I Rebel Bit sono un team innovativo di cinque musicisti con lo scopo di creare, tramite la loro musica vocale e la sperimentazione elettronica, un mondo di suoni che avvolga lo spettatore in modo insolito e creativo. Il loro ultimo album si intitola “Come”, che parla di quello che è stato il loro cambiamento artistico ed umano in questi anni.
Band: Rebel Bit Componenti: Guido Giordana, Giulia Cavallera, Paolo Tarolli, Lorenzo Subrizi e Andrea Trona. Età: 26 - 36 Città: Provincia di Cuneo Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: Toccaterra, Vince chi molla, Supremacy (cover), Scatto Lento e Not a Fairytale Album pubblicati: Paper Flights, Come Periodo di attività: dal 2018 Genere musicale: Elettronica Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Amazon Music, Deezer

Chi sono i Rebel Bit?
Siamo un team innovativo di musicisti con lo scopo di creare, tramite la nostra musica vocale e la sperimentazione elettronica, un mondo di suoni che avvolga lo spettatore in modo insolito e creativo. Siamo tutti nati e cresciuti nella provincia di Cuneo, lavoriamo nella musica come insegnanti ormai da anni in alcune scuole professionali Piemontesi.
Come siete nati come band e, prima ancora, quando vi siete conosciuti?
Abbiamo iniziato a lavorare insieme nel 2017 dopo molti anni di ricerca e di esperienze musica. Ci conosciamo da più di 10 anni e alcuni di noi sono letteralmente cresciuti insieme studiando e frequentando gli stessi ambienti musicali nella provincia di Cuneo.
Qual è il significato del vostro nome d’arte e come l’avete scelto?
Dopo tanti progetti comuni abbiamo deciso che era il momento di una nuova sfida con una volontà comune: ricercare, creare, modellare un qualcosa di nuovo, inaspettato e di “ribelle” rispetto alla tradizionale musica vocale in cui lavoravamo da tempo. Alla ribellione abbiamo unito il “bit” (elettronico), che conferisce al nostro progetto un segno netto e distintivo. Decisivo, in questo, è stato l’incontro con il nostro sound designer, Andrea Trona, con cui abbiamo elaborato quello che oggi è il nostro sound.
Quali sono le vostre principali influenze musicali?
Ehm… da dove cominciare? Abbiamo tutti e quattro influenze e gusti molto ampi. Sicuramente la nostra formazione accademica ci fa amare ed apprezzare gran parte della musica classica (corale e strumentale) ma anche, naturalmente, di quella moderna e contemporanea. Il cantautorato italiano è una perenne fonte d’ispirazione e meraviglia; Niccolò Fabi e Lucio Dalla sono per noi i fari più luminosi. A livello internazionale, invece, ci piacciono artisti poliedrici e talentuosi (Jacob Collier, Vulfpeck, Jamie Cullum, Sting…), su tutti dobbiamo dire che a livello di costruzione e concezione dei propri album i Coldplay ci hanno dato più di un’idea.
Avete all’attivo un disco, una partecipazione a Italia’s Got Talent, 5 nomination ai Contemporary A Cappella Recording Awards di Boston e 5 A Cappella Video Awards (Los Angeles). Quali sono stati i momenti più importanti del vostro percorso nella musica fino ad oggi?
Italia’s got Talent è stata un’esperienza estremamente stimolante, sia da un punto di vista professionale (una macchina organizzativa pazzesca!) che umano. la risposta del grande pubblico ci ha fatto comprendere che stiamo lavorando nella giusta direzione. I riconoscimenti internazionali sono, altrettanto, una grande iniezione di fiducia che, negli anni, ci ha dato nuova linfa per puntare sempre al gradino successivo, un passo alla volta. Porteremo sempre negli occhi e nel cuore l’emozione di esibirci a Boston per la cerimonia di premiazione dei Contemporary a cappella recording awards di fronte ad alcuni mostri sacri della musica vocale internazionale.
Sicuramente se dovessimo scegliere, il nostro momento più importante sarebbe la sera del 14 Dicembre 2018, il nostro debutto con lo spettacolo PAPER FLIGHTS, che abbiamo creato ispirandoci alla storia del Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry e alle principali 4 emozioni che il libro mette in risalto. Il cuore tentava di esploderci nel petto.
In cosa si caratterizza il vostro stile?
Diciamo che il nostro stile musicale si contraddistingue, in parte, dall’elaborazione di brani già esistenti. L’idea di arrangiare e adattare un brano edito sulle nostre voci e con le nostre sonorità ci ha sempre affascinato molto. Il messaggio è una sorta di “aria di freschezza”. Ci siamo accorti che creare semplicemente un brano solo con le voci non ci apparteneva più, volevamo dare una svolta al nostro progetto e con l’aiuto di Andrea Trona, il nostro Sound Designer, ci siamo avvicinati alla sperimentazione elettronica unita proprio alle nostre voci, in modo da creare un vero e proprio quadro sonoro nel quale lo spettatore possa immedesimarsi.
Siete tornati con un nuovo album, “Come”, che descrivete come un viaggio emozionale tra musica vocale e sperimentazione elettronica. Ci dite qualcosa in più?
“Come” parla di cambiamento in senso ampio e, soprattutto, di quello che è stato il nostro cambiamento artistico ed umano in questi anni. Come rinnovarsi, imparare, sbagliare, perdere, mollare, e quindi crescere, attraverso la destrutturazione della percezione che abbiamo di noi stessi, degli altri e del mondo che ci circonda. “Come”, in italiano, oppure “Come” (kʌm) in inglese. Due parole accomunate, in questo caso, dallo stesso fine: viaggiare insieme verso una nuova meta nel quale l’ascoltatore può immergersi fin dal primo suono. 6 canzoni, 4 cover (“Toccaterra”, “Trusty andTrue”,“Vince chi molla”,“Walk on water”) e 2 inediti (“Not a fairytale” e “Scatto lento”); 6 storie musicali che potessero rappresentare al meglio il “cambiamento”, inteso nei suoi aspetti più intimi, toccanti e profondi.
Qual è la relazione tra questo album e le vostre produzioni passate?
Che si tratti di cover o inediti, raccontiamo il cambiamento della società, di noi al suo interno e del mondo in cui viviamo (come in Walk on water, Not a Fairytale e, in parte, in Scatto Lento) ma anche la paura del cambiamento (come in Toccaterra) o la speranza di rialzarsi e rinnovarsi ad esso legato (come in Trusty and True e Vince Chi Molla). Rispetto al progetto teatral-musicale PAPER FLIGHTS, è un viaggio molto personale che ci sta dando tanto, soprattutto a livello umano.
Forse è questa la più grande differenza: è un lavoro molto particolare con una produzione (Erik Bosio) dal sound volutamente moderno/contemporaneo che combina arrangiamenti originali (Lorenzo Subrizi) con suoni elettronici inediti (Andrea Trona). Questo è stato il nostro cambiamento più significativo: osare un pizzico in più a livello elettronico, su una produzione volutamente pop.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Stiamo passando un autunno (per fortuna!) molto pieno. Siamo tornati a girare con il nostro primo spettacolo PAPER FLIGHTS, e con il nostro nuovo concerto, che contiene alcuni brani tratti dall’album. Saremo a Treviso il 13 novembre per il Vivavoce Festival, poi il 22 a Milano per l’open week del CPM Music Institute per concludere l’anno con alcuni concerti nella nostra provincia di Cuneo. Il prossimo anno è tutto una scoperta!
C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?
Grazie per essere arrivati qui. Se avrete piacere di sentire il nostro nuovo album “Come”, ci trovate su tutte le piattaforme digitali. Speriamo di avervi incuriosito con il nostro progetto: l’utilizzo della voce cantata in tutte le sue sfaccettature!
Rebel Bit for Siloud
Instagram: @rebelbitmusic Facebook: @RebelBitMusic YouTube: Rebel Bit Credits: Guacamole Press