Daniela Mornati da circa 11anni lavora nel campo della musica, anche se è una passione che coltiva fin da quando era bambina. Negli ultimi dieci anni ha partecipato come pianista e tastierista a numerosi tour di svariati artisti italiani e ha lavorato anche come compositrice e autrice, fino ad approdare al suo attuale progetto solista Lamo. Il suo secondo singolo si intitola “Inutile”.
Nome: Daniela
Cognome: Mornati
In arte: Lamo
Età: 35
Città: Milano
Nazionalità: italiana
Brani pubblicati: Al Contrario, Inutile
Periodo di attività: dal 2021
Genere musicale: Cantautorato, Indie pop
Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music, ecc.

Chi si nasconde dietro Lamo?
Ciao! Mi chiamo Daniela Mornati, sono nata e cresciuta nella provincia di Milano e da circa 11 anni lavoro nel campo della musica, anche se è una passione che coltivo fin da quando ero bambina. Negli ultimi dieci anni ho partecipato come pianista e tastierista a numerosi tour di svariati artisti italiani e ho lavorato anche come compositrice e autrice, fino ad approdare al mio attuale progetto solista.
Cosa vuol dire il tuo nome d’arte?
Il motivo del mio nome d’arte è molto semplice, dato che a Milano è usanza mettere l’articolo prima del cognome e da anni tutti mi chiamavano “La Mornati”, ho abbreviato il mio soprannome e mi è piaciuto il suono.
Quando ti sei avvicinata alla musica per la prima volta?
La mia attrazione nei confronti della musica si è sviluppata su più fronti: i dischi dei Beatles e di Battiato che i miei mettevano in macchina mentre andavamo al mare, lo zio pianista che alle feste di famiglia ci incantava suonando, la compagna di elementari che nell’ora di musica suonava canzoncine alla tastiera (erano cose tipo la marcia di topolino, ma io rimanevo esterrefatta vedendo le dita muoversi e creare melodie). Così a 7 anni tormentai i miei finché mi iscrissero a pianoforte.
C’è un artista in particolare che ti ispira?
Non c’è un solo artista in particolare che mi ispiri, nell’arco della vita ho suonato e ascoltato di tutto. Sicuramente i grandi amori storici sono Dalla, Battiato, Conte, Beatles, Bowie. Ma tendo ad ascoltare molto anche cose diversissime e più attuali. Negli ultimi tempi ascolto molto Noga Erez, soprattutto per il sound originale. Progetti italiani che apprezzo molto sono i Coma Cose, Lucio Corsi, Brunori, ma anche Blanco, Chiello, Margherita Vicario, Ditonellapiaga e tanti altri.
Quali sono le esperienze che hai collezionato nel mondo della musica e che ti hanno particolarmente segnato?
Sicuramente l’esperienza più assurda e pazzesca è stato il tour mondiale del 2016 con Max Gazzè che ci portò in Canada, negli Stati Uniti, in Giappone e in Cina nell’arco di circa un mese. Poi i tour con Bugo, Paletti, i Selton e Angelica. Ogni tour a suo modo ti insegna qualcosa e contribuisce a formare la tua consapevolezza umana e artistica.
Com’è nato il tuo secondo singolo “Inutile”?
Nel 2019 ho attraversato un periodo di ansia abbastanza intenso che, una volta superato, mi ha fatto riflettere su quanto a volte tendiamo a tenere nascoste le cose che ci turbano, i nostri lati oscuri, perché ne abbiamo paura e crediamo che evitare di guardarli sia la soluzione. Questo meccanismo a volte si attua per sopravvivere all’eccesso di stimoli che ci circondano, allo smarrimento che vive la nostra generazione di mezzo, che ha assistito ad una transizione tecnologica velocissima e che non sa bene come gestire questi cambiamenti. In un mondo che ci vuole perfetti, competitivi e geniali, invece, spesso sono proprio le nostre imperfezioni a ricordarci chi siamo.
Qual è il messaggio del brano?
La frase che sintetizza tutto è l’esordio del ritornello: “Quello che ci fa male è che niente ci faccia più male”. L’accesso illimitato ad ogni informazione che abbiamo oggi ci fa pensare di conoscere ogni cosa, anche quando non ne abbiamo fatto esperienza diretta. Consumiamo contenuti di ogni genere ma senza più farci consumare da nulla. Ma quanto si può imparare da scelte stupide ed errori!
Tra i tuoi progetti futuri vi è anche un album?
Sì, sto lavorando alla registrazione di un album e sono super entusiasta.
Cosa hai in cantiere?
Abbiamo appena finito il montaggio del videoclip di “Inutile” (per il quale ringrazio Rabbo Scogna, Marco Carlos Cordaro, Federico Alessandro Galli, Fabrizio Pollio e Aurora Monea) nel quale compare un’altra mia passione, l’uncinetto! Un cuore anatomico a uncinetto realizzato da me (che compare anche sulla copertina di Inutile), conservato sotto ad una teca di vetro rappresenta proprio il nostro istinto a preservarci dalle emozioni troppo forti.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Spero che quest’anno ci porti la possibilità di tornare a vivere anche la musica dal vivo con serenità, per incontrarci davanti a un palco e poter godere al 100% della musica.
Lamo for Siloud
Instagram: @iosonolamo YouTube: LAMO Credits: Elliefant press