InTheMusic: TACØMA, interview

Gabriele Centelli è una persona normale con un tasso di sensibilità superiore alla media e che vive l’arte a 360 gradi, dalle piccole cose del quotidiano alle ispirazioni profonde per la sua scrittura e la sua composizione. TACØMA è il suo nome d’arte e “Panorama +”, il suo primo album, è l’esatta rappresentazione dei suoi ultimi due anni di lavoro ed evoluzione.

Nome: Gabriele
Cognome: Centelli
In arte: TACØMA
Città: Livorno
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Ossigeno, Infrangersi, Come se, Mai +
Album pubblicati: Panorama +
Periodo di attività: dal 2019
Genere musicale: Pop, Electro, Alt-Pop
Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music, ecc.
Foto di Serena Chetoni

Chi è TACØMA nella vita di tutti i giorni?

Sono una persona normale con un tasso di sensibilità superiore alla media e che vive l’arte a 360 gradi, dalle piccole cose del quotidiano alle ispirazioni profonde per la mia scrittura e la mia composizione.

Come è avvenuta la scelta del tuo nome d’arte e qual è il suo significato?

Tacoma è una città del Nord Ovest americano, vicino al Canada, nello stato di Washington. Sono legato da sempre a quella parte di mondo per vari motivi: la musica con cui sono cresciuto e che mi ha cambiato la vita, la pallacanestro, l’immaginario e l’ambientazione alla Twin Peaks. In più Tacoma è una parola facilmente memorizzabile, che si pronuncia allo stesso modo sia in italiano che in inglese. È quindi una parola “universale”.

Cosa ti tiene da sempre legato alla musica?

La musica è uno di quei pochi aspetti della vita che mi fa sentire veramente vivo, che mi aiuta a crescere, mi sprona a migliorare e fare ricerca costantemente. Ho inoltre capito che fare musica aiuta a conoscere e comprendere molto sé stessi. È come una medicina, una sorta di auto-terapia.

Le tue maggiori influenze provengono dal cantautorato e dall’urban contemporaneo, ma il tuo approccio va molto oltre. Quali sono i tuoi ascolti e in che modo si riversano nelle tue produzioni?

Passo da un sound all’altro senza alcun problema, senza pormi limiti di genere. Anzi, spesso mischio generi molto diversi tra loro e apparentemente inconciliabili. Passo con facilità dall’elettronica al jazz, dal cantautorato alle colonne sonore, dalle ultime fresche uscite all’alternative rock anni ’90. Non porsi barriere è fondamentale, sia nella musica che nella vita.

Sei un artista completo: questo fornisce un carattere forte, autentico ed inimitabile al tuo progetto artistico. Dal tuo punto di vista, come definiresti ciò che fai?

Quello che faccio artisticamente mi rappresenta completamente sia come uomo che come musicista/performer. Essere sinceri, veri ed autentici è, a parer mio, aspetto fondamentale per chi fa arte. Trasformare e far arrivare il proprio linguaggio e le proprie emozioni con determinazione e carattere, costruire un’immagine solida e riconoscibile dalla massa.

Quest’anno è uscito “Panorama +”, il tuo primo album. Ti andrebbe di descrivercelo meglio?

“Panorama +” è l’esatta rappresentazione dei miei ultimi due anni di lavoro ed evoluzione. Ho cercato di inserire tutto il mio background musicale, mischiando generi e sonorità e gettando le basi per un percorso artistico in continua mutazione. Potrei descriverlo come un viaggio ma anche come una fotografia, in cui l’ascoltatore non deve fermarsi all’apparenza, ma anzi è invitato a viaggiare e lasciato libero ad ogni personale interpretazione.

In realtà, sei un artista molto attivo e sono spesso online tuoi nuovi progetti, che siano nuovi brani o live session. Quanto credi sia importante non fermarsi nella produzione?

Credo sia molto importante comunicare in modo forte ed autentico creando un giusto storytelling coordinato al progetto artistico, soprattutto per emergere dalla marea di contenuti che vengono caricati in rete ogni giorno. Quindi sì, essere presenti, creare un rapporto diretto coi fan. Poi arriva anche il momento di fermarsi, pensare, riflettere, per capire le nuove strade da intraprendere. Anche stare in silenzio, spesso, può essere una forma per creare interesse e curiosità.

Più in generale, come si è evoluto il progetto TACØMA nel tempo e quali sono stati i suoi momenti più importanti fino ad oggi?  

Sicuramente l’uscita del mio primo singolo “Ossigeno” a maggio 2019 che ha sancito il debutto discografico come TACØMA. Poi alcune copertine sui digital stores per i miei singoli successivi che mai mi sarei aspettato. Ed infine l’uscita del debut album “Panorama +” che racchiude il percorso degli ultimi due anni. Ho inoltre realizzato che ideare e girare videoclip è un processo che mi affascina molto.

Quali progetti hai per il futuro?

Suonare dal vivo e scrivere nuova musica bellissima che rimanga nel tempo.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Cercare di essere sinceri con noi stessi il più possibile. Non aver timore a mostrare quello che siamo, compreso le nostre debolezze. Donare per poi ricevere in cambio. Vivere forte e amare intensamente. E infine, cercare di ascoltare solo musica bella che ci fa sentire veramente vivi, perché la vita è troppo breve e questi tempi sono troppo veloci per ascoltare musica pessima.

TACØMA for Siloud

Instagram: @tacoma.musica
Facebook: @tacoma.musica
YouTube: TACØMA

Credits: RC Waves

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