Jacopo Pagani è, prima di tuttom un grande appassionato di arte e di tutte le forme di espressione artistica. Scrive canzoni e canta da sempre. Il suo nome d’arte è Meazza e con la sua musica parla di argomenti che non conosce fino al momento in cui li tratta. Il suo ultimo singolo si intitola “Le parti peggiori” e con esso approfondisce il lato oscuro delle relazioni amorose.
Nome: Jacopo Cognome: Pagani In arte: Meazza Età: 27 Città: Milano Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: Strxxxo, Mari stregati, Le parti peggiori Periodo di attività: dal 2018 Genere musicale: It-pop Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music, ecc.

Chi è Meazza nella vita di tutti i giorni?
Mi chiamo Jacopo e sono un ragazzo che prima di tutto ha passione per l’arte e per tutte le forme di espressione artistica. Vivo a Milano e nella vita faccio il cantautore. Credo che se tutte le mattine ti svegli pensando che una cosa accadrà, alla fine accadrà.
Come è avvenuta la scelta del tuo nome d’arte?
Meazza nasce con una forte dose di casualità: quando cercavo il mio nome, aprendo un libro di calciatori storici dell’Inter comparve la pagina di Peppino Meazza. Non ebbi dubbi. Il nome racchiude tre concetti importanti per me: il mio tifo per l’Inter, la passione per la musica e la mia città.
Torniamo indietro, nella tua vita, di qualche anno. Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica e come si è evoluto il tuo rapporto con essa negli anni?
Scrivo e canto da sempre, fin da quando da bambino aiutavo mio fratello a comporre le sue canzoni. Ho attraversato varie fasi artistiche e il filo conduttore è sempre stato l’aspetto terapeutico. Penso di poter dire che il processo creativo e la terapia psicologica, per me, hanno un fine molto simile.
Quali sono i tuoi riferimenti musicali?
Ho un approccio eclettico alla musica. Ascolto di tutto e da ogni ascolto traggo qualche insegnamento. In particolare, posso dirvi che mi ispiro a cantautori come De Gregori, Guccini e De Andre’. Ma anche a qualche mio collega, perché no.
Come definiresti la sua musica e quali pensi siano i tuoi tratti caratteristici?
La mia musica la definirei: “musica che viene fuori da sola”. Almeno in una prima fase creativa. Parlo di argomenti che non conosco fino al momento in cui li tratto. I miei tratti caratteristici penso siano la mia timbrica vocale e i miei testi.
Andiamo ora più a fondo nel tuo progetto artistico: qual è l’obiettivo che ti sei proposto con il tuo progetto Meazza e cosa stai cercando di comunicare al pubblico?
Sto cercando di comunicare me stesso, quello che sono e spero che i viaggi che faccio nella musica possano toccare altri cuori e altre orecchie e trasmettere ciò che mi fa stare bene. Come obiettivo non ho limiti. Vivrò la musica finché mi farà stare bene!
Il tuo ultimo singolo si intitola “Le parti peggiori”, con il quale parli del lato oscuro delle relazioni amorose. Come hai lavorato a questo brano?
“Le parti peggiori” tratta un argomento importante: l’aspetto “black” dell’amore. La manipolazione, l’ego, le insicurezze e tutti quegli elementi che ci portano a condurre relazioni “tossiche”. Il brano è nato, come sempre per i miei brani, di getto. Mi sono trovato a fare i conti con questa tematica solo dopo averla trattata e, di conseguenza, a fare i conti con ciò che stavo vivendo. Questo mi ha permesso di uscirne e di vivere i miei rapporti successivi con più consapevolezza.
In che relazione questo singolo si pone con le tue produzioni passate?
È un’evoluzione del mio lavoro. Dal punto di vista sonoro sicuramente il mio produttore saprebbe rispondere in maniera più dettagliata. Quello che posso dirvi è che abbiamo fatto un salto di qualità e abbiamo cercato delle atmosfere sonore che si spostassero in parte ed arrivassero a strizzare l’occhio all’elettropop. Comunque il filo conduttore principale è la mia voce ed i miei testi.
Quali progetti hai per il futuro?
Suonare e tornare a fare live, si spera. Inoltre abbiamo nuovi brani prodotti che aspettano solo di uscire. Valuteremo quale sarà la migliore strategia di lancio. Non vedo l’ora che possiate sentirli.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Non perdere mai il contatto con la parte bambina dentro ognuno di noi. È il motore della felicità.
Meazza for Siloud
Instagram: @meazzacomelostadio Facebook: @meazzacomelostadio YouTube: Meazza Credits: Clarissa D'Avena