Matteo Guidobaldi, in arte Guidobaldi, è un cantautore romano, classe ’94. Di giorno è uno studente universitario, di notte scrive canzoni perché beve troppi caffè. Prova un’ammirazione smisurata per Mina e Sir Paul McCartney. Il suo sound ha due anime: la musica leggera italiana e il brit rock. Oggi lo abbiamo intervistato in occasione dell’uscita di “Ponte Vecchio”, il suo ultimo brano disponibile dal 23 Marzo.
Nome: Matteo
Cognome: Guidobaldi
In arte: Guidobaldi
Età: 26
Città: Roma
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Cartolina portuense, Lungotevere, Dipendenza e Ponte Vecchio.
Periodo di attività: dal 2018
Genere musicale: brit rock, indie pop.
Piattaforme: Spotify, Youtube, Apple Music, Deezer, Amazon Music, Google Play

Chi è Guidobaldi nella vita quotidina?
Sono Matteo Guidobaldi, vengo da Roma e ho 26 anni, sono uno studente universitario: di giorno studio, la sera scrivo canzoni.
Quando ti sei avvicinato alla musica per la prima volta?
I miei genitori si sono accorti fin da subito del mio legame speciale con la musica: ogni viaggio in macchina era accompagnato da una serie di dischi che io ho consumato. Per questo motivo, mi hanno fatto prendere lezioni di pianoforte dalla quinta elementare alla terza media, poi al liceo ho iniziato lezioni di canto, più per necessità che per volontà: con degli amici avevamo formato una band e volevamo fare una cover dei Muse e io finivo sempre per perdere la voce al termine delle prove, così decisi che dovevo sistemare questo problema per evitare di farmi male alla lunga. La mia insegnante di canto è stata fondamentale: fu la prima a incoraggiarmi a scrivere qualcosa di mio in italiano. All’inizio era più un esercizio per liberare la mente, ma poi sono finito a scrivere dei testi per le mie canzoni.
Chi sono gli artisti che hanno influenzato il tuo modo di far musica?
Prima ho accennato a dei dischi che ho consumato, sicuramente tra questi ci sono quelli di artisti come Mina, Lucio Dalla, De Gregori, Queen e Beatles. Poi crescendo ho approfondito il cantautorato italiano e il brit rock. Tra i miei idoli oltre a Paul McCartney e a Mina? i Verve, gli Oasis, i Blur, gli Arctic Monkeys, i Kasabian, ma anche Dave Grohl.
E invece, riusciresti a definire il tuo sound?
La mia musica penso che sia un mix perfetto tra cantautorato italiano e brit rock.
Dal 23 marzo è disponibile il tuo nuovo singolo “Ponte Vecchio”. Cosa puoi dirci su questo singolo?
Forse è il brano più strappalacrime che abbia mai scritto. Non avevo ancora pubblicato nessuna canzone che parlasse della fine di un amore.
Qual è la storia che volevi raccontare?
Ponte Vecchio è l’epilogo di una storia d’amore iniziata con Cartolina Portuense, il mio primo singolo, e che con Dipendenza aveva raggiunto il suo apice. Ho cercato di raccontare la nostalgia di un amore finito. È come se fosse una lettera mai spedita, una serie di domande che non ho mai posto alla persona interessata.
Ponte Vecchio, però, da città diventa anche collegamento tra presente e passato. Cosa significa per te questo luogo?
Ponte Vecchio è un posto magico ed è uno dei più romantici ed iconici di Firenze, è spesso frequentato dalle coppie di innamorati, quindi quando ci sono passato in solitaria ho provato subito un senso di nostalgia, mi ha subito ricordato la mia precedente visita a Firenze, quando ero in compagnia di una ragazza.
Sono già pronte le prossime uscite? Cosa puoi dirci a tal proposito?
C’è un disco che non vedo l’ora che esca. Non ho ancora una data ufficiale, ma sicuramente prima dell’estate!
Progetti per il futuro?
Sono già al lavoro a nuovi brani, ma mi sto preparando anche in ottica live: voglio farmi trovare pronto per quando si ricomincerà a fare festa nei club.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Li saluto calorosamente e li invito a seguirmi sui miei canali social e su Spotify… così restiamo in contatto!
Guidobaldi for Siloud
Instagram: @guidobaldi_
Facebook: @guidobaldii
YouTube: Guidobaldi
Credits: Federico Cardu, PressaCom