Ianez è un cantante e scrittore abruzzese. Dietro il suo progetto ci sono anche Fabio Tumini (produttore) e Lorenzo D’annunzio (bassista), quasi una band vestita da solista. La sua musica è una miscela di elettronica, cantautorato, immagini fotografiche e intimità. Il cantautorato lo si ritrova nello stile dei testi, l’elettronica è predominante e sempre nei testi, cerco di descrivere momenti e renderli visibili. La parte più intima è presente in ogni brano anche quando viene nascosta nelle metafore. Oggi ci presenta il suo ultimo brano, “Minerva”.
Nome: Andrea
Cognome: Iannone
In arte: Ianez
Città: Vasto
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Siamo stati noi, Figli delle sberle, Blu, New black, Minerva
Periodo di attività: dal 2019
Genere musicale: pop, indie, elettronica
Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music, ecc

Chi c’è dietro Ianez?
Sono un cantante e scrittore abruzzese, faccio musica da parecchi anni e vivo a Vasto. Nella vita scrivo, canto e sono un impiantista grafico/tecnico tessile. Dietro Ianez ci sono anche Fabio Tumini (produttore) e Lorenzo D’annunzio (bassista) siamo una band vestita da solista.
Quando è stata la tua prima volta con la musica?
Ho iniziato a suonare la chitarra da autodidatta in prima media, poi ho studiato per poco tempo pianoforte e ho preso lezioni di canto. Inizio il mio percorso nel black metal agli inizi degli anni 2000 con i “Melan Nephos Thanatou” per poi spostarmi verso il rock, attraversando diversi generi dal pop al jazz all’elettronica. La mia passione per musica e scrittura nasce dal bisogno di comunicare con gli altri e anche con me stesso, ero molto introverso e ho usato l’arte come terapia.
Come nasce il tuo nome d’arte Ianez?
Nasce nel 2011 sui social per distinguermi dal mio più noto omonimo il motociclista: “Andrea Iannone”. Siamo entrambi di Vasto e questo creava confusione, mi arrivavano richieste e messaggi indirizzati a lui, con “Ianez” ho messo fine allo scambio d’identità. Ianez è anche un omaggio a Salgari.
4 parole per descrivere la tua musica!
La mia musica è una miscela di elettronica, cantautorato, immagini fotografiche e intimità. Il cantautorato lo si ritrova nello stile dei testi, l’elettronica è predominante e sempre nei testi, cerco di descrivere momenti e renderli visibili. La parte più intima è presente in ogni brano anche quando viene nascosta nelle metafore.
I tuoi pezzi lasciano emergere un sound composto da diverse influenze: chi sono gli artisti che ti ispirano maggiormente?
Ascolto tanta musica di generi differenti e le influenze arrivano più che altro da diverse epoche musicali. Ci sono suoni anni 80 intrecciati a metriche attualissimi e cerchiamo anche di avvicinarci a sonorità più internazionali.
“Minerva” è il tuo ultimo brano pubblicato, un singolo dolce e semplice che richiama atmosfere oniriche. Com’è nato?
Di “Minerva” nasce prima la base, il testo arriva nel tormento di una notte insonne. Il brano parla di un amore finito e di un sentimento che diventa una ossessione dalla quale liberarsi, esattamente come succede con l’insonnia.
Perché proprio la scelta di Minerva?
Perché il mito della nascita della Dea della Saggezza mi è sembrata una analogia adatta al caso. Giove che per liberarsi da un insopportabile mal di testa arriva a spaccarsi il cranio, allo stesso modo il protagonista vuole che il suo amore perduto lo lasci in pace, che esca dalla sua testa.
Al brano è accompagnato un videoclip ideato e realizzato da Antonetta Giuliano. Cosa puoi dirci sul progetto?
Antonella è parte del progetto, lei cura i video e la fotografia. Siamo amici e il suo modo d’interpretare i pezzi è perfettamente in linea con ciò che vogliamo trasmettere. È visionaria, una sognatrice e l’atmosfera surreale del video di Minerva ne è la dimostrazione.
Come immagini il tuo futuro?
Non ho molta percezione del futuro, vivo immerso nel presente ma dovendo “immaginare” mi piacerebbe far decollare questo progetto. Credo ne abbia le possibilità e noi facciamo del nostro meglio perché questo avvenga.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Quando questa brutta storia della pandemia sarà finita, quando si potrà tornare a fare live, allora servirà l’appoggio di tutti per risollevare l’arte, la musica, la cultura che hanno subito un grande colpo. Quindi preparatevi a fare casino, quello bello, la musica ne ha bisogno.
Ianez for Siloud
Instagram: @a.ianez
Facebook: @Ianez
YouTube: Ianez
Credits: Clarissa D’Avena, Guacamole Press