La musica è stata un hobby che i suoi genitori da piccolo gli avevano spinto a coltivare: così ha avuto inizio il percorso di Eliseo Chiarelli. Ha cominciato a scrivere canzoni con il pianoforte per esprimere emozioni, sentimenti, per parlare di questioni sociali, a circa 17 anni. Il 26 marzo è uscito il suo ultimo singolo “Fragile”, che nasce da un flusso di coscienza personale.
Nome: Eliseo
Cognome: Chiarelli
In arte: Eliseo Chiarelli
Età: 23
Città: Crotone
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Ma non ci pensare, Fragile
Album pubblicati: EP senza nome, Un po’ d’amore un po’ di rivoluzione
Periodo di attività: Dal 2017
Genere musicale: Indie
Piattaforme: Spotify, Apple Music, YouTube, Amazon Music.

Chi è Eliseo nella vita quotidiana?
Eliseo nella vita quotidiana è uno studente universitario di 23 anni che vive a Crotone, un ragazzo cresciuto in una famiglia di imprenditori e di conseguenza vissuto nell’impresa di famiglia da piccolo.
Studi musica sin da piccolo avvicinandoti al pianoforte come primo strumento, poi hai conosciuto la batteria ed ultimamente la chitarra. Perché ti sei appassionato a questo mondo?
In realtà, la musica è stato innanzitutto un hobby che i miei genitori da piccolo mi avevano spinto a coltivare, iscrivendomi a scuola di musica ed a lezione di pianoforte all’età di 6 anni. Da adolescente, poi mi è venuta la fissa per la batteria e così ho preso lezioni anche di batteria. Ho cominciato a scrivere canzoni con il pianoforte, per esprimere emozioni, sentimenti, per parlare di questioni sociali, a circa 17 anni, ma ho sempre visto la chitarra come lo strumento prediletto per scrivere. E così dopo essermi fatto insegnare il giro di DO dal mio coinquilino, ho cominciato tutti i giorni a fare pratica con la chitarra. Oggi se ho in mente una frase da scrivere, o un motivetto da suonare, prendo la chitarra. Da hobby la musica è diventata una necessità.
Tanti cercano uno pseudonimo nel mondo della musica, perché la scelta di restare Eliseo?
La risposta a questa domanda è molto semplice, non ho ancora trovato uno pseudonimo che mi calzi a pennello e, laddove me ne innamoro di qualcuno, mi accorgo che è stato già usato da qualche altro artista. Comunque, al momento non sento la necessità di chiamarmi in modo diverso dal mio vero nome, però, sarei felice se riuscissi a trovare il nome d’arte giusto così da poter separare la mia vita artistica da quella di tutti i giorni.
Come definisci il tuo sound?
Tradizionale. Non credo servano altri aggettivi per descrivere la mia musica. Sono stato fin da piccolo un grande ascoltatore dei grandi cantautori italiani e da allora mi sono innamorato di quel sound cantautorale tradizionale, chitarra, pianoforte, batteria. È anche vero che mi piacerebbe molto spaziare verso nuovi orizzonti musicali, ed aggiungere ai miei pezzi un tocco di modernità che un po’ manca al momento, essendo, però, che produco i miei pezzi autonomamente non ho tutti gli strumenti per produrre qualcosa di sperimentale rispetto alla mia “tradizionalità” quindi, spero di poter sperimentare in futuro magari supportato da un produttore esterno.
“Fragile” è il tuo ultimo singolo, uscito il 26 marzo. Com’è nato e com’è stato produrlo?
“Fragile” nasce molto recentemente, un mesetto fa. Nasce da una frase, la prima frase della canzone: “vorrei essere simpatico”, stavo tornando a casa e mi ero accorto di essere stato antipatico nei confronti di una persona, allora ho scritto questa frase e poi da lì è venuto fuori il concetto della fragilità che sta in ognuno di noi, fragilità che se condivisa può essere meno “preoccupante”.
Il pezzo è un invito a sentirsi e mostrarsi fragili, nella propria interezza e umanità. Perché un messaggio così forte?
Un messaggio così forte credo sia ciò che serve in un momento storico come questo. Questa pandemia ci sta mettendo veramente alla prova, molta gente da un anno a questa parte, purtroppo, sta vivendo momenti davvero difficili, ci sono dei problemi economici e sociali davvero enormi. Se, però, non ci si rinchiude a riccio e ci si accorge che appunto davvero tanta gente sta vivendo momenti di seria difficoltà, magari questa consapevolezza potrebbe darci la forza di continuare a combattere e non mollare nonostante tutto.
Quando è nata l’esigenza di metterti così a nudo con i tuoi ascoltatori?
Mah, questa esigenza non è nata in un determinato momento, c’è sempre stata, la scrittura per me è un modo per esprimere determinati concetti, determinate emozioni che provo in un preciso momento. Scrivere, mi fa sentire meglio.
Hai già pubblicato un EP e un Album. C’è altro in cantiere?
Considerando che il mio ultimo album è uscito ad Agosto del 2018, io non ho mai smesso di scrivere, quindi ho diverse cose già scritte che spero possano entrare a far parte di un progetto più ampio in futuro.
Progetti per il futuro?
Sicuramente la produzione di un nuovo disco che possa mettere insieme tutti pensieri che ho scritto dal 2018 ad oggi, ma questa volta vorrei fosse qualcosa che esca al di fuori dei miei canoni, magari grazie a qualche realtà discografica che mi possa supportare. Come diceva il mio conterraneo Rino Gaetano, “chi vivrà vedrà”.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Di essere sé stessi, sempre, nonostante questa società ci imponga dei canoni relativi ormai a qualsiasi cosa, la cosa più importante, per vivere bene, è essere se stessi, anche se agli altri non dovesse piacere.
Eliseo Chiarelli for Siloud
Instagram: @eliseoelasuamusica Facebook: eliseoelasuamusica Credits: Cassandra Enriquez, Conza Press