Dietro gli Ex Marte si nascondono due musicisti che cercano di realizzare il loro sogno combattendo con le difficoltà di tutti i giorni. Si sono conosciuti ad una serata di musica dal vivo dove suonava una conoscenza in comune e da lì è iniziato il loro percorso musicale. “False Promesse” nasce dall’esigenza di provocare e gridare a tutte quelle persone che si crogiolano nel sentirsi onnipotenti, nel sentirsi nella posizione di poter dire, fare, o promettere cose che in realtà non possono.
Band: Ex Marte Componenti: Simone Molinari, Andrea Capenti Età: 27 e 28 anni Città: Roma Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: Sospensione, Scivolo, Un giorno perfetto, Camminare su Marte, False Promesse Periodo di attività: Settembre 2020 Genere musicale: Elettro Funk Pop Piattaforme: Spotify, Apple Music, Amazon Music, Youtube, Deezer, Pandora

Chi si nasconde dietro Ex Marte?
Dietro gli Ex Marte si nascondono due musicisti che cercano di realizzare il loro sogno combattendo con le difficoltà di tutti i giorni. Dal punto di vista artistico, non c’è soddisfazione più grande di fare strada con qualcosa di originale, un prodotto che viene da te al 100%; La soddisfazione artistica però non va di pari passo con quella economica (nella musica in particolare), per cui nel tempo libero entrambi hanno un lavoro così detto “vero”: Andrea è un insegnante di musica e Simone lavora nel negozio di famiglia nell’ambito dell’arredamento. Entrambi vivono a Roma: Andrea a Cinecittà mentre Simone, nato e cresciuto a Frascati, adesso vive in zona San Giovanni.
Come nasce questo duo?
Ci siamo conosciuti ad una serata di musica dal vivo dove suonava una conoscenza in comune. Da lì abbiamo iniziato a frequentarci e a suonare spesso insieme, principalmente per divertirci e per sperimentare idee e sonorità. Vista l’alchimia Simone ha sottoposto un paio di bozze di canzoni originali ad Andrea, dopodiché è stato tutto molto naturale. Le abbiamo messe sotto i ferri ed abbiamo passato un anno intero di sperimentazione pura chiusi in studio a cercare il sound che ci rappresentasse di più finché nel settembre 2020 sia usciti con “Sospensione”, il nostro singolo di esordio. La ricerca del sound non finisce mai, cresce, si solidifica, si evolve e a volte cambia, ma con Sospensione ci siamo messi sui binari giusti.
E cosa vi ha portati alla scelta del nome d’arte che oggi vi caratterizza?
Principalmente perché nel primissimo periodo in cui suonavamo insieme, ancor prima di diventare una band, abbiamo scoperto una grande passione per Bruno Mars e per tutto quel genere Funk Pop e R’n’B che lo caratterizza. In seguito abbiamo idealizzato il pianeta Marte come una sorta di mondo parallelo dove tutto è perfetto ed i tuoi sogni sono realizzati. Ci piacerebbe provenire da lì, per cui abbiamo aggiunto Ex, dal latino “proveniente da”.
Quali sono le vostre principali influenze musicali?
Sicuramente Bruno Mars ed i grandi esponenti funk e R’n’b internazionali come per esempio The Weeknd, ma hanno grande influenza su di noi artisti italiani come Cesare Cremonini, The Kolors, Marco Mengoni fino ad arrivare a big come Battisti. In generale buttiamo dentro tutto quello che musicalmente ci ha cresciuti e poi lo passiamo con il filtro Ex Marte e prendiamo quello che ci serve. Abbiamo filtrato anche artisti apparentemente lontanissimi come Deep Purple, Queen, Beatles; sono presenti nella nostra musica perché siamo cresciuti con questi grandi nelle orecchie. Più volte siamo arrivati fomentati a fare ritornelli cantati in coro in pieno stile Bon Jovi, poi abbiamo alleggerito molto o cambiato strada, ma mai dire mai.
Scrivete testi, musica e arrangiamenti, fino ad arrivare a produzione, mix e master. Più in generale, però, come siete arrivati a quello che siete oggi?
Siamo arrivati a quello che siamo oggi attraverso una sola e fondamentale cosa: la sperimentazione. Siamo stati quasi un anno e mezzo chiusi in studio a girare manopole fino alle 3 di notte, abbiamo creato versioni e arrangiamenti diversi delle canzoni finché non trovavamo quello giusto. Molto spesso facevamo tabula rasa e ricominciavamo da capo perché è veramente facile impantanarsi, perdere le idee e la creatività. Quando è successo abbiamo cambiato strada e siamo stati ripagati. È un processo fondamentale e infinito, un artista che smette di “cercare” la nota giusta o la parola giusta non ha più nulla da dire, però è anche vero che nelle ultime canzoni come “Camminare su Marte” e “False Promesse” abbiamo notato un netto miglioramento e più consapevolezza. Sono uscite molto più naturalmente e questo significa che il processo di ricerca fatto prima sta dando i suoi frutti.
Come descrivereste la vostra musica e in cosa si caratterizza?
La nostra musica è difficile da definire. Ci sono tanti elementi diversi che la caratterizzano che usare una parola può essere riduttivo. Innanzitutto gli Ex Marte hanno una forte componente elettronica: Batterie completamente sintetiche, insieme al synth-bass lo strumento principale di Andrea, costituiscono la sezione ritmica. Questa sorregge canzoni di natura principalmente pop-rock condite con un ingrediente molto funk. Tutto questo fa da sfondo a testi che hanno l’intento di comunicare tematiche quotidiane, disagi e piccole soddisfazioni che potrebbero provare chiunque. Il tutto messo sotto una luce frizzante e divertente: groove e ritmo sono parole d’ordine per noi, per cui se hai dei problemi l’antidoto giusto è affrontarli con grinta, se sei felice non devi far altro che ballare.
“False promesse” è il titolo del vostro nuovo singolo. Come nasce e come è stato prodotto?
False Promesse nasce dall’esigenza di provocare e gridare a tutte quelle persone che si crogiolano nel sentirsi onnipotenti, nel sentirsi nella posizione di poter dire, fare, o promettere cose che in realtà non possono. Non abbiamo ben chiaro ancora se queste persone sono consapevoli o meno, cioè se sono completamente fuori di testa oppure in fondo sanno di non potere ma devono pur continuare a nutrire il proprio ego. Musicalmente ha sempre avuto un’anima rock appunto per veicolare meglio in messaggio di protesta. Nasce da un riff di chitarra che poi è stato sacrificato perché ci stava portando in una direzione che non ci convinceva. La scrittura, l’arrangiamento e le registrazioni sono state fatte nel nostro studio, mentre le registrazioni delle voci, il mix ed il master siamo andati dai ragazzi di Impronte Records, per fare un salto di qualità, con i quali ci siamo trovati benissimo già dalla produzione di “Camminare su Marte”, avvenuto nello stesso identico modo.
Qual è la relazione tra questo brano e le vostre produzioni passate?
È sicuramente un brano più maturo. Non sappiamo se all’esterno si percepisce, ma per noi è chiaro il percorso di crescita che abbiamo fatto soprattutto come autori ed arrangiatori. Non significa che tutte le altre canzoni in futuro saranno simili a “False promesse”, ma False Promesse è sicuramente il punto di arrivo del primo anno di attività e di partenza per le future uscite. È una canzone che rispecchia il sound Ex Marte più consapevole, il modo di lavorare che proveremo a replicare in futuro, il risultato di ormai due anni di sperimentazione e collaborazione tra due musicisti che hanno oliato un motore che “False Promesse” mette in moto.
Programmi futuri?
Speriamo che con il ritorno alla capienza massima dei luoghi dediti alla promozione di cultura e spettacolo aumentino le possibilità di esibirci dal vivo perché è questo che vogliamo fare. Noi la vogliamo suonare dal vivo! Quindi seguiteci sui social in funzione di seguirci dal vivo! Contemporaneamente continueremo alla produzione e alla scrittura di altre canzoni fino alla prossima estate; “False Promesse” è solo l’inizio.
C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?
Supportate la musica emergente perché è la vita culturale della città dove vivete. Intorno alla musica lavorano tantissime forme di arte come la fotografia, la moda, tutto il mondo legato al Visual e tanti altri. Questo non significa andare a sentire brutta musica o andare a serate scadenti perché sì, ce ne sono molte, ma ce ne sono altrettante dove suonano artisti meritevoli, dove i locali sono accoglienti e gli organizzatori offrono uno spettacolo divertente ed interessante. Quindi non siate pigri! Non accontentatevi di quello che ti propina in prima linea Spotify, di quello che passa in radio o peggio, in TV! Potreste scoprire qualcosa di veramente bello ed autentico e fareste bene a noi “lavoratori” ma anche al vostro spirito.
Ex Marte for Siloud
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