InTheMusic: Taverna Umberto I, interview

Taverna Umberto I è lo pseudonimo di due fratelli che condividono la stessa passione per la musica. Giuseppe e Gianfilippo sono quelli che vedono la musica attraverso l’anima del cantautore, ricercando continuamente nuovi stimoli e orizzonti, con l’esigenza di raccontare la vita che ogni giorno cambia come cambiano gli accordi di una canzone. Cantano quello che vivono, la gente, la città, l’amore, i ricordi e quelle emozioni che a volte è difficile comunicare.

Band: Taverna Umberto I
Componenti: Giuseppe Santangelo, Gianfilippo Santangelo
Età: 39, 34
Città: Piazza Armerina (EN)
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Sarmada2021, Taverna Umberto I, Non sono niente senza di Te, Giorni di Festa, La Ninfa delle primavere, Sicily in blues, Parole dal Sud, La Notti di l’Amuri, Tanti isuli nni una, Il Signor Phil, Frontiera Nera, Amuri Furasteru, Ulisse l’aviatore, Una Favola da raccontare, Vite da scontare, Provo a Crederci, Piccola GiòGiò
Album pubblicati: Parole dal Sud, Passo dopo Passo
Periodo di attività: dal 2008
Genere musicale: Cantautorato
Piattaforme: Spotify, Apple Music, YouTube

Taverna Umberto I è lo pseudonimo di due fratelli che condividono la stessa passione per la musica. Cosa potete dirci in più su di voi?

Gli Artigiani della Canzone, Giuseppe e Gianfilippo sono quelli che vedono la musica attraverso l’anima del cantautore, ricercando continuamente nuovi stimoli e orizzonti, con l’esigenza di raccontare la vita che ogni giorno cambia come cambiano gli accordi di una canzone. Cantano quello che vivono, la gente, la città, l’amore, i ricordi e quelle emozioni che a volte è difficile comunicare.

Il vostro nome d’arte è in realtà un omaggio ad uno storico locale di Piazza Armerina: perché questa scelta?

Il nome “Taverna Umberto I” è un omaggio allo storico locale di Piazza Armerina gestito un tempo dai nostri nonni. Ora quel posto non esiste più, ma ne siamo profondamente legati, un luogo che è soprattutto il paradigma di uno stile di vita, tra la semplicità delle cose genuine, gesti importanti e sentimenti sinceri. La prima traccia del disco “Parole dal Sud” parla proprio delle storie vissute all’interno di quella locanda fatta di amore e tanti sacrifici.

Decidete di metter su il duo ufficialmente nel 2006. Cosa vi ha portato a questa scelta?

Il bisogno di comunicare per noi è di fondamentale importanza e a quanto pare con la musica ci riesce bene. Il duo nasce proprio dall’amore per la musica e per la necessità di trasmette agli altri tutte quelle emozioni che sentiamo in primis.

C’è un momento particolare della vostra vita, invece, che riconducete all’inizio della passione per la musica?

La passione per la musica ci segue fin da bambini, da quando i nostri genitori ci facevano ascoltare i brani più belli della loro generazione, quindi la vera musica e il vero cantautorato degli anni ‘60/’70, portandoci ai concerti, invogliandoci a suonare uno strumento musicale e cantare. Dobbiamo tutto a loro se alla fine siamo quello che siamo i Taverna Umberto I.

Sapreste definire il sound che avete creato nel tempo?

Si sa, crescendo riesci a capire cosa vuoi essere veramente e non solo nella musica. Abbiamo suonato di tutto, dal rock, al blues in acustico, ma poi alla fine l’anima rivela davvero quello che sei, dei cantautori vogliosi di comunicare anche solo con un pianoforte e una chitarra. Definirei il nostro sound indefinibile, perché il cantautorato, per quanto ci riguarda dà spazio a qualsiasi genere.

Diverse le esperienze che avete collezionato nella vostra carriera, ce n’è qualcuna che ti ha particolarmente segnato?

Abbiamo incontrato tanta gente e tanti artisti nel nostro percorso artistico facendone tesoro, soprattutto da chi vuole sopraffarti. In questo mondo musicale ce ne sono molti, ma fortunatamente ci sono anche splendide persone come Guido Guglielminetti, bassista e produttore di Francesco De Gregori, che ha prodotto il nostro nuovo singolo “Sarmada2021”. La cosa più interessante e stimolante, però, sono stati i suoi preziosi consigli.

Qual è il filo conduttore di tutte le vostre produzioni?

Il filo conduttore delle nostre produzioni è sempre quello: poter arrivare alla gente comunicando le nostre emozioni. Per esempio, nel nostro primo disco “Parole dal Sud” si parla molto della nostra terra e delle sue contraddizioni, la carenza di lavoro, i ricordi di un’infanzia felice e spensierata. Nel secondo album “Passo dopo Passo” la scrittura diventa più matura e consapevole, trattando testi politici e psicologici usciti fuori dopo un periodo di transizione.  

Qualche spoiler sulle vostre prossime uscite?

Ci saranno dei nuovi singoli che daranno forma ad un novo disco.

Idee e progetti per il futuro?

Il futuro che vogliamo è quello di poter ritornare a suonare live il più possibile la nostra musica, davanti a moltissime persone, in giro per tutta la nostra meravigliosa Italia e non solo. Purtroppo la pandemia ci ha frenati e non poco.

C’è qualcosa che vorreste dire ai nostri lettori?

Intanto ringraziarli e di ascoltare solo buona musica, perché l’Italia è piena di ottimi artisti, nascosti da qualche parte pronti ad essere scoperti.

Taverna Umberto I for Siloud

Instagram: @tavernaumbertoprimo
Facebook: @tavernaumbertoprimo
YouTube: Taverna Umberto primo

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