Anna Castiglia ha 23 anni, è di Catania ma vive a Torino. È cresciuta con un perenne sottofondo teatrale e musicale, ma il vero cambiamento è avvenuto quando ha scoperto di poterlo fare come lavoro. Il suo obiettivo è fare musica normalizzandola tra i mestieri e restituendole la responsabilità e il ruolo che possiede. “Bovarismo” è il titolo del suo nuovo singolo, dal carattere pop ma col retrogusto swing e jazz.
Nome: Anna Cognome: Castiglia In arte: Anna Castiglia Età: 23 Città: Torino Nazionalità: Italiana Brani pubblicati: Ju mi siddriu, Tutto Più Rosso, Bovarismo Periodo di attività: dal 2016 Genere musicale: Pop, Indie, Cantautorato Piattaforme: YouTube, Spotify, Apple Music, Deezer, Amazon Music, ecc.

Chi è Anna Castiglia quando non fa musica?
Ho 23 anni, sono di Catania, ma mi sono trasferita a Torino per studiare Musical, quindi mi sono diplomata in canto, danza e recitazione. Dopo aver conosciuto il panorama cantautorale torinese ho deciso di restarci e provare a vivere di questo.
Il tuo vero nome e quello d’arte coincidono: come mai questa scelta?
Il mio nome, o meglio, il mio cognome, è già un nome d’arte. Mio padre è un famoso comico siciliano, Giuseppe Castiglia, quindi mi piace l’idea di mantenere il nostro cognome. Inizialmente pensavo di utilizzare “Pitti”, un soprannome che ho dalla nascita grazie a mio nonno che mi paragonava ad un pettirosso, ma è così utilizzato in famiglia e dagli amici che era più il mio nome intimo e personale.
Da quando hai scoperto la tua passione per la musica ad oggi, cosa è cambiato?
Non credo di averla scoperta, è stato così naturale stare nella musica, grazie ai miei genitori. Sono entrambi ex attori e appassionati di musica. Anche senza volerlo hanno cresciuto sia me che la mia gemella con un perenne sottofondo teatrale e musicale. Il vero cambiamento è avvenuto quando ho scoperto di poterlo fare come lavoro.
Quali sono i generi musicali che ascolti di solito e in che modo ti influenzano?
Non posso negare di aver visto in Carmen Consoli un idolo, ma ho ascoltato di tutto. Quando ero piccola mio padre mi faceva ascoltare i Bee Gees e Jamiroquai, poi da più grande ho scoperto i Beatles, Battisti e adesso mi aggiorno sempre sulle nuove uscite. Per quanto riguarda ispirazione: quasi tutto quello che ascolto mi influenza, ma cerco sempre di elaborare in qualcosa di personale e originale.
In cosa si caratterizza il tuo modo di fare musica e su cosa lavori ogni giorni per definirlo sempre più?
Il mio obiettivo è fare musica normalizzandola tra i mestieri e restituendole la responsabilità e il ruolo che possiede. Voglio portare la musica dove non arriverebbe e dove ce n’è di bisogno. Attualmente tengo un laboratorio di cantautorato con degli ex detenuti, è gratificante sapere che la musica è un aiuto per rientrare nella società. Inoltre, faccio parte di un collettivo di cantautrici volto a normalizzare la presenza femminile nella musica.
“Bovarismo” è il titolo del tuo nuovo singolo, dal carattere pop ma col retrogusto swing e jazz. Come nasce?
La canzone nasce dal connubio “letteratura-vita reale”. È una canzone divisa in due su tutti i piani: ci sono due protagoniste, io e Madame Bovary, che in bene o in male mi ha ispirata, è bilingue ed è caratterizzata da due dimensioni, il pop e il jazz, lo swing e il valzer. Risale a tre anni fa, ma nel tempo ha subito modifiche apportate da musicist* che l’hanno suonata o dal team che mi segue.
Come hai lavorato sul sound e sul testo di questo brano?
Non ho un metodo, forse ho pensato prima all’idea, quindi l’impulso dell’ispirazione, poi al carattere del testo, quindi se narrativo, se ironico o metaforico e poi, infine, ho provato un po’ di melodie e accordi finché non ho trovato quelli attuali. Il testo è stato modificato di recente, il ritornello era in italiano, ma chissà se prima o poi pubblicherò anche la versione originale.
Che relazione c’è tra “Bovarismo” e le tue produzioni passate?
“Bovarismo” fa ancora parte delle canzoni del passato. È una delle prime che ho scritto quindi era un po’ una cavia, un’esercitazione autoriale e musicale necessaria per arrivare ad uno stile e ad un’identità musicale definiti ma non definitivi.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho intenzione di pubblicare altre canzoni, di fare collaborazioni e fare rete con altri e altre artist* e ovviamente di scrivere. Mi piacerebbe contaminare la musica con quello che ho imparato in Accademia quindi anche con il teatro.
C’è qualcosa che vorresti dire ai nostri lettori?
Li ringrazio per essere dei lettori, siamo rimasti in pochi, e soprattutto per essere ascoltatori!
Anna Castiglia for Siloud
Instagram: @michiamoanna_
Facebook: @annacastigliamusica
YouTube: Anna Castiglia
Credits: The Souncheck