Giuliano Crupi vive a Roma, ha 35 anni, fa il cantautore e l’autore. Ama la natura e starci in mezzo. Cerca ovunque poesia, occhi e storie. È cresciuto nella musica e con la musica e la necessità di scrivere canzoni si è manifestata come un bisogno quasi primario. Il suo nuovo singolo, “Filtro”, è un inno alla libertà di essere autentici.
Nome: Giuliano Cognome: Crupi In arte: Giuliano Crupi Età: 35 Città: Roma Nazionalità: Italiana, anzi tutte. Chissà chi erano i miei avi di 1000 anni fa. Brani pubblicati: Filtro, Come i bimbi fra le onde, Vivo, Festa, Merito più di te Periodo di attività: dal 2006 Genere musicale: Cantautorato Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music, ecc.

Chi è Giuliano Crupi?
Giuliano Crupi. 35 anni. Vivo a Roma. Faccio il cantautore e l’autore. Amo la natura e starci in mezzo. Cerco ovunque poesia, occhi e storie.
Come mai hai deciso di mantenere, artisticamente, il tuo vero nome?
Semplicemente mi piace perché mi definisce dal principio della mia vita. Rappresenta le mie radici e la mia vita.
Sei cresciuto nella musica grazie ai tuoi genitori, ma cosa non ti ha mai fatto staccare da essa?
Esatto, sono cresciuto nella musica e con la musica e la necessità di scrivere canzoni si è manifestata come un bisogno quasi primario. Ogni volta che scrivo una nuova canzone che sento riuscita, provo una sensazione di felicità pazzesca e il mondo ha bisogno di persone felici. Dunque, perché smettere?
Quali sono le tue principali influenze artistiche?
Non mi sono mai legato a un genere in particolare, perché ogni cosa che ascolti influenza sicuramente la scrittura però sono legato ai cantautori, italiani e non, e alle band a impronta cantautoriale: Fabi, Consoli, De André, Bertè, Dalla, De Gregori, Morrison (sia Jim che James), U2, Battiato, Micheal Jackson, Moro, Elton Jhon, Queen, ecc.
Qual è il tuo percorso nella musica fino ad oggi?
Ho partecipato a moltissime manifestazioni, ospitate, live, interviste. Ho conosciuto un’infinità di persone, alcune rimaste ancora oggi amiche, altre allontanate. Ho fatto un album e una marea di singoli. E sono felice del mio percorso fin qui perché dentro ci sono un sacco di storie e c’è un sacco di vita.
In cosa si caratterizza il tuo stile?
Non saprei definirmi, ma so che voglio portare i miei messaggi a modo mio, dicendo quello che voglio dire, come lo voglio dire perché l’autenticità è fondamentale per me, sia umanamente che artisticamente. Non potrei portare in giro un messaggio che non penso, che non sento e che non vivo. Cerco poesia, cerco occhi, storie, persone, anime. Cerco vita, bellezza e aggregazione.
Il tuo nuovo singolo, “Filtro”, è un inno alla libertà di essere autentici. Come nasce, come è stato prodotto e cosa hai voluto raccontare?
“Filtro” nasce come simbolo di rinascita e come sintesi di quasi due anni di tormenti, vissuti, come un po’ tutti, in isolamento e, per quanto mi riguarda, affrontando contestualmente un percorso di psicoterapia per affrontare il mio buio. Cita “Filtro” in un passaggio: “e ci sentiamo forti solo quando attraversiamo il buio senza alcun inganno”.
Questa canzone, arrivatami come tutte dall’universo, è frutto anche di tante consapevolezze forse raggiunte attraverso la terapia. Uno specchio che mi ha fatto guardare dentro e mi ha dato nuove consapevolezze e nuovi strumenti per curare le ferite.
In che modo questo brano si relaziona con le tue produzioni passate?
Non scrivo pensando a trovare un legame con le mie canzoni passate ma sicuramente, derivando dalla stessa fonte, dalla stessa sensibilità e dalla stessa umanità, sono certamente legate. Non me lo sono mai posto il problema e mi piace pensare che ad ogni nuovo singolo si aggiunga un pezzetto in più di consapevolezza, di verità, di crescita ed evoluzione umana e artistica.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Nella primavera del 2022 uscirà un nuovo singolo e poi partiremo con i live.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Puntate all’autenticità. Non vivete una vita che non vi appartiene. Non cercate di interpretare un personaggio per paura di essere feriti o delusi. Amate, donatevi, dite sì alla vita, soffrite ridendo e ridete piangendo. Cercate poesia, commozione, sentimenti, emozioni. Che noi siamo emozioni e senza quelle siamo già morti. Essere autentici è il dono più grande che possiate fare a voi stessi, agli altri e a tutti gli esseri umani dell’universo, perché siamo tutti legati, più di quanto possiamo immaginare.
Giuliano Crupi for Siloud
Instagram: @giulianocrupi
Facebook: @giulianocrupiofficial
Credits: safe&SOUND