InTheMusic: Il Cappellaio Matto 2012, interview

Francesco Ricci viene da Fano, in provincia di Pesaro. Il suo nome d’arte, Il Cappellaio Matto 2012, si rifà al personaggio di Alice in Wonderland che lo ha colpito per la sua eccentricità ed originalità. I suoi riferimenti appartengono principalmente alla scena musicale punk degli anni ’90; i suoi ascolti però sono molto variegati e questo gli permette di cogliere le varie sonorità presenti in ogni genere. Il suo ultimo album, “28/08/2012“, è in realtà una raccolta di singoli scritti tra il 2003 e il 2015.

Nome: Francesco
Cognome: Ricci
In Arte: Il Cappellaio Matto 2012
Età: 36
Città: Fano
Nazionalità: Italiana
Brani Pubblicati: Primo Di Novembre, Tattoo Sul Cuore, Amore On The Rocks, Un Nuovo Sole, Trough The Forest, Bianconiglio
Album Pubblicati: Canzoni Dal Magico Sottobosco Punk Italiano, 28/08/2012 Grezzo Version, 28/08/2012, Bianconiglio (Singolo)
Periodo di attività: dal 2012 
Genere musicale: Pop, Punk
Piattaforme: Youtube, Spotify, Deezer, Itunes, ecc.

Chi c’è dietro Il Cappellaio Matto 2012?

Mi chiamo Francesco, vengo dalla provincia di Pesaro, anzi più precisamente Fano. Vista la situazione molto incerta a livello lavorativo mi do da fare con dei lavori part time.

Da cosa deriva questo nome d’arte?

Innanzitutto il nome si rifà al personaggio di Alice in Wonderland, il quale mi ha colpito per la sua eccentricità ed originalità, infatti anche io sono partito dall’idea matta di fare punk acustico quando nel 2012 non era di certo il genere che andava per la maggiore.

È dal 2012 che è nato il tuo percorso artistico sotto questo nome d’arte. Quando, però, hai cominciato a fare musica e come ti sei appassionato ad essa? 

Ho preso in mano la chitarra agli inizi del 2000 e poi son passato al basso per causa di forza maggiore, infatti partecipavo ad un progetto in cui le chitarre erano già due perciò ne ho approfittato per imparare uno strumento nuovo.

Invece la passione per la musica nasce molto prima di quando ho intrapreso l’attività artistica, ascoltando moltissime musicassette regalatemi, il più delle volte, da mia cugina (ah che bello quando la musica non cambiava con tanta rapidità) dei generi più disparati, inoltre ascoltavo moltissima radio dato che internet non aveva ancora preso piede.

Sei un cantautore punk, per cui il mondo a cui ti ispiri ha radici in un certo senso moderne. Quali sono nello specifico i tuoi riferimenti artistici?

I miei riferimenti artistici sono in genere tutta la scena punk della seconda metà degli anni ’90, in particolar modo: Moravagine, Tre allegri ragazzi morti, Peter punk, Cattive abitudini, Prozac + ed i Blink182.

In che modo metti insieme sonorità rock, punk ed emo a creare un sound che ti identifichi completamente?

Ascolto di tutto e questo mi permette di cogliere le varie sonorità presenti in ogni genere e poi grazie alla creatività cerco di mescolare quello che mi piace di un genere o un altro e il risultato è quello che potete ascoltare nelle mie canzoni.

Più in generale, come definiresti il tuo modo di fare musica e come sei arrivato al risultato che oggi ti caratterizza?

In coerenza coi gusti sopra detti definirei la mia musica molto vicina al sound degli anni 90, adatta tanto alle feste in spiaggia quanto a far da sottofondo nell’attività sportiva.

Per quanto riguarda il risultato finale, come dicevo sopra sono arrivato a questi risultati attraverso sperimentazioni acustiche e correggendo il tiro nel caso il risultato non mi piacesse, il tutto ovviamente nello studio di registrazione.

Vorremmo conoscere meglio tutti i tuoi ultimi progetti rilasciati. Come sono nati, come sono stati prodotti e in che modo rappresentano l’evoluzione del tuo progetto artistico? 

L’album 28/08/2012 è in realtà una raccolta di singoli scritti tra il 2003 e il 2015 che ho poi fatto uscire solo nel 2020, per quanto riguarda il mio ultimo progetto in realtà è la collaborazione col mio collega ed amico Clovys che prende il titolo di “Bianconiglio”. In quest’ultimo io ho firmato la base musicale per il testo che è stato scritto da lui.

Una cosa curiosa su quest’ultimo progetto è che il riff l’avevo creato solo qualche giorno prima però sono stato abile nel riadattarlo per farlo combinare bene col testo e con la musica.

In che modo questi progetti si relazionano con le tue produzioni passate? 

In realtà non so bene quale sia il collegamento col passato però il testo mi ha colpito essendo diverso dai miei soliti spunti che, come detto prima, erano più scanzonati e meno riflessivi.

Però posso dire che quello che lega quest’ultimo progetto a ciò che ho fatto prima è la curiosità e la voglia di sperimentare qualcosa che non appartiene del tutto al mio background, per usare un termine in voga ai giorni nostri…sono voluto uscire dalla comfort zone.

Quali progetti hai per il futuro? 

Ci sarà la ricerca di una band per svolgere l’attività in studio e live e nella mia vita artistica futura ci sono varie collaborazioni con artisti vari tra cui il cantautore e autore Andrea Takeshi (concorrente a X-Factor 2017 e concorrente, sempre nel 2017, al festival di San Jimmy dello zoo di 105 in cui si è classificato secondo).

Per quanto riguarda qualcosa di extra musicale dal 2020 ho deciso di mettere in piedi un progetto dal nome “una chitarra per Nemo” che consiste nel far firmare da vari esponenti della scena Indie punk italiana (vecchia e nuova scuola) una chitarra che  poi  verrà messa all’asta su eBay, questa raccolta fondi andrà a favore del reparto Nemo dedicato ai malati di SLA dell’ospedale di Milano Niguarda.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

I tempi per la musica, anzi per gli artisti in genere, sono durissimi ma torneremo a cantare e a ballare ed io non vedo l’ora di vedervi cantare con me.

Il Cappellaio Matto 2012 for Siloud

Instagram@cappellaiomatto2012
Facebook@IlCappellaioMatto2012
YouTube:  Il cappellaio matto 2012

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