InTheMusic: Sheffer, interview

Dietro Sheffer c’è Daniele, un ragazzo come tanti che vive a Milano. La musica, per lui, è sempre stata una compagna di vita, perfetta in ogni momento della giornata. Fin da piccolo ascolta davvero tanta musica, ma il momento che più lo ha avvicinato ad essa è stata la scoperta dell’heavy metal, un genere che lo ha spinto a studiare la musica e ad entrare a far parte di diverse band. “Pendant” è il titolo del suo ultimo singolo dal carattere funk/rap ma dall’attitudine vintage.

Nome: Daniele
Cognome: Pecoraro
In arte: Sheffer
Età: 21
Città: Milano
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Pendant, Solitudine, Leggende, Più Forte, Romeo & Juliet (Quarantena)
Periodo di attività: dal 2017
Genere musicale: Urban Pop, Alternative Rap
Piattaforme: Spotify, Apple Music, YouTube, Tidal, Deezer, Amazon Music

Chi c’è dietro Sheffer?

Dietro Sheffer c’è un ragazzo come tanti. Mi chiamo Daniele e ho 21 anni, abito nella provincia di Milano e lavoro, ma il mio sogno è più grande di tutto ciò: riempire locali e far saltare la gente a ritmo della mia musica.

Come hai scelto il tuo nome d’arte e qual è il suo significato?

“Sheffer” è nato quasi spontaneamente, stavo cercando qualcosa di personale come nome d’arte e ho pensato alla traduzione letterale del mio cognome in inglese, ovvero Shephard e storpiando un po’ questa parola mi è venuto in mente Sheffer. “Figo” ho pensato. Successivamente, durante una lezione di matematica al liceo ho scoperto che è anche il nome di una sequenza di polinomi ed essendone molto appassionato all’epoca, ho deciso di chiamarmi definitivamente così.

Ti sei appassionato alla musica con l’obiettivo di fare il musicista. Quando, invece, hai capito di voler essere un artista? 

La musica, per me, è sempre stata una compagna di vita, è perfetta in ogni momento della giornata. Fin da piccolo ascolto davvero tanta musica ma il momento che più mi ha avvicinato ad essa è stata la scoperta dell’heavy metal, un genere che mi ha spinto a studiare la musica e ad entrare a far parte di diverse band.

Qual è il legame tra i tuoi ascolti e la tua musica?

Sicuramente ci sono degli artisti che hanno influenzato il mio modo di scrivere e di produrre, uno su tutti è Salmo. Un artista che stimo profondamente. In generale, ascolto avvero tanta musica e di diverso genere e questo si sente nelle mie strumentali. Difficilmente sto su un solo tipo di musica a brano, mi piace mischiare.

Hai studiato musica, hai suonato in band e hai intrapreso un percorso da solista: queste sono le fasi della tua carriera artistica fino ad oggi. Dicci di più sul tuo percorso nel mondo della musica!

Come dicevo prima, ho suonato in varie band che batterista, con le quali ho girato locali milanesi. In seguito, ho sentito il bisogno di esprimermi in prima persona e creare un progetto in totale autonomia, così ho iniziato a produrre musica elettronica e a scriverci testi rap sopra. Ad oggi mi sento molto migliorato, ma ancora non ho raggiunto una maturità artistica tale, da poter fare un album ad esempio. Sento che ad ogni brano che scrivo/compongo/registro miglioro e questo mi fa solo piacere.

Spostiamo ora sulle tue produzioni. Come definiresti ciò che fai e in cosa pensi di essere unico?

Sono unico perché sono sincero. Mi spiego meglio, vedo molta gente che tenta di riprodurre un suono che non gli appartiene, soltanto per seguire le mode. In questo mi distinguo particolarmente, perché io apro il pc e inizio a lasciarmi andare suonano ciò che mi viene e mi ispira. Poi quando un giro mi convince, si inizia. Magari è una linea di basso Funk, magari è un synth arpeggiato che richiama la cassa dritta o qualsiasi altra cosa. Una volta che ho sviluppato bene l’idea la lavoro al meglio con il mio chitarrista che è un arrangiatore pazzesco.

“Pendant” è il titolo del tuo ultimo singolo dal carattere funk/rap ma dall’attitudine vintage. Come hai lavorato a questo brano e cosa hai voluto raccontare con esso? 

Inizialmente Pendant era uno dei miei fast feed music (episodi musicali da 1 minuto che pubblico regolarmente sul mio profilo Instagram) ed era praticamente spoglia di qualsiasi linea melodica, se non un coretto improvvisato da me al microfono. Successivamente, vedendo il potenziale di quest’ultimo, io e Gabriel Bagini (mio fedele compagno di avventure in questo percorso artistico), abbiamo deciso di renderlo un singolo, aggiungendo chitarre, linee di basso, organi e un solo Centrale in cui si alternano la mia voce e la sua chitarra. Il tutto è uscito molto Funky e ci piace un sacco! Liricamente, invece, descrivo il post serata di una notte all’insegna del vino e del sesso con una ragazza per al quale persi la testa quest’estate.

In che modo questo brano si relaziona con le tue produzioni passate? 

Sicuramente si sente la voglia di sperimentare in ognuna di esse, ma questa è forse la produzione più completa ad oggi a livello di struttura, composizione e arrangiamento. Che non vuol dire necessariamente che funzioni di più, di fatto la mia canzone più ascoltata è “Romeo & Juliet (Quarantena)” che è un beat super semplice composto da 4 accordi e cassa dritta.

Quali progetti hai per il futuro? 

Ho ancora tanti brani da fare uscire già pronti, uno tra tutti, il mio preferito, uscirà quest’estate e sarà un’ondata d’aria fresca durante le torbide giornate estive.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Se sei annoiato e stanco di sentire sempre la solita musica che passano a manetta e che sa di plastica, vai su Spotify e cerca “Sheffer”.

Sheffer for Siloud

Instagram:@shefflower
Facebook: @sheffer
YouTube: Sheffer

Credits: Cassandra Enriquez, Conza Press

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