgin Records e della Luca red crew di Rimini. Il cammino è stato lungo tra rielaborazioni del testo e varie idee melodiche, anche se, alla fine della produzione, abbiamo deciso di mantenerlo simile all’originale, utilizzando come linea guida la produzione che avevamo già realizzato io e mio fratello.
Quanto siete emozionati per la vostra esibizione e cosa vi aspettate da questa partecipazione a Sanremo?
MATTEO: Molto, l’emozione è tanta. Stiamo provando continuamente, non basta mai, ogni giorno, non vogliamo sbagliare nulla.
LUCA: Dire tanto sarebbe poco, siamo molto emozionati, eccitati, tesi, abbiamo una grande voglia di salire sul palco dell’ariston e sentiamo anche tutta la tensione che da ciò ne deriva. Ci aspettiamo di vivere un’esperienza unica, speriamo sia la prima di tante.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
MATTEO: Abbiamo già firmato un contratto con Virgin che prevede dei singoli in estate e in autunno, poi penseremo al cd, e magari, a un altro Sanremo.
LUCA: Stiamo già lavorando a dei singoli che usciranno dopo Sanremo, e ci sono già in vista degli album, ma non corriamo troppo, una cosa per volta.
C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?
MATTEO: Grazie mille per averci dato qualche minuto della vostra giornata, ascoltate “Io sono Luca”, perché è una canzone che parla di me, ma sono convinto che possa parlare anche di voi, tutti voi. Ciao!
LUCA: Speriamo che il progetto vi piaccia, che vi interessiate al nostro progetto, guardate il festival di Sanremo, ci vediamo li. Un abbraccio.
Dellai for Siloud
Instagram: @dellaiofficial Credits: Red&Blue, Clarissa D'Avena