Un ragazzino col pallino della musica e dei libri. Scirocco è Luca, dalla provincia di Napoli, che studia lettere e ha ventidue anni. È nel mezzo di una relazione conflittuale coi Radiohead ma di nascosto pensa spesso ai primi quattro album dei Coldplay. Dalla pubblicazione del suo primo brano, “Mercoledì”, un pò di cose sono cambiate. Oggi nella sua vita artistica c’è Futura Dischi, con cui è uscito l’ultimo brano, “Liquirizia”.
Nome: Luca Cognome: D’Agostino In arte: Scirocco Età: 22 Città: Napoli Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: Liquirizia, MINE, A Casa di Chi Periodo di attività: dal 2019 Genere musicale: Alternative pop, Post rock Piattaforme: Spotify, Youtube, iTunes, Amazon Music, Tidal, Deezer, ecc.

Chi c’è dietro Scirocco?
Un ragazzino col pallino della musica e dei libri. Scirocco è Luca, dalla provincia di Napoli, che studia lettere e ha ventidue anni. È nel mezzo di una relazione conflittuale coi Radiohead ma di nascosto pensa spesso ai primi quattro album dei Coldplay.
Come è avvenuta la scelta del tuo nome d’arte?
Scirocco nasce a caso. Mi piaceva come suonava. Assume un senso dopo. Parlavo con Luigi, un mio caro amico, e parlavamo del cavalcare l’onda. Io mi dissi: cavalcare l’onda, a me, non piacerebbe proprio. Così ho pensato al vento, che l’onda la crea piuttosto che cavalcarla. Questo è Scirocco: vento.
Sei musicalmente nato come colonnista per cortometraggi per poi esserti affacciato dal 2018 nel mondo del cantautorato. Quando hai scoperto la tua passione per questo mondo e quando hai poi capito di voler fare qualcosa di tuo?
Suono il pianoforte da che avevo appena cambiato i denti da latte; a 9 anni, su una tastierina sbilenca comincio a esercitare il primo solfeggio. A sedici anni scopro Yann Tiersen, un musicista francese che mi fa innamorare della colonna sonora: è la svolta.
Quali sono i tuoi riferimenti musicali?
Brunori Sas è il mio padre spirituale. Yann Tiersen il mio alter ego francese. I Coldplay il mio amore segreto e i Muse quello dichiarato.
Vorremmo ripercorrere insieme tutti gli step più importanti fino ad oggi nel settore artistico: quali pensi siano stati quelli fondamentali?
Dalla pubblicazione del primo brano, “Mercoledì”, Settembre 2019, un po’ di cose sono cambiate. Lo si intende facilmente ascoltando il brano successivo, Giugno 2020: “A Casa di Chi”. Fu una svolta perché da che ricevetti i primi feedback avevo deciso di dedicarmici in maniera seria, con dedizione e cura. A Settembre con un’etichetta pubblico un brano, “MINE”, che fa il giro più largo di quanto credessi: in radio, nelle editoriali, sul televisore del mio barbiere. E oggi c’è Futura Dischi, con cui è uscito l’ultimo brano, “Liquirizia”. E speriamo bene.
Scirocco è un mix di anime musicali, rese speciali da tutte le varie sfumature che lo caratterizzano. Come descriveresti, andando più a fondo, ciò che fai e qual è l’obiettivo che ti sei posto di raggiungere con questo tuo progetto artistico?
Scirocco ha l’intenzione di cantare la rabbia che gli sta in gola da tempo, e che non può tacere. Nasce da un’esigenza espressiva che non necessariamente deve toccare la profondità delle cose: è un progetto che deve saper essere anche leggero, deve saper parlare di amore ma anche di sesso, di rivalsa e anche di liquirizia.
“Liquirizia” è il titolo del tuo nuovo singolo, un manifesto del concetto di tranche de vie e della grandezza incastonata nelle cose piccole. Come è nato questo singolo e cosa hai voluto raccontare con esso?
Liquirizia nasce dalla lettura di un romanzo di Carver, “A small, good thing” che parla di tante cose, grandi, grandissime a volte, e piccole, piccolissime a volte, a volte tutte insieme nella stessa cosa. È il manifesto, per me, delle piccole cose, di quelle insignificanze che invece sanno di tutto, e di quelle significanze che, al contrario, a volte non sanno di niente.
In che modo questo brano si relaziona con le tue produzioni passate e in che modo anticipa quelle future?
Sto capendo molto del mio percorso, e questo fa sì che talvolta la differenza fra un brano e l’altro sia parecchio tangibile, ma di questo ne sono contento. Spero (qui l’anticipo per il futuro) di riuscire a cambiare, sempre, senza averne tanti dubbi.
Quali progetti hai per il futuro?
Alcuni singoli, forse un EP. Vorrei andare a vedere qualche concerto, e finire un paio di videogiochi in sospeso. E un mucchio di altre cose, ma avrei bisogno dello spazio di un libro per elencarle.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Se siete arrivati sin qui, grazie per la vostra attenzione. Se non ci siete arrivati non saprete mai il motivo per cui i dromedari c’hanno le gobbe. Il motivo è questo: contengono del grasso da cui traggono l’acqua. Peggio per voi se non lo sapete.
Grazie a Siloud, e grazie per avermi letto.
Scirocco for Siloud
Instagram: @scirocco.wav
Credits: Nina Selvini, Marco Negro, Astarte Agency