InTheShot: Alessio Maria Ciacio (nsiries), interview

Alessio Maria Ciacio è un creativo a tutto tondo. Tra le discipline artistiche in cui si cimenta, la fotografia è quella principale. Guardando i suoi scatti, percepiamo da subito l’intenzione di trasmettere un momento più che un’emozione: l’istintività è l’ingrediente fondamentale delle sue foto. Tutti i suoi scatti sono racchiusi dal suo progetto nsiries.

Nome: Alessio Maria
Cognome: Ciacio
Anni: 26
Città: Bologna
Nazionalità: Italiana
Professione: Praticante Notaio
Sito web: www.nsiries.com

Ciao Alessio, parlaci di te!

Mi chiamo Alessio Maria Ciacio, ho 26 anni e vengo da Alcamo, una piccola città del Trapanese, in Sicilia.  Attualmente vivo a Bologna, città in cui ho trascorso i miei ultimi anni per via degli studi universitari, nonché luogo in cui oggi ho intrapreso il mio percorso di pratica notarile.

Sei un fotografo o, più in generale, un creativo. Come ti sei appassionato a questo mondo?

Considero la fotografia più come creazione istintiva di un’opera, che va mantenuta lontano da influenze e condizionamenti esterni, sicché probabilmente preferisco definirmi più genericamente come un creativo.

La fotografia in realtà rappresenta una delle molte discipline artistiche in cui mi cimento, credo allora che questa “passione” sia stata parte di un percorso di crescita artistica che, negli anni, si è mostrata in tutta la sua eterogeneità. Ho iniziato da piccolo con una piccola reflex, ciò mi ha permesso di creare foto e video, probabilmente in maniera poco consapevole. Il mio trasferimento a Bologna è stato decisivo: lì ho accantonato l’arte visuale per assecondare quella uditiva. Ho iniziato a produrre musica elettronica e, nel 2015, sono entrato a far parte di Panorama Musique Records, diventandone il membro più giovane. Ciò mi ha permesso di portare il mio live in giro per l’Italia, suonando in diverse tappe lungo la penisola. In un’intervista rilasciata da Lemon Lights sul quotidiano “Il Fatto Quotidiano” sono stato etichettato come una “delle nuove promesse della scena elettronica italiana”. Negli ultimi anni, invece, ho intrapreso un percorso di crescita video-fotografica, cercando di far confluire in “nsiries” un’arte audio-visiva.

Quando hai trasformato una passione in un qualcosa di concreto e come sei riuscito in questo fine?

La passione diventa concreta nel momento in cui la si esercita. L’unico modo per riuscire in questo fine, allora, è fare, sbagliare, crescere. Nessuno nasce poeta, fotografo o musicista. Occorre allora assecondare le proprie passioni, occorre essere curiosi.

Prima di entrare più a fondo nelle tue produzioni, c’è un aspetto molto importante che vorremmo conoscere. Hai sempre considerato l’arte come una terapia: in che modo ti ha aiutato?

L’arte è un farmaco emozionale che cura mente e spirito. Questo intendo quando parlo di “arte terapeutica”: un processo di creazione quasi meditativo che, nutrendo lo spirito, trova terreno fertile nell’istintività e nell’emozione che guida l’artista.

Spostiamoci ora sulla fotografia. Guardando i tuoi scatti, percepiamo da subito l’intenzione di trasmettere un momento più che un’emozione. Come scegli, di volta in volta, il momento giusto?

Il momento non va scelto, ma catturato. Per questo motivo quasi sempre ho dentro il mio zaino la mia macchina fotografica.

Come descriveresti il tuo modo di fare fotografia e in cosa si caratterizza il tuo stile?

Istintivo sicuramente. Quanto a ciò che caratterizza il mio stile, credo che mi baso principalmente su una fotografia emotiva, a tratti malinconica, certamente imprevedibile.

Cosa ispira le tue produzioni e quali sono le tue influenze maggiori?

Nessuna particolare ispirazione o influenza.

Ci sono degli scatti a cui sei particolarmente legato?

In realtà tendenzialmente non nutro un particolare legame con le foto che scatto. Vi posso però dire qual è lo scatto che più mi piace e, probabilmente, quello che più mi rappresenta.

Lei è Valeria e siamo in Piazza Maggiore, a Bologna. Il volto non è visibile, ma coperto da una nuvola che ho creato in post-produzione. Penso che sia interessante generare una certa sensazione di “mistero” nell’osservatore. Il contrasto tra visibile e apparentemente visibile genera infatti un certo tipo di interesse; una sensazione che apre le porte dell’immaginazione, disorientando il senso comune che rende le cose già pienamente visibili.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Certamente ho intenzione di cercare altri canali di espressione artistica, come il 3D e il mondo dell’animazione. Sono un curioso, ve l’ho già anticipato. Mi piacerebbe allora superare ogni limite artistico e creare le basi per un’espressione creativa a 360°.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Siate curiosi, circondatevi di gente che crede in voi e accogliete tutto ciò che possa darvi un contributo positivo.

Alessio Maria Ciacio (nsiries) for Siloud

Sito web: www.nsiries.com
Instagram: @nsiries

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