Loomy quando non fa musica è un ragazzo normalissimo come tutti, che cerca di tirare avanti col suo lavoro, essendo un tecnico internet. Cerca di non identificarsi in nessun genere, ma se dovesse dire per forza due generi direbbe sicuramente rap e pop. Il suo album d’esordio si intitola “Loomyltà”.
Nome: Lorenzo Cognome: Lumia In arte: Loomy Età: 27 Città: Vercelli Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: Senza Filtro, Vagabondi, Il Quinto Dei Beatles, Luna Park, Non Piove Mai Album pubblicati: Loomylta’ Periodo di attività: dal 2015 Genere musicale: Urban Piattaforme: Spotify, YouTube, Apple music, Amazon music
Chi è Loomy quando non fa musica?
Ciao ragazzi e grazie innanzitutto. Loomy quando non fa musica è un ragazzo normalissimo come tutti, che cerca di tirare avanti col suo lavoro, essendo un tecnico internet. Per il resto ho tante passioni, dal cinema alle grafiche, mi piace l’arte in generale.
Loomy ha in qualche modo a che fare con il tuo cognome, Lumia?
Certo Loomy viene proprio dal mio cognome. Questa scelta è stata dettata dal fatto che vengo chiamato Lumi praticamente da sempre da amici conoscenti ecc. Oltre ciò, mi gasava l’idea di avere come nome d’arte il mio cognome, come se fossi sempre io appunto e non dovessi entrare nei binari di un personaggio diverso, diciamo.
Ti sei approcciato alla musica grazie ai tuoi genitori. Cosa ricordi di quei momenti?
Sì esatto il mio approccio è stato mega naturale nel senso che ce l’ho avuta in casa da subito. Mia madre cantava in un gruppo, mio padre invece, fan del cantautorato italiano, ha sempre cercato di tramandarmi la cosa, quindi eccoci qua. I miei genitori sono la mia più grande ispirazione.
Artisticamente sei associato al panorama urban italiano. Quali sono, però, i generi da cui ti lasci ispirare?
Mah ti dirò che mi ispira un po’ tutto. Non sono uno che si fa problemi, sono molto istintivo anche a livello di sensazioni. Cerco di non identificarmi in nessun genere tanto che non mi pongo nemmeno la domanda. Se ti dovessi dire per forza due generi ti direi sicuramente rap e pop, perché LOOMY come genere non esiste ancora.
I tuoi brani stanno ottenendo ottimi risultati. In che modo si definisce la tua identità artistica e, secondo te, cosa ti rende particolarmente riconoscibile?
Non amo giudicarmi, preferisco siano gli altri a farlo.
Il tuo album d’esordio si intitola “Loomyltà” e arriva dopo un lungo percorso si ricerca stilistica. Come nasce questo progetto?
Più che ricerca stilistica, ricerca di un team competente. Ora che c’è anche quello si può partire. Il progetto nasce circa due anni fa, o perlomeno l’idea di racchiudere i brani in un progetto, il tutto poi è stato sviluppato coi giorni. Questo progetto parla alla gente, non c’è auto-celebrazione, sono storie di persone, vicende, momenti, visti dagli occhi di un ventiseienne che comincia a toccare con mano il “doveva andare cosi”. L’inevitabile.
Come hai lavorato alla sua produzione?
Abbiamo lavorato in molte persone alla produzione. La Clinica dischi e i miei produttori, Freeso e Macs, hanno unito le forze e si sono contaminati artisticamente per creare il tutto. Ma ripeto, tutto molto spontaneo.
Cosa lega le varie tracce, a livello tematico e sonoro?
Ciò che lega l’album per me è la coerenza a livello sonoro dalla prima all’ultima traccia. Per farti un esempio, non si passa dal rap al reggaeton per dire, ma il filo conduttore rimane sempre il medesimo nonostante ogni brano sia completamente diverso dall’altro.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sicuramente tanta musica e spero di suonare altrettanto.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Ciao ragazzi io sono Loomy, è fuori il mio disco LOOMYLTA’, 9 tracce per ogni modo. Grazie ai ragazzi di Siloud e ci si vede prestissimo in giro.
Loomy for Siloud
Instagram: @loomytunes YouTube: Loomy Credits: HelpMediaPR
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