InTheMusic: Peppe Soks, interview

Peppe Soks nella vita di tutti i giorni fa il rapper, come professione e come stile di vita. Il suo stile ha molte sfaccettature e nel tempo, partendo dal rap, ha sperimentato molti generi diversi. Il suo nuovo singolo si intitola “Hummer” e segna l’inizio del suo nuovo percorso, partendo dalle sue origini. Si tratta di una traccia esplosiva, che parla di strada ma in maniera spensierata.

Nome: Giuseppe
Cognome: De Luca
In arte: Peppe Soks
Età: 25
Città: Salerno
Nazionalità: Italiana
Brani pubblicati: Hummer, Motel (feat. Geolier), Mancavi tu, Passamontagna (feat. Lele Blade), Io & Te
Album pubblicati: Stella del Sud, SECRET TAPE, Riparto da me, Sulamente nuje
Periodo di attività: dal 2015
Genere musicale: Rap, Trap
Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music, ecc.

Chi è Peppe Soks quando non fa musica?

Nella vita di tutti i giorni faccio il rapper, come professione e come stile di vita.

Come è avvenuta la scelta del tuo nome d’arte e come sei arrivato a Peppe Soks?

Quando ero molto piccolo facevo i graffiti sui muri. Una volta vidi su internet i Boston Red Sox, una squadra di baseball americana. Da loro ha preso spunto la tag “Sox” con cui firmavo i miei disegni, poi modificata in “Soks”.

Ti sei avvicinato alla musica da piccolo. Cosa ti ha affascinato del mondo hip hop e come sei riuscito a trasformare una passione in un lavoro?

Mi sono appassionato alla cultura hip hop già intorno agli 11-12 anni, vedendo su internet i primi video dei Co’Sang. Mi piacevano le battaglie freestyle, mi piaceva molto la competizione e il mettersi in gioco in questo modo. In più, sia nella mia città (Salerno) che in giro per la Campania all’epoca c’erano molti eventi di questo genere, a cui ho partecipato ottenendo anche bei risultati.

Da là è nato tutto, sono poi state le persone a far sì che diventasse un lavoro. Ringrazio i miei fan per dove sono ora. Sicuramente io ce l’ho messa tutta, non mi è stato regalato nulla.

I tuoi riferimenti principali provengono dal filone rap-trap, lo stesso che fa da sfondo al tuo progetto artistico. Come definiresti lo stile di Peppe Soks e su quali aspetti hai dovuto lavorare negli anni per renderlo sempre più unico ed autentico?

Il mio stile posso definirlo ‘vario’, avendo molte sfaccettature. Infatti, le persone che mi seguono posso aspettarsi tracce di ogni tipo: rap, trap, conscious, triste, d’amore, disco…

Per ottenere uno stile sempre più unico ed autentico, nel tempo abbiamo cercato di sperimentare sempre più generi diversi, partendo proprio dal rap fino ad arrivare a tutti gli altri generi. Mi sono e ci siamo impegnati al meglio in tutte queste sperimentazioni.

Il punto di partenza di tutto è Salerno, la tua città. In che modo ti ha aiutato a farti conoscere e, soprattutto, in che modo è presente nei tuoi brani?

Salerno è molto presente nei miei brani. Vivendo qui, tutte le sensazioni e tutto ciò che vedo mi influenza. Scrivo molto a sensazione, quasi tutto quello che racconto deriva da questo posto. Sicuramente è stata dura, perché è comunque una città piccola e difficile. Non è stato facile nei primi anni far accettare la mia scelta di fare il rapper, ma ho sempre ricevuto tanto affetto e sostegno.

“Hummer” è il primo passo del tuo nuovo percorso ed è stato annunciato da quattro video, pubblicati sul tuo profilo Instagram. Come hai lavorato alla sua produzione?

Per la produzione musicale ho lavorato con Nathys, il mio producer, con cui ho fatto tante cose che si possono ascoltare ovunque. Per la produzione video, mi ha aiutato Johnny Dama, il super regista. Anche tutto il mio team e quello di Columbia Records Italy e Sony Music Italy sono stati fondamentali per la pubblicazione del brano.

I quattro episodi che hanno annunciato il singolo sono stati realizzati sempre da Johnny Dama. Rappresentano la mia quotidianità, ho voluto portare i miei fan anche nella vita privata oltre che nella musica.

Prima di salutarci, ci piacerebbe poter riassumere tutto il percorso che hai fatto, dal 2015 ad oggi. Cosa è cambiato da “Sulament nuje”, il progetto con Capo Plaza che è stato un importante punto di svolta?

All’epoca del disco “Sulament nuje”, io e Capo Plaza eravamo due giovani ragazzi che facevano musica per passione. Infatti, non guadagnavamo ancora dalla musica.

Non lo definirei proprio un punto di svolta, ma da quei tempi sono sicuramente cambiate tante cose e anche io sono maturato tanto artisticamente. I primi importanti risultati lavorativi li ho ottenuti nel 2019.

Quali programmi hai per il futuro?

Work in progress. Facciamo restare sintonizzati tutti i miei fan e poi vedremo cosa accadrà.

C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?

Grazie a tutti per il supporto. Ascoltate “Hummer” e seguite la mia pagina Instagram!

Peppe Soks for Siloud

Instagram: @peppesoks
Facebook: @PeppeSoks
YouTube: Peppe Soks

Credits: Ivone Ucci, Valentina Aiuto

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