InTheMusic: The French Fries, interview

Dietro i The French Fries ci sono Danilo Tasco e Mia Meneghini, compagni nella vita: lui musicista e batterista dei Negramaro, lei proveniente professionalmente dalla danza e dal teatro. Sono due personalità dalle esperienze molto diverse, che si sono unite e che sono riuscite a creare un sound molto caratteristico ed unico. Il loro ultimo singolo si intitola “Take me beside you”.

Duo: The French Fries
Componenti: Danilo Tasco, Mia Meneghini
Età: 42, 46
Città: Lecce, Trento
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: The Door, Hallelujah For Tonight, Take Me Beside You
Periodo di attività: dal 2019
Genere musicale: Pop-rock elettronico
Piattaforme: YouTube, Spotify, AppleMusic, AmazonMusic, YouTubeMusic, Tidal, Deezer
Foto di Ilaria Elena Borin

Chi c’è dietro i The French Fries?

Danilo: Siamo Danilo Tasco e Mia Meneghini. Io originario del capo di Leuca, in Salento, Lecce, sono musicista e sono il batterista dei Negramaro. Mia è originaria di Padova, ha vissuto a Trento e professionalmente viene dalla danza e dal teatro, in particolare ha lavorato per anni nel musical. Siamo compagni nella vita: viviamo tra Milano, Lecce e Trento. I nostri lavori prendono il via in casa, che siano essi musica, coreografia, sviluppo delle idee… Ci scherziamo su, dicendo che la nostra non è una casa, ma un centro produzione!

Siete due personalità dalle esperienze molto diverse. Come vi siete incontrati e quando è arrivata la decisione di avviare un progetto artistico insieme?

Mia: Ci siamo incontrati alcuni anni fa, lavoravamo entrambi nello stesso posto, ma non insieme. Quindi è stato come se per qualche giorno i rispettivi impegni lavorativi ci avessero fatto sfiorare, portandoci ad entrare in contatto e poi in seguito a frequentarci. La decisione di avviare un progetto insieme è arrivata molto progressivamente: quando l’ho conosciuto, Danilo aveva già iniziato a sperimentare composizioni di musica elettronica. Mi ha coinvolta quando ha voluto iniziare ad usare sulle sue basi anche le nostre voci e Take Me Beside You rappresenta proprio questo inizio.

Danilo: Inizialmente lo stimolo per me nasceva dalla voglia di suonare strumenti diversi dal mio. Ho capito subito l’importanza di mettere le mani sullo strumento del compagno di band e che questo mi avrebbe aiutato nel mio ruolo di batterista all’interno della band stessa. Riguardo l’evoluzione del progetto con Mia, mi piace affermare che quello che è successo sia stato l’inevitabile e necessario confluire delle energie creative.

Come avete scelto il vostro nome d’arte?

Danilo: Abbiamo fatto ascoltare le voci appena registrate di Take Me Beside You, con il testo ancora non definitivo, proprio al mio amico fraterno Giuliano (Sangiorgi) e lui è rimasto colpito e sorpreso proprio dalla suggestione che creavano le nostre due voci insieme. Lo riportavano a delle sonorità decisamente non italiane e quindi disse simpaticamente: “Ecco a voi dal nord Europa, i The French Fries!”. La cosa ci è piaciuta da subito e quella battuta ha battezzato il progetto, sigillando così nel significato del nome proprio la leggerezza che ci rispecchia.

Siete riusciti a creare un sound molto caratteristico, dal carattere unico. A chi vi siete ispirati e quali sono, più in generale, i vostri ascolti?

Danilo: Grazie, perché quello che affermi nella tua domanda è una gran lusinga per un musicista. Quando mi fanno i complimenti per l’originalità, immagino sia merito anche del fatto che, come per la batteria, io mi sia approcciato agli altri strumenti e alla composizione da autodidatta. Questo probabilmente mi ha permesso di poter fissare le le idee melodiche e armoniche che immaginavo senza il condizionamento di schemi accademici. Non è una scorciatoia, anzi usare solo l’orecchio è spesso una via più lenta e faticosa. Lo studio è fondamentale: per questo quando avevo 30 anni ed ero già un batterista professionista, ho iniziato ad appassionarmi alle terze e alle quinte degli accordi sul pianoforte. Da questa mia esperienza consiglio a tutti i musicisti di mettere le mani sugli strumenti che pensiamo di non saper suonare, può migliorare la comprensione del proprio strumento.

Mia: I nostri ascolti comuni sono davvero vari: il pop di Imagine Dragons, Sia, Kimbra, Madonna e Lady Gaga, l’elettronica di Kruder & Dorfmeister, Bowland, Cinematic Orchestra, la chillout music e tantissimi altri. Il rock e il metal vengono dal background di Danilo, mentre da me le opere musicali di Cole Porter o Stephen Sondheim, le colonne sonore cinematografiche, la musica strumentale contemporanea.

Artigianalità e creatività: qual è, secondo voi, la differenza tra queste due parole e quale vi rappresenta di più?

Mia: Pensiamo che l’artigianalità sia l’arte di far concretizzare la creatività. In questo senso ci rappresentano entrambe, per questo non siamo solo autori e interpreti della nostra musica e dei nostri contenuti video, ma curiamo le produzioni seguendo ogni fase e relazionandoci con i professionisti che scegliamo di avere a fianco. Danilo si occupa della produzione musicale in prima persona, dall’arrangiamento fino alle fasi di mix e mastering, per le quali ci avvaliamo della collaborazione del producer inglese Simon Duffy. Abbiamo inoltre prodotto i nostri primi tre videoclip, scrivendo di volta in volta idea e soggetto e scegliendo con cura registi, crew e interpreti, fino ad organizzare le specifiche tecniche e le giornate di shooting. Dove necessario, io monto i movimenti coreografici per le danzatrici e insieme seguiamo attivamente i set. È un lavoro organizzativo complesso, ma ci dà molta soddisfazione e se sul set i nostri collaboratori lavorano con il sorriso, in un’atmosfera distesa e produttiva, significa che tutto sta funzionando come deve. Se l’anima visionaria appartiene più a Danilo, che è più estroso, visionario e per me è come se lui rendesse possibile l’astratto, l’anima artigianale appartiene per indole più a me, organizzativa, pratica, paladina del problem solving. In realtà spesso questi due ruoli si mischiano o addirittura si invertono, ma sempre in maniera magicamente complementare.

Non vogliamo essere ripetitivi, ma ci teniamo a ribadire l’unicità delle vostre sonorità. Parliamo però di stile: come definireste ciò che fate?

Mia: Grazie ancora per lo splendido complimento! Siamo consapevoli del fatto che le sonorità come la scrittura musicale di The French Fries non siano omologate alle mode del momento. Non ci rivolgiamo ad una fetta di pubblico in particolare, ma crediamo che le nostre canzoni possano venir ascoltate e apprezzate da tutti. I testi trattano principalmente dei rapporti tra persona e persona, dei non detti, dei sentire interiori più istintivi che guidano pensieri e azioni: ad esempio The Door esorta a fidarsi dell’amore, Hallelujah For Tonight è un inno alla fiducia e alla positività, Take Me Beside You è un invito stuzzicante a godere del rapporto a due.

Danilo: È come se ogni brano e immagine che viene evocata fossero una sfumatura del nostro mondo quotidiano di coppia, che proviamo a raccontare nella maniera più essenziale possibile.

“Take me beside you” è il titolo del vostro nuovo singolo, di cui avete rilasciato anche il backstage del video ufficiale. Raccontateci qualcosa in più, sia sulla produzione del brano che sulla realizzazione del video ufficiale!

Mia: “Take Me Beside You” è un brano speciale per noi, perché sta all’origine della storia di The French Fries. Si tratta del primissimo brano su cui Danilo ha insistito a creare una linea vocale cantata e registrata poi insieme a me nell’allora home studio di Danilo a Casa69 dei Negramaro a Parma. Da allora il brano si è evoluto nella scrittura, il testo si è delineato e le sonorità si sono trasformate fino ad arrivare alla versione che conoscete. “Take Me Beside You” avrebbe dovuto essere la seconda uscita di The French Fries: stavamo già avviando la produzione del videoclip, quando il primo lockdown dovuto all’epidemia di Covid 19 ha bloccato tutto. I mesi sono passati e quando poi è stato possibile tornare in qualche modo all’opera eravamo già in estate, quindi abbiamo preferito pubblicare Hallelujah For Tonight, dando uno sprint alla produzione di questo brano. Poi sull’onda della macchina organizzativa già avviata, abbiamo girato subito anche il videoclip di “Take Me Beside You”. Quindi il video ufficiale, diretto e editato da Gianluca Grandinetti, era pronto già da un anno! E non vedevamo l’ora di pubblicarlo!

Abbiamo girato per tre giorni, all’alba e al tramonto, allo Ientu Film Studio di Davide Micocci e in tre fantastiche location out door. Volevamo un video di forte impatto estetico: le danzatrici avrebbero dovuto essere delle eroine futuristiche e mitologiche, delle guerriere in armatura glamour nate e fuse con l’ambiente intorno. Il lavoro di styling di Silvia Dongiovanni è stato prezioso in questo senso.

I tre giorni di lavorazione sono stati davvero stimolanti, produttivi, divertenti, tanto da farci decidere di raccogliere tutto il materiale di backstage e di dar voce a chi aveva contribuito alla realizzazione del videoclip. Abbiamo quindi creato un documentario, per la regia di Luca Melcarne, dove attraverso le interviste a tutta la crew abbiamo raccontato giornate, episodi e impressioni legate a quest’esperienza e senza dubbio lo abbiamo voluto dedicare a tutti i lavoratori dello spettacolo, per sensibilizzare riguardo le difficoltà del settore in questo periodo e per auspicare una pronta ripresa.

Che rapporto c’è tra le vostre uscite recenti e quelle passate e in che modo si è evoluta la vostra musica negli anni?

Mia: Abbiamo pubblicato finora tre singoli. Queste tre canzoni sono all’ascolto molto diverse tra loro per stile e atmosfera musicale. Ciò non significa che stiamo procedendo a caso, ma che ogni brano racchiude un preciso mondo, un messaggio sonoro ben definito e un’identità unica. L’eclettismo è una dominante nel nostro progetto, che vedrà la pubblicazione di un album che racchiuderà almeno una decina di mondi diversi in un’unica galassia! Nei mesi i brani evolvono in continuazione fino ad arrivare ad una definizione sonora che ci soddisfi e ad una precisione tecnica che possa far godere del suono appieno: Danilo è un perfezionista e non si lascia scappare nessun minimo dettaglio.

Quali sono i vostri progetti per il futuro?

Danilo: Più che un progetto è ancora un sogno, ma come per ogni artista anche noi sogniamo di esibirci dal vivo un giorno.

C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?

Danilo: I grazie non sono mai abbastanza, per noi è un immenso orgoglio che ciò che nasce in casa nostra arrivi a casa del pubblico! E ciò è possibile proprio attraverso il lavoro di portali come Siloud, che veicolano notizie su un ventaglio culturale così ampio.

The French Fries for Siloud

Instagram: @thefrenchfries.official
Facebook: @thefrenchfriesofficial

Credits: Ivonne Ucci, Valentina Aiuto

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