Avevamo già avuto modo di scambiare qualche parola con i rovere e oggi sono tornati per raccontarci la loro ultima uscita: “Lupo”.
I rovere possono essere definiti come un successo generazionale, iniziato nel 2019 e fin da subito capace di conquistare un’intera generazione, quella nata davanti alla TV con Peter Pan e Bim Bum Bam e alle prese, da adolescenti, con le pene d’amore ai tempi del “tadb”.
È sotto il segno di questa continua ascesa che i rovere aprono un nuovo capitolo musicale. Prima traccia di questo percorso sarà “Lupo”, in uscita il 10 dicembre per Epic Records/Sony Music Italy. Il brano segna la strada che porterà al secondo album della band, che vedrà la luce nei primi mesi del nuovo anno.

Ciao ragazzi, non ci sentiamo da un po’! Quante cose sono cambiate dalla nostra ultima chiacchierata?
Ciao ragazzi, ben ritrovati! In realtà sono cambiate un sacco di cose, compresi noi. In questo periodo della nostra vita ci siamo concentrati molto sullo scrivere/registrare/produrre nuove canzoni. Ci siamo messi molto in gioco e finalmente stiamo arrivando alla fine di questo lungo percorso, durato quasi due anni, che porterà all’uscita del nostro secondo disco.
Dal 10 dicembre è disponibile “Lupo”, un singolo dal titolo criptico: com’è nato questo brano?
È nato piuttosto recentemente, in realtà. Soli pochi mesi fa eravamo in studio di registrazione a Milano insieme a Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari e ci ha fatto sentire questa idea di canzone. Inutile dire che ci ha colpito molto e abbiamo iniziato subito a lavorarci. In molto poco le nostre idee hanno preso forma e, tra un kebab e un pokè, è nata “lupo”.
Rispetto alle vostre produzioni precedenti, questo singolo mantiene lo stesso sound?
Sì, ma in realtà no. In questa canzone, come in realtà in tutti i brani che faranno parte del nostro nuovo disco, non ci siamo posti limiti. Abbiamo sperimentato e registrato suoni da qualunque oggetto che ci trovassimo intorno. Ci siamo trovati a registrare il suono di una borraccia, del ventilatore o il suono di una schiena che si scrocchia. Fa ridere ma è vero. Ci siamo proprio divertiti e pensiamo si senta.
“Lupo” segna l’inizio di un percorso che porterà agli inizi del 2022 quando pubblicherete il vostro secondo album. Qualche spoiler?
Sarà un disco molto lungo. In questi 2 anni abbiamo scritto veramente tante canzoni, alcune erano veramente folli. Abbiamo voluto scrivere un secondo capitolo della nostra storia come band pensando di voler comunicare quanto più possibile. Si sente molto tra le canzoni del disco quanto abbia influenzato questo periodo storico per noi, molte canzoni sono nate in quarantena. Siamo cambiati molto noi e il nostro modo di scrivere e concepire le canzoni. Non vediamo veramente l’ora di poterle condividere con il nostro pubblico.
E infine, domanda cruciale: avete in calendario qualche live dove potervi finalmente riascoltare dal vivo?
Assolutamente sì! Da marzo 2022 torneremo finalmente a saltare e sudare sul palco, la cosa che francamente ci piace e diverte di più. Nel 2019 abbiamo fatto più di 60 concerti in giro per tutta l’Italia. Nel 2020 soltanto 1. Nel 2021 siamo arrivati a 3. Si può facilmente intuire quanto siamo gasati per poter ricominciare e rivedere un sacco di amici. Stiamo preparando uno spettacolo tutto nuovo, con tante novità. Vogliamo che sia memorabile.

Quello dei rovere diventa così un viaggio alla ricerca del proprio posto nell’Universo, tra la sicurezza del passato, rappresentata dalle fiabe e dalle citazioni ‘90s, e il diventare adulti, scrutando dalla finestra le vite e le sfide dei propri genitori. Un viaggio che presto svelerà la sua destinazione finale.
A voi, invece, non resta che andare ad ascoltarli e attivare le notifiche per non perdervi nessuna news!
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Introduzione: Astarte Agency
Intervista: Siloud