InTheMusic: Serendipity, interview

Dietro ai Serendipity ci sono Alessandro, Andrea e Lorenzo: tre ragazzi che si conoscono dai tempi del liceo e che da allora hanno fatto tanta strada. Vengono da background musicali diversi e cercano di mescolarli per dare vita a qualcosa che rispecchi a pieno chi sono e il messaggio che vogliono trasmettere con ogni pezzo. “Meno male” è il titolo del loro ultimo singolo, fatto di un pop spensierato che racconta di come si supera la fine di un amore.

Band: Serendipity
Componenti: Alessandro Scandella, Andrea Angioletti, Lorenzo Giannelli
Età: 27, 28, 27
Città: Bergamo
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Meno Male, VBCM, Ti compro l’estate
Genere musicale: Indie, Pop
Piattaforme: Spotify, Apple Music, iTunes Store
Foto di Andrea Sacchetti

Chi c’è dietro Serendipity?

Dietro ai Serendipity ci sono Alessandro, Andrea e Lorenzo: tre ragazzi che si conoscono dai tempi del liceo e che da allora hanno fatto tanta strada.

Il vostro progetto artistico nasce grazie alla riscoperta della vostra passione per la musica. Quando avete deciso di unirvi in una band?

L’idea della band nasce a cavallo tra il 2019 e il 2020. Le prime prove, i primi pezzi registrati a distanza, ognuno nel proprio garage, in piena pandemia e poi, dopo un anno di doveroso rodaggio, nell’estate del 2021 la svolta artistica con i singoli “VBCM” e “Ti compro l’estate”.

Da dove esce fuori il vostro nome d’arte e qual è il suo significato?

L’idea del nome “Serendipity” nasce in seguito alla visione del film omonimo, il quale racconta di una storia d’amore nata proprio mentre in due protagonisti cercavano tutt’altro. Il significato del nome è proprio questo: la capacità o fortuna di fare per caso strepitose scoperte, che è proprio quello che è capitato a noi tre. Ci siamo ritrovati uniti dalla musica per caso, quando sembrava che la vita ci stesse portando da tutt’altra parte.

Quali sono i vostri principali riferimenti artistici e in che modo riuscite a farli mescolare tra loro?

Non abbiamo dei riferimenti precisi ai quali ci ispiriamo. Veniamo da background musicali diversi e cerchiamo di mescolarli per dare vita a qualcosa che rispecchi a pieno chi siamo e il messaggio che vogliamo trasmettere con ogni pezzo. È innegabile, comunque, che l’indie italiano sia la cornice che meglio ci rappresenta.

State raggiungendo ottimi risultati e, tra l’altro, siete anche tra le band più promettenti della scena musicale italiana. Pur considerando il vostro come un progetto in sviluppo, quali sono stati i momenti più importanti fino ad oggi?

Tra i momenti più importanti per noi fino ad oggi ricordiamo sicuramente l’ingresso dei singoli all’interno delle playlist editoriali di Spotify e l’assegnazione della copertina della playlist “Scuola Indie”. Di certo non possiamo dimenticare la prima chiamata del nostro manager Davide, che si è interessato al nostro progetto fin da subito. È stato uno dei momenti più emozionanti fino ad ora.

Andiamo ora più a fondo nella vostra musica. Come definireste ciò che fate e come siete riusciti a trovare un sound che vi rispecchiasse in toto?

La nostra musica, essendo molto autobiografica, è un modo per noi di liberarci e di cercare di spiegare quello che sentiamo nel profondo. È il nostro modo di comunicare con le persone. Per trovare un sound che ci rispecchiasse il più possibile ci abbiamo messo del tempo, mentre fin dall’inizio ci è stato chiaro come ci saremmo voluti porre riguardo alla scrittura dei testi.

“Meno male” è il titolo del vostro ultimo singolo, fatto di un pop spensierato che racconta di come si supera la fine di un amore. Come nasce?

L’idea dell’argomento centrale del pezzo è venuta, un po’ come sempre parlando del più e del meno, una mattina a colazione. Si discuteva su quanto a volte si rimane delusi da alcune situazioni che ci stanno a cuore ma che poi col passare del tempo, guardando indietro, ti portano a dire “meno male che è andata così”. Ed è così che è prima della canzone è nato il titolo.

Come avete lavorato alla produzione di questo brano e in che modo si relaziona con le vostre produzioni passate?

Il brano è nato in collaborazione con Gianmarco Grande (produttore) e Federico Baroni (topliner) durante una sessione di scrittura in studio, che ci hanno aiutati a dar vita all’idea che avevamo in testa. La sintonia con loro è stata talmente immediata e naturale che il brano è stato praticamente scritto quasi interamente in una sola giornata. La grossa differenza con le nostre produzioni passate sta sostanzialmente nell’aver avuto i mezzi giusti con i quali poter tirar fuori tutte le nostre idee e aver avuto a disposizione un team fortissimo e totalmente in sintonia con noi e per questo li ringraziamo.

Quali sono i vostri progetti per il futuro?

Come progetto per il futuro abbiamo quello di fare uscire sempre più nuova musica con la quale emozionare ed emozionarci.

C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?

A chi legge vorremo dire di stare con noi, che il viaggio è appena iniziato.

Serendipity for Siloud

Instagram: @serendipity
YouTube: Serendipity

Credits: Silvia Santoriello

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