InTheMusic: BLUEM, interview

BLUEM è il progetto di Chiara Floris, giovane cantautrice e produttrice sarda classe 1995. Trasferitasi a Londra nel 2014 per studiare musica, inizia a scrivere e produrre i suoi brani originali. Nel 2018 il suo esordio da indipendente. Testo e sound: questi sono gli ingredienti fondamentali di ogni sua produzione. Non perdetevi il suo ultimo singolo “Lunedì”.

Nome: Chiara
Cognome: Floris
In arte: BLUEM
Età: 25
Città: Londra
Nazionalità: Italiana
Periodo di attività: dal 2018
Genere musicale: Pop contemporaneo 
Piattaforme: Spotify, Apple Music, Soundcloud, Tidal, Amazon Music, Deezer, YouTube

Chi c’è dietro BLUEM?

Sono una cantautrice e produttrice made in Sardegna e based in London. Mentre cerco di far sì che la musica si prenda lo spazio che le è sempre stato destinato nella mia vita, lavoro in una galleria fotografica durante il giorno, e la sera faccio pole dance in una palestra di ragazze russe.

Qual è il significato che si nasconde dietro il tuo nome d’arte?

BLUEM ha origine dalla mia ossessione per un jazz standard intitolato “Blue Moon”, la versione di Billie Holiday. 

Da quanto possiamo capire, quello che hai con la musica è un fortissimo legame, tanto forte da averti fatto anche trasferire a Londra. Qual è stato il tuo percorso nel settore fino ad oggi? 

Mi sono trasferita a Londra a diciotto anni, nel 2014. Ho studiato Music Performance and Production all’università, focalizzandomi l’ultimo anno in AVsync,e riscoprendo una passione per la composizione di colonne sonore (in particolare thriller\horror). Ho anche sempre voluto scrivere e produrre le mie canzoni. Nel 2018, ho pubblicato il mio primo EP in inglese. Da allora, una serie di sfortunati (o fortunatissimi?) eventi mi ha portato a sentire la necessità di esprimermi nella mia lingua madre, fino ad arrivare a questo progetto.  

Quali sono gli artisti a cui ti ispiri?

Questa è sicuramente la domanda che temo di più. Se anche scrivessi una risposta di quattrocento pagine, sono sicura che avrei saltato qualcuno. Justin Vernon (Bon Iver) è stato fondamentale nel mio primo approccio al cantautorato, o anche solo nella mia scelta di intraprendere questa carriera. Frank Ocean lo è stato altrettanto, anche se più avanti, per il suo modo unico e rivoluzionario di scrivere e produrre. Mi ha aperto gli occhi. Per il resto sono molto legata a tutti i progetti con un’identità forte che, come la mia, non resta confinata nella musica (Grimes, FKA Twigs, Tyler The Creator, Tierra Whack, e tanti altri). 

Ci piacerebbe poter approfondire il tuo progetto artistico. Qual è il concept legato a BLUEM e, facendo un passo indietro, quando hai trasformato la tua passione per la musica in un progetto attivo?

Non so se ci sia un concept preciso legato a BLUEM. Sicuramente, come me, è in continua evoluzione. Il mio obiettivo è quello di raccontare le sue trasformazioni nella maniera più fedele possibile, utilizzando tutti i mezzi che ritengo opportuni in quel momento. Il progetto, infatti, è attivo dal 2018 e, da allora, è già cambiato in mille modi. 

Testo e sound: questi sono gli ingredienti fondamentali di ogni produzione. Nel tuo caso, quali sono le caratteristiche che li contraddistinguono?

Ho sempre avuto un approccio che cerca di non allontanarsi troppo dall’essenziale, sia nella scrittura dei testi che nella produzione musicale. Uso poche parole e pochi strumenti, ma mi assicuro sempre che abbiano un impatto forte. E’ come se stessi costruendo un castello di carte, creo una base stabile, poi aggiungo cautamente, cercando di mantenere sempre un equilibrio e una sorta di leggerezza. Nel concreto, comincio generalmente da un beat semplice (drum machine, piano elettrico, chitarra classica) e, se non trovo già qualcosa di interessante tra note vocali del telefono, cerco una melodia e un testo che facciano da colonna portante al brano. Per il resto, se avete sentito LUNEDÌ, saprete quanto mi piace giocare con le voci. 

“Lunedì” è il titolo del tuo nuovo singolo che può essere descritto con tre aggettivi: intimo, etereo e potente. Come hai lavorato a questo brano? 

Ho cominciato componendo il coro iniziale, senza il supporto di alcuno strumento. Subito dopo ho prodotto il beat con le percussioni e il sample vocale, e mi ha convinta immediatamente il contrasto tra le due cose. I versi, ad essere sincera, li avevo scritti per un altro brano, ma si sono adagiati subito sul beat di LUNEDÌ. Poi, insieme a Simone d’Avenia, che ha curato la produzione del brano con me, abbiamo deciso di utilizzare l’intro del coro come ritornello, e da lì è venuto tutto il resto. 

In che modo questo progetto si relaziona con le tue produzioni passate e in che modo anticipa il tuo primo album in italiano? 

Nonostante le mie prime produzioni in inglese fossero molto distanti da LUNEDÌ e dal resto dell’EP che deve ancora uscire, penso di essere rimasta coerente nel modo in cui approccio la scrittura e la produzione. Sicuramente in passato mi sono divertita a sperimentare con gli arrangiamenti e ho dato anche più voce a chi collaborava con me. In questo momento penso di essere in una dimensione più intima e solitaria, in cui sto cercando di essere a mio agio nel mio spazio, prima di far entrare di nuovo qualcun altro.  

Quali progetti hai per il futuro? 

Continuare a dedicare il mio tempo a ciò che mi piace, senza pensare troppo al futuro.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Spero che siate arrivati fino a questa domanda. In tal caso, grazie. 

BLUEM for Siloud

Instagram: @sailorbluem
Facebook@sailorbluem   

Credits: Giulia Zanichelli, GDG Press
Ph: Jasmine Farling

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