Dietro ai Milano Shanghai ci sono tre ragazzi: Pietro (dedicato alla batteria e alla voce), Giovanni (basso elettrico) e Stefano (tastiere, voce e produzione). La loro musica e il loro metodo di lavoro si basano sulla commistione di generi involontari, inconsci. “Camaleonte”descrive quell’umore che provi quando ti svegli fuori da qualche parte, in un’alba che cambia colore come i camaleonti, dopo una notte che è passata veloce nella tua città.
Band: Milano Shanghai Componenti: Pietro Gregori, Giovanni Doneda, Stefano Elli Età: 23, 22, 32 Città: Milano Nazionalità: Italia Brano pubblicato: Camaleonte Album pubblicati: Labirinti Periodo di attività: dal 2020 Genere musicale: Alt-pop, urban indie Piattaforme: YouTube, Spotify, Amazon Music, Deezer ecc.

Chi sono i Milano Shanghai?
Ciao Siloud! I Milano Shanghai sono Pietro, Giovanni e Stefano. Siamo tutti e tre musicisti e produttori. Stefano vive nella provincia di Monza, dove sta anche la nostra base operativa “Sabbionette studio”. Pietro, il fondatore del progetto (23 anni) vive a Milano, nel cuore di Paolo Sarpi. Giovanni (22 anni) vive a Milano est. In sostanza le nostre residenze formano una sorta di triangolo isoscele sulla testa di Milano, largo alle interpretazioni simboliche!
Come avete scelto il vostro nome d’arte?
Milano Shanghai, per noi, è sinonimo di “contaminazione”. Nessun significato profondo legato alla cultura cinese, non farti confondere. La nostra musica e il nostro metodo di lavoro si basano sulla commistione di generi involontari, inconsci. Spesso, quando chiudiamo un brano, non riusciamo ad identificarci in un genere o più generi precisi, così come ognuno di noi ha radici musicali molto diverse tra loro. Per questi motivi, quando pensavamo al nostro nome d’arte, abbiamo cercato qualcosa che rappresentasse l’estrema varietà culturale del nostro pianeta. L’accostamento Occidente/Oriente ci sembrava la combinazione più efficace. Ma “Shanghai”, per noi, non è una città della Cina, bensì un qualsiasi posto sconosciuto dove andare quando abbiamo bisogno di farci inghiottire dall’affascinante spettro musicale che ci troviamo davanti ogni giorno.
Siete un trio molto variegato. Quando vi siete conosciuti e come siete arrivati ad un progetto artistico insieme?
Stefano e Pietro si sono conosciuti qualche anno fa, lavorando con altri artisti di Milano. Pietro e Giovanni si sono conosciuti a Milano lavorando con artisti della scena indipendente meneghina. Nel 2018 Pietro ha composto un EP di 6 tracce (“Labirinti”) e mi ha proposto di lavorarci in studio insieme a Giovanni. In sostanza Milano Shanghai è nato nel pieno processo creativo del primo EP, quando ci siamo accorti di quanto ci piacesse lavorare insieme.
Mescolate varie atmosfere sonore: quali sono i vostri riferimenti artistici?
Come già ti dicevo, ognuno di noi porta con sé influenze musicali diverse, delle quali non teniamo troppo conto. Se proprio dobbiamo trovare un punto d’incontro, ti posso fare questi nomi: Yussef Dayes, Tony Allen, Zero 7, James Senese, Cosmo… Ma potrei andare avanti con un sacco di artisti, estremamente diversi uno dall’altro. Oppure, per confonderti, potrei dirti che il nostro genere preferito è “NBA”.
Parlateci ora della vostra musica: come la definireste e in cosa credete di essere unici?
Crediamo che l’unicità della nostra musica stia nel processo creativo, nel non farsi troppe domande e seguire semplicemente il flusso “iperuranico” che ci arriva quel determinato giorno. Non ci mettiamo mai a tavolino per decidere “che tipo di brani fare”, ci piace viaggiare leggeri. L’arte è il modo migliore per trasformare le energie interiori; se metti dei paletti alle tue energie stai facendo un gioco pericoloso.
Come siete arrivati al sound che oggi vi caratterizza e quali sono i pareri che vi arrivano dall’esterno proprio riguardo ciò che fate?
Siamo tutti e tre autori delle nostre canzoni. Alcune nascono quando siamo insieme, altre nascono dalla scrittura individuale di ognuno di noi. Una volta che abbiamo un’idea che ci piace, ci troviamo in studio e senza troppe discussioni, ognuno di noi mette il proprio contributo. A volte rimaniamo sorpresi da quanto tutto fili liscio, se conti che siamo tre produttori nella stessa stanza! Dicono di noi: “Che gaso!”… sarà un giudizio di parte?
“Camaleonte” è il titolo del vostro ultimo singolo, che ha una trama molto particolare. Come nasce e come è stato prodotto?
Camaleonte nasce durante il primo e lungo lockdown, quando nessuno di noi tre poteva incontrarsi per scrivere nuove cose. Stefano ha mandato un’idea musicale, Pietro ci ha scritto un testo e Giovanni una linea di basso. Dopo mesi finalmente ci siamo rivisti e l’abbiamo suonata insieme: la abbiamo registrata e finita in un giorno. Camaleonte descrive quell’umore che provi quando ti svegli fuori da qualche parte, in un’alba che cambia colore come i camaleonti, dopo una notte che è passata veloce nella tua città. E al resto ci si pensa domani, che è già oggi. Abbiamo girato anche un videoclip (già uscito su YouTube) che apre una trilogia, però non vogliamo svelare nulla della trama per non fare spoiler!
In che relazione si pone questo progetto con le vostre produzioni passate e in che modo anticipa quelle future?
Il nostro EP d’esordio “Labirinti”, uscito nel 2020 per Irma Records, ha poco a che fare con le nostre nuove produzioni. Abbiamo completamente cambiato modo di produrre i brani e comporli: come scritto sopra, il nostro è un lavoro collettivo al 100% e sicuramente andremo sempre di più in questa direzione. “Camaleonte” è il primo singolo che anticipa cose belle in inverno.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Abbiamo pronta moltissima musica da fare uscire, e sicuramente suonare live come si deve diventerà la nostra priorità per l’anno prossimo.
C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?
Vorremmo ringraziare chi è arrivato fino a questo punto dell’intervista. Se vi piace la nostra musica, sappiate che ne uscirà presto di nuova.
Milano Shanghai for Siloud
Instagram: @milanoshanghaimusic Facebook: @MILANOSHANGHAI YouTube: Milano Shanghai Credits: RC Waves