Avevamo conosciuto Giuseppe Roccia, in arte Roccia, qualche tempo fa. Ci aveva già detto di amare la musica e di coltivarne il sogno, con impegno e costanza. È da poco online “Le Cose Che Fanno Rumore”, il suo nuovo singolo, nato nel novembre 2020 durante un viaggio in auto in compagnia della ragazza che stava frequentando in quel periodo.
Nome: Giuseppe Cognome: Roccia In arte: Roccia Età: 31 Città: Bergamo Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: Le cose che fanno rumore Album pubblicati: Qui è un casino, Punto e a capo, Canzoni dal Divano (EP) Periodo di attività: dal 2011 Genere musicale: Hip Hop, Rap, Indie-Pop Piattaforme: Spotify, Apple Music, Amazon Music

Ciao Giuseppe, ci siamo conosciuti qualche tempo fa proprio in occasione di una tua intervista. Per chi se la fosse persa, dicci qualcosa in più su di te!
Ciao ragazzi, che piacere! Faccio un breve riassunto. Mi chiamo Giuseppe Roccia, in arte “Roccia”, ho 31 anni e nella vita sono un educatore. Amo scrivere canzoni e coltivo il sogno della musica con impegno e costanza, mettendoci tutto me stesso, l’unica strada che conosco.
Ne vogliamo approfittare proprio per fare un recap completo anche sul tuo progetto artistico. Come è nata la tua passione per la musica e come sei arrivato poi al tuo progetto Roccia?
La passione per la musica nasce ai tempi dell’Università spinto da un’esigenza comunicativa; mi sono preso del tempo per capire quale forma d’arte utilizzare per comunicare e infine ho scelto la musica. Il progetto “Roccia” nasce da lontano, precisamente nel 2011 con la nascita del primo album “Qui è un casino”, per poi arrivare al secondo album del 2020 “Punto e a capo”, passando per l’e.p. “Canzoni dal Divano” (feat. Alchimista & Stranisuoni) e altri singoli tra i quali “Credi davvero” e i più recenti “Dentro Una Canzone” e “Le Cose Che Fanno Rumore”, uscito lo scorso 28 Maggio 2021 su Spotify, Apple Music e in tutti i migliori digital stores. Tutta la mia discografia la potete trovare sugli stores digitali.
Ci eravamo lasciati con la tua uscita “Punto e a capo”, un album nato dalla volontà di raccontare diverse situazioni passate che avevi vissuto. Cosa è cambiato da allora?
Diciamo che l’approccio che utilizzo quando scrivo un brano è sempre lo stesso, ovvero la volontà di voler raccontare un’esperienza di vita vissuta, un’esperienza che per me è stata significativa, sperando che possa servire anche agli ascoltatori per riflettere, oltre che godersi il brano in quanto tale.
È da poco online un tuo nuovo brano: “Le cose che fanno rumore”. Come nasce?
“Le cose che fanno rumore” nasce nel novembre 2020 durante un viaggio in auto in compagnia della ragazza che stavo frequentando in quel periodo. Lei adora Ermal Meta e ad un certo punto seleziona un suo brano dal titolo “Vodoo Love”. Ascolto con attenzione e vengo rapito dalla frase: “Che bel rumore che fanno le cose quando iniziano”.
Nella mia mente si aprono un sacco di pensieri e possibilità di scrittura! Da quel viaggio, in auto e mentale, nasce il testo di “Le Cose Che Fanno Rumore”. La produzione musicale è di Stranisuoni, che anche questa volta ha accettato la mia proposta, fornendomi un super tappeto musicale. Garanzia.
Quale relazione c’è tra il titolo del brano e le tematiche trattate?
Direi che la correlazione è altissima, molto stretta. Il brano invita a fermarsi un attimo nella propria vita e a porre l’attenzione, ascoltando, non solo con le orecchie, tutte quelle cose che fanno realmente rumore, un rumore assordante, che poi in genere sono quelle che stanno in silenzio. Il brano tratta delle cose che fanno rumore all’interno di una relazione ma le cose silenziose che fanno un rumore pazzesco le possiamo trovare anche nella vita di tutti i giorni, come ad esempio i sorrisi della gente che incontriamo o quando diciamo e ci viene detto “Grazie”. Si tratta solo di essere in grado d’ascoltare questo rumore.
Come hai lavorato alla produzione di questo singolo e verso quale direzione hai indirizzato il suo sound?
Come dicevo prima la produzione musicale è di Stranisuoni (Emanuele Lauriola) e come sempre è stato abbastanza semplice. Mi è bastato spiegare ad Emanuele il tipo di brano che avevo in mente, il significato e il testo e nel giro di qualche giorno mi sono trovato nella casella mail la strumentale. Una strumentale che mi ha colpito fin da subito e ad essere sincero non c’è stato bisogno di porre nemmeno troppe modifiche rispetto alla versione finale che avete avuto il piacere di ascoltare.
C’è qualche aneddoto particolare che riguarda “Le cose che fanno rumore” e che ti andrebbe di condividere?
Ma certo. Qualche settimana prima che uscisse il singolo postai su Instagram una mia foto scrivendo: “Il titolo del mio nuovo singolo è L _ C _ _ _ C _ _ F _ _ _ _ R _ _ _ _ _ , provate ad indovinare”. E tra commenti vari e messaggi in direct, con mia grande sorpresa almeno cinque persone indovinarono il titolo; iniziai quindi a chiedermi se il titolo fosse scontato oppure loro fossero degli abili giocatori della Settimana Enigmistica (Risata). Mi venne un pochino d’ansietta ma in fondo il titolo è veramente forte e rende bene l’idea del contenuto del brano.
L’ultima volta che ci eravamo sentiti ci avevi confessato di non amare di essere inquadrato all’interno di un genere in particolare, anche se le tue sonorità erano indirizzate verso quello che hai definito “Indie Hip – Pop”. È questa la direzione che stai cercando di mantenere con la tua musica?
Senza dubbio confermo quanto dissi la scorsa volta e con la stessa fermezza affermo sto cercando di intraprendere proprio questo percorso, di crescita, artistico. L’obiettivo è continuare a crescere, anche sperimentando, ma senza mai fermarmi, capendo anche i miei limiti ed essendone consapevole.
Quali saranno i tuoi prossimi step?
Da giugno a dicembre 2021 ho altri brani in uscita, sia in singolo che in coppia, per un 2021 ricco di musica. Restate connessi sui miei canali social per non perdere nemmeno un aggiornamento.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Vi saluto con il bridge de “Le cose che fanno rumore”:
“In una vita dove diamo voce solo a quello che compriamo
dovremmo imparare a sfogliarci piano,
a leggere tra le rime,
perché li si nasconde tutto quello che è sublime.
Siamo divisi in due dall’equatore,
nel mezzo, ci stanno tutte quelle cose che fanno rumore.”
Aprite le orecchie, e il cuore, a tutte quelle cose che fanno silenzio.
Roccia for Siloud
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