InTheMusic: Cardo, interview

Mirko Di Fonso ha 31 anni. Oltre a fare musica, è un professore di geografia. Il suo nome d’arte nasce da un viaggio in Scozia dove il cardo è il fiore simbolo: era il 2017, iniziò lì a scrivere le sue canzoni con il nome di Cardo. È da poco online il suo secondo disco, “Cult Pop”, che definisce romanticamente irriverente e manifesto del genere cult pop.

Nome: Mirko
Cognome: Di Fonso
In arte: Cardo
Età: 31
Città: Benevento
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Presto lo vedrai, Dammi da bere, Se insisti te lo do, Quanti te ne fai brano 1, Titolo brano 1, ecc.
Album pubblicati: Un amaro,grazie, Cult pop
Periodo di attività: dal 2018
Genere musicale: Cantautorato, Indie, Pop, Cult
Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music
Foto di Simone Riccomi, Stylist Luana Mazzieri

Chi c’è dietro Cardo?

Mirko Di Fonso, ho 31 anni. Oltre a fare musica, sono un professore di geografia.

Come hai scelto il tuo nome d’arte?

Il mio nome d’arte nasce da un viaggio in Scozia dove il cardo è il fiore simbolo. Era il 2017, iniziai lì a scrivere le mie canzoni con il nome di Cardo.

Come si sono incontrate la tua vita e la musica?

Io mio primo ricordo è quando mio padre mi comprò una chitarra classica. La passione poi è nata a poco a poco. Sono stato al conservatorio per qualche anno poi per via dell’università ho lasciato però ho sempre continuato a fare musica. Nel 2015 insieme alla mia vecchia band i botanici ho iniziato a confrontarmi con la scrittura.

Che rapporto c’è tra ciò che ascolti e le tue influenze maggiori?

Solitamente ascolto rock su tutti i Rolling Stones, cantautorato italiano, roba internazionale attuale ma anche cose molto vecchie come il blues o il jazz.

Il tuo primo singolo è uscito nel 2018, poi il tuo percorso nella musica ha preso una strada ben definita. Quali sono stati i momenti più importanti fino ad oggi?

Sicuramente l’uscita di “Portami al mare”, “Dammi da bere” e di “Se insisti te lo do” sono i miei tre singoli più importanti.

Vivi di cose autentiche e sei alla continua ricerca del vero, nella vita come nelle tue canzoni. In questo modo questo si riversa nelle tue produzioni?

Sì, nelle mie produzioni scelgo sempre di avere una buona percentuale di suoni reali e non campionati, di avere il suonato autentico non che l’approccio sintetico sia peggiore ma credo che il suonare realmente qualcosa dia alla musica un’anima che in altri modi non si può avere.

È da poco online il tuo secondo disco, “Cult Pop”, che definisci romanticamente irriverente e manifesto del genere cult pop. Dicci di più!

“Cult pop” è il disco che sintetizza tutta la mia estetica e la mia ricerca artistica di questi anni. Un disco cult per sonorità e atmosfere che riportano a un mondo cult di canzoni senza tempo ma anche di film e serie TV che hanno segnato gli anni ’80 e ’90.

In che modo questo progetto anticipa le tue produzioni future e come si relaziona con quelle passate?

Rispetto alla prima produzione si è consolidata l’estetica e il sound. Rispetto alle produzioni future non saprei rispondere perché al momento non so dove andrò con le nuove produzioni.

Quali progetti hai per il futuro?

Al momento nessuno, poche date perché la situazione non mi ha permesso di strutturare un buon tour. Da settembre si vedrà. Al momento voglio solo fare musica e trovare nuove strade per esprimermi.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Ascoltate il mio nuovo disco “Cult pop” e fatemi sapere.

Cardo for Siloud

Instagram: @cardocult
Facebook: @cardocult
YouTube: Cardo

Credits: Giulia Massarelli

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