Lovi divide le sue giornate fra lo studio e la scrittura delle canzoni. Il primo ricordo musicale è legato a suo padre e alla musica che gli faceva ascoltare per addormentarsi. La musica per lui è sempre stata, ed ancora è, un’esperienza emotiva che va oltre il semplice ascolto. “Nulla” è il titolo del suo ultimo singolo.
Nome: Francesco Cognome: Lovisetto In arte: Lovi Età: 21 Città: Firenze Nazionalità: Italia Brani pubblicati: FaceTime, Nulla Periodo di attività: dal 2021 Genere musicale: Pop, Urban Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music

Chi è Lovi nella vita di tutti i giorni?
Sono nato a Firenze e dopo il liceo mi sono trasferito a Roma per studiare sound engineering al Saint Louis College of Music. Di tempo libero ultimamente ne ho poco e divido le mie giornate fra lo studio e la scrittura delle mie canzoni.
Come sei passato da Francesco Lovisetto a Lovi?
La scelta del nome d’arte è stata lunga perché non trovavo un nome che sentissi mio e che rappresentasse quella quotidianità da cui nascono le canzoni che scrivo. Alla fine ho scelto quello con cui mi chiamavano fin da piccolo gli amici e i compagni di scuola: Lovi, un soprannome cucito addosso che mi ha sempre accompagnato.
Ti sei appassionato alla musica, e in particolare alla scrittura, da piccolo. Cosa ti ha catturato da subito di questo mondo?
Il primo ricordo musicale è legato a mio padre e alla musica che mi faceva ascoltare per addormentarmi, dalle sinfonie di Gustav Mahler al pop di Michael Jackson (l’artista che ho più amato fin da piccolo). La musica per me è sempre stata, ed ancora è, un’esperienza emotiva che va oltre il semplice ascolto. Un mondo che mi ha sempre affascinato è quello dell’Hip-Hop e del rap con cui sono cresciuto; la scintilla che ha unito le mie due grandi passioni: scrittura e musica, nasce grazie a quel senso di riscatto, alla rabbia, alla rivalsa sociale e all’introspezione che sentivo in quelle canzoni.
Avvertiamo forti influenze sia da parte del cantautorato che del pop, ma siamo certi che i tuoi ascolti vadano molto oltre. Quali sono i tuoi principali riferimenti artistici?
Crescendo mi sono affezionato a svariati generi musicali: venendo dall’Hip-Hop e dal Rap sono passato al rock e all’indie pop. Non ascolto musica in base al genere, ma preferisco perdermi nell’ispirazione del momento e di conseguenza scegliere gli artisti con i quali riesco ad entrare in sintonia, ultimamente: Frank Ocean, Daniel Cesar, Dominick fike e 6lack. Mi incuriosisce sempre scoprire nuovi artisti ma anche tornare nel passato dei grandi cantautori e dei gruppi che hanno fatto la storia della musica.
Hai deciso di dedicare la tua vita alla musica, di esplorarla fino in fondo, e ne è prova anche la strada che hai intrapreso dopo i tuoi studi liceali. Quali sono i momenti più importanti del tuo percorso nella musica, sia come persona che come artista?
I momenti più importanti sono principalmente due. Il primo è quando ho avuto il coraggio di intraprendere la strada che sentivo mia, così mi sono trasferito a Roma e ho impostato la mia formazione sul ‘suono’, seguendo la passione per la fonia che mi ha portato a realizzare un piccolo home studio dove sperimento la mia musica. Il secondo, per me più emozionante, che mai dimenticherò, è il girono in cui mi ha chiamato Michele Canova. Far parte di un bellissimo progetto musicale e lavorare con Michele e con il team della Canova Records è un onore, un sogno e una costante fonte d’ispirazione.
Il tuo mondo musicale è caratterizzato da due elementi fondamentali: malinconia e quotidianità. Parlando in generale, come definiresti la tua musica e in cosa si caratterizza?
La mia musica nasce dalla spontaneità e dalla costante introspezione: una parola, rimanendomi in testa, evoca per associazione una serie di immagini e così costruisco il filo della canzone. Come una foto mossa che all’improvviso ritrovo nella libreria del cellulare e che mi ero dimenticato di aver scattato. Mi piace descrivere la quotidianità in ogni aspetto e di conseguenza i sentimenti che l’accompagnano. In particolare quel senso di malinconia e di incertezza che fuggo e rincorro da sempre.
“Nulla” è il titolo del tuo ultimo singolo, in cui racconti sensazioni ed eventi della tua quotidianità che hanno fatto nascere in te il desiderio di cambiare e di fuggire via. Come è nato e come è stato prodotto?
Il brano nasce dalla necessità impellente di dar voce al conflitto fra due sentimenti opposti sempre presenti nella mia vita: da una parte una voglia di cambiamento e di fuga e dall’altra un “maledettissimo senso di nulla” che mi tiene attaccato alla quotidianità. Il singolo è prodotto da Michele Canova che, come sempre, è riuscito ad intrappolare in musica ogni sfaccettatura del testo. Il ritornello è scritto insieme a Leonardo Zaccaria con il quale siamo arrivati alla conclusione che alla fine è tutto un gran casino, ma ci basta avere “un’alba da prendere a pugni”.
In che modo questo brano si relaziona con le tue produzioni passate e in che modo anticipa quello che sarà di Lovi?
“Nulla” riprende il mondo e lo stile di scrittura di Face Time, aggiungendo una componente di introspezione più matura. Ma la ricerca di sé stessi non è mai definitiva, anzi è in continua evoluzione e il futuro è ancora tutto da scrivere.
Quali progetti hai per il futuro?
Continuare a dare spazio alla creatività e alla scrittura e appena possibile suonare dal vivo.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Non rinunciate mai ad ascoltare musica, siate vicini agli artisti in un momento di crisi come questo e appena possibile torniamo insieme a perdere la voce ai concerti. Ringrazio tutti quelli che hanno letto fin qui, a presto.
Lovi for Siloud
Instagram: @lovi_fr
Credits: Alice Cherubini, Valentina Aiuto